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Fonte:

https://www.senato.it/j

Legislatura 17� - Aula - Resoconto stenografico 

della seduta n. 197 del 24/02/2014


Dal libro dei sogni di Matteo Renzi:

�Non hai parlato di Mezzogiorno e quindi noi non possiamo accordarti la fiducia!�. Gi�, perch� forse sarebbe bastato utilizzare le solite frasi fatte che da decenni utilizziamo in certi discorsi a proposito del Mezzogiorno, frasi che costituiscono un impegno verbale, e un disimpegno concreto e fattuale, per ottenere la fiducia. Bastano davvero delle parole in libert� per ottenere la fiducia rispetto ai grandi temi del Mezzogiorno? O piuttosto non � arrivato il momento di impostare in modo diverso il modo di gestire la programmazione europea, considerando che i fondi strutturali sono la pi� straordinaria opportunit� che abbiamo, non nei prossimi anni, ma nei prossimi mesi? Fatevelo dire da un amministratore locale (ormai ex, o in via di decadenza da amministratore locale).

Ma come si fa, in un momento di crisi di liquidit� del sistema Paese, a non capire che quei 59 miliardi vanno presi subito, vanno spesi subito?

Lo sa Renzi che per spendere quei 59 lo stato italiano ne dovrebbe mettere di tasca sua altrettanti?

Zenone di Elea – 26 febbraio 2014

(se vuoi, scarica il testo in formato ODT o PDF)


RENZI, presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, onorevoli senatori, � stato un pomeriggio molto istruttivo per me. Molti interventi, direi la stragrande maggioranza, sono stati puntuali, da parte delle forze politiche che sosterranno il Governo e anche, parzialmente, dalle forze politiche delle opposizioni: interventi precisi e puntuali, da cui abbiamo tratto e trarremo - spero - elementi significativi e che hanno spaziato su tutti i settori di competenza dell'attivit� dell'Esecutivo.

Non posso mettermi a fare una replica puntuale, non soltanto per rispetto al vostro tempo, ma anche perch� credo che la replica migliore sar� trasformare in iniziative concrete questi suggerimenti, talvolta anche parzialmente emendativi di quanto ci siamo detti, su cui comunque rifletteremo (penso a ci� che ci hanno detto Pizzetti e altri, su singoli interventi e riferimenti puntuali). Ecco, su questi temi verificheremo, discuteremo e cercheremo di dare una risposta concreta nel corso delle prossime settimane.

Mi permetto di rivolgere un ringraziamento, tra i tanti interventi che ho giudicato davvero particolari, al senatore Romani del Movimento 5 Stelle. Il senatore Romani ed io non condividiamo molte cose, direi anzi che ne condividiamo poche, in particolar modo per ci� che riguarda la nostra citt�. Ma il tono che egli ha usato in quest'Aula, profondamente critico, ma decisamente rispettoso della stessa, delle intenzioni ed anche delle idealit� (diverse, forse, non condivisibili e sulle quali probabilmente non troveremo mai un accordo), mi ha reso particolarmente felice e in qualche modo mi ha fatto anche sentire degno di appartenere a una tradizione territoriale a cui egli ci ha richiamati. (Applausi dai Gruppi PD e SCpI e della senatrice Fucksia).

Non altrettanto posso dire di tutti gli interventi, ma vorrei prendere spunto dalle critiche che ho ricevuto in quest'Aula e fuori da essa, rispetto al tono dell'intervento che ho svolto. Anch'io ho molto da imparare, quindi rifletter� per un prossimo intervento se confermare o meno lo stesso tono: devo dirvi, per�, che mi ha colpito (lo dico al senatore D'Anna, del Gruppo GAL, ed al senatore Divina della Lega Nord) il fatto che si sia contestato (oltre ai contenuti, che per� metto per un attimo in secondo piano) l'aver utilizzato un registro diverso da quello necessario.

Hanno detto il senatore D'Anna e il senatore Divina: ma come ti permetti di venire in quest'Aula e parlare con un tono diverso da quello che usi fuori? Mi farei una domanda e cercherei di darmi una risposta, caro senatore D'Anna e caro senatore Divina: se in quest'Aula si devono utilizzare un tono, dei contenuti e un atteggiamento diversi, � sicuro che il problema sia del Governo che li usa o non piuttosto dello scollamento esistente - e che anche voi rappresentate - tra l'opinione pubblica, il pensiero delle persone normali e della comunit� civile e quello che voi ritenete essere la realt�? � sicuro che il �Truman Show� talvolta non sia nella vostra mente anzich� nell'opinione dei cittadini? Quando si parla di fronte al Senato non si sta parlando con persone lontane dall'opinione pubblica, ma con i rappresentanti dei cittadini, ai quali si deve rispetto - e mi pare di non averne mancato - ma anche un linguaggio di franchezza e trasparenza! (Applausi dai Gruppi PD, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, PI e SCpI).

E allora, rispetto al fatto che chiedete un doppio registro, per ci� che si dice qui dentro e ci� che si dice fuori da qui, sappiate che questo Governo non avr� mai il doppio registro che paradossalmente GAL e Lega Nord richiedono, non giocheremo cio� la carta della mancanza di trasparenza. Noi saremo esattamente gli stessi: non mancher� mai il rispetto formale ed istituzionale, ma non chiedeteci di essere diversi per ci� che dobbiamo dire qui e fuori.

Sar� anche che, a differenza di altri, siamo abituati a stare in mezzo alle persone: mi permetterete di dire che consideriamo il riferimento che il senatore Marcucci ha fatto alla fine del suo intervento, rispetto alla capacit� di stare in mezzo alle persone, di prendere il consenso e di non aver paura di affrontare le piazze, come un elemento costitutivo, perch� essere Partito Democratico non significa far parte di una sigla.

Questo vale per il Nuovo Centrodestra, per le altre forze politiche che compongono a vario titolo la coalizione e - fatemelo dire, per rispondere ad una delle critiche - in particolar modo per i Gruppi autonomisti, per le realt� diverse che fanno parte di questo nostro Esecutivo. Quando abbiamo incontrato segnatamente i rappresentanti dei partiti autonomisti del Trentino-Alto Adige/S�dtirol e anche della Valle d'Aosta, in modo diverso, ci sono stati chiesti esplicitamente il rispetto e la valorizzazione di un'esperienza autonomistica che nasce da questo contatto con le persone. Certo, che nella Provincia di Bolzano ha vinto il S�dtiroler Volkspartei in modo netto: lo sappiamo e siamo orgogliosi di esserne alleati, come siamo orgogliosi di essere alleati con il PATT in Provincia di Trento. In entrambi i casi - lo dico ai senatori della Lega - queste alleanze che hanno vinto rappresentano un forte riferimento territoriale che, forse, in altre parti del Paese in passato avevate anche voi e che ultimamente avete perduto. Anche in questo caso, facciamoci qualche domanda e diamo qualche risposta.

Ma non voglio alimentare la polemica. Voglio dire che se autonomia vuol dire prendersi carico, soprattutto come � stato fatto in alcune di queste Regioni, del proprio territorio e delle proprie aspettative, beh, allora le autonomie sono, per quello che ci riguarda, un modello e una soluzione alla lontananza, al disimpegno politico, al distacco tra i cittadini e l'opinione pubblica. Da questo punto di vista voglio ringraziare le forze autonomiste che non faranno mancare non soltanto un appoggio dal punto di vista del consenso, ma soprattutto un contributo al risanamento del Paese e - mi permetto di dire - alla valorizzazione di un modello differente di relazione tra opinione pubblica ed eletti.

Una parte degli interventi ha criticato il merito. Ringrazio naturalmente tutti coloro i quali hanno espresso parole di apprezzamento, che eviter�, come � ovvio e naturale, di citare.

Pi� che sul merito dell'intervento abbiamo ricevuto (e vi ringrazio davvero di cuore) delle critiche sulle mancanze nell'intervento programmatico. �Non hai parlato di Mezzogiorno e quindi noi non possiamo accordarti la fiducia!�. Gi�, perch� forse sarebbe bastato utilizzare le solite frasi fatte che da decenni utilizziamo in certi discorsi a proposito del Mezzogiorno, frasi che costituiscono un impegno verbale, e un disimpegno concreto e fattuale, per ottenere la fiducia. Bastano davvero delle parole in libert� per ottenere la fiducia rispetto ai grandi temi del Mezzogiorno? O piuttosto non � arrivato il momento di impostare in modo diverso il modo di gestire la programmazione europea, considerando che i fondi strutturali sono la pi� straordinaria opportunit� che abbiamo, non nei prossimi anni, ma nei prossimi mesi? Fatevelo dire da un amministratore locale (ormai ex, o in via di decadenza da amministratore locale).

Ma come si fa, in un momento di crisi di liquidit� del sistema Paese, a non capire che quei 59 miliardi vanno presi subito, vanno spesi subito? Siamo arrivati a concludere la programmazione 2007-2013 nelle ultime settimane del 2013: e quanto ci sarebbe stata la necessit� di un investimento non a pioggia, non per singoli progetti, non sparpagliato, ma per progetti significativi, strutturali che consentano il recupero, non soltanto nel Mezzogiorno, ma soprattutto nel Mezzogiorno, di un minimo di speranza verso gli amministratori della cosa pubblica!

Come possiamo continuare a vivere di parole, accontentarci delle parole quando quello del Mezzogiorno � un problema strutturale che necessita di una svolta radicale uscendo dalla cultura della lamentazione cui ho fatto riferimento. Se non era chiaro che il passaggio sulla burocrazia, sul fisco, sulla riorganizzazione della macchina della giustizia, sul tema dell'uscita dalla cultura della lamentazione riguardava anche e preliminarmente il Mezzogiorno mi scuso. Ma se dobbiamo semplicemente fare un discorso astratto e teorico, beh, allora evidentemente abbiamo sbagliato Governo.

Noi non faremo discorsi in libert�. Noi vogliamo sfidarci reciprocamente sul tema della lotta alla illegalit� e alla criminalit� organizzata non attraverso frasi e impegni astratti. (Applausi dal Gruppo PD e del senatore Susta). Oggi la corte d'assise di Napoli ha confermato l'ergastolo per il mandante dell'omicidio di Teresa Buonocore, una delle madri coraggio di Portici, che ha anteposto la tutela della figlia a s� stessa e che � stata tragicamente assassinata nel 2010. Quella madre coraggio � un pezzo della lotta, non soltanto alla criminalit� - o, in questo caso, alla violenza contro le donne - ma a un'idea di Paese che non difende i propri figli migliori.

Su questi temi vogliamo essere sfidati: su un impegno concreto, non astratto, ed � per questo che, in continuit� con il Governo che ci ha preceduto, subito partir� l'Autorit� anticorruzione (Applausi della senatrice Mattesini), senza lasciare nessun centimetro di spazio a chi oggi parla ma non realizza gli impegni.

Vale la stessa cosa sulle critiche pervenute da alcune forze del Nord, via Twitter, per il mancato riferimento all'Expo. Facciamo pure il riferimento all'Expo, per carit�: figuriamoci se possiamo non dire che l'Expo � tutto ci� che noi vogliamo rappresentare! Il nostro Paese realizza un fatturato pari a 31 miliardi di euro per l'export di cibo e vino e ha prodotti italian sounding, cio� che suonano italiano, sempre a proposito di cibo e vino, per 60 miliardi di euro. Quindi, c'� un mercato dell'export in questo settore doppio che viene sostanzialmente perso. � il caso del "parmesan" al posto del parmigiano; � il modello dell'olio che ha il colore bianco, verde e rosso nella bottiglia, ma poi non � italiano perch� viene prodotto in altre zone del pianeta.

Quanto potremmo discutere di questo tema? Quanto potremmo discutere su come ambiente, agroalimentare e attenzione a un'innovazione tecnologica applicata al verde siano parti costitutive della sfida del futuro che noi vogliamo? Vogliamo fare una frase fatta al riguardo o forse dobbiamo accelerare non soltanto il cantiere fisico, che � gi� avviato, ma anche il cantiere mentale per permettere ad Expo di essere un grande traino per tutto il Paese? Da questo punto di vista, quanto accadr� nel 2015 a Milano (e non soltanto a Milano, stanti i patti di collaborazione che le varie amministrazioni comunali e regionali che si sono succedute hanno siglato, anche con altre realt� del territorio) � sicuramente un pezzo di riferimento del futuro che noi immaginiamo.

Potrei andare avanti con tanti piccoli e grandi esempi di critiche ricevute, ma voglio essere molto breve e andare rapidamente al punto.

Prima, per�, voglio fare un riferimento al signor Presidente della Repubblica. Mi � stato chiesto perch� non l'ho fatto. Ebbene, come cittadino, che il 22 aprile 2013 (potrebbe essere un giorno diverso, ma mi riferisco comunque al giorno della rielezione del presidente Napolitano), nel suo ufficio nella sala di Clemente VII, stava guardando la diretta del Parlamento riunito in seduta comune, ho provato, per le mie responsabilit� politiche (all'epoca solo di sindaco), un sentimento di autentica vergogna per il fatto che la classe politica, incapace di individuare in modo condiviso una successione al Presidente della Repubblica, che aveva espressamente richiesto di non essere nuovamente incaricato della guida del Paese per un secondo mandato, si era trovata costretta, nelle sue rappresentanze pi� alte, a chiedere un reale sacrificio personale e politico al Presidente della Repubblica attualmente in carica.

In quell'intervento, che voi ricordate perch� eravate l� seduti (non qui, ma alla Camera dei deputati) e che io ricordo perch� ero fermo, davanti al televisore, probabilmente colpito come tutti voi, le parole del Presidente della Repubblica hanno risuonato in modo fortissimo. Mi riferisco alle parole che chiedevano ai partiti di farsi finalmente carico di quel processo di riforme, che poi, per motivi vari, non � partito o meglio, � partito e si � bloccato.

Pensate che sia giusto e rispettoso dell'Aula del Senato citare il Presidente della Repubblica con parole formali e cerimoniose e non avere il coraggio di dire che l'unico vero modo per rispettare la straordinaria figura istituzionale di Giorgio Napolitano � realizzare quel processo di riforme al quale il presidente Napolitano ha legato il suo servizio e che � una priorit� per l'intero sistema Paese? (Applausi dai Gruppi PD, NCD, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, PI e SCpI). Pensate che sia possibile continuare a prendere in giro gli italiani, affermando che noi faremo, faremo, faremo, mentre poi rinvieremo, rinvieremo, rinvieremo?

Il senso dell'accelerazione politica di queste settimane, che pu� essere apprezzata o meno, ma che � un'accelerazione che nasce dal bisogno di dare delle risposte concrete, � dettato da un'urgenza che abbiamo cercato di spiegare mettendo il cuore in campo. L'urgenza � quella di portare avanti insieme una diversa politica sul lavoro, una diversa politica sulla giustizia, una diversa politica sul fisco, una diversa politica sulla pubblica amministrazione, partendo dalla centralit� della scuola e impostando il semestre europeo non come il luogo nel quale andiamo a farci dire che cosa dobbiamo fare, ma per una volta come il luogo nel quale noi raccontiamo la nostra idea di Europa, di Stati Uniti d'Europa, di servizio civile europeo, di impegno per un Erasmus che sia non soltanto l'Erasmus dell'universit�, ma un progetto di condivisione sul lavoro giovanile, sulla scuola superiore. Questo � il senso dell'urgenza.

Io avrei sicuramente potuto e forse dovuto impostare un discorso molto pi� cerimonioso, e probabilmente la prossima volta lo scriviamo, cos� non vi facciamo perdere troppo tempo, ma c'� un passaggio: questa operazione non � un'operazione di lifting o un'operazione di potere. Se fosse un'operazione di potere, noi non scommetteremmo tutti noi stessi subito in questo modo. Noi non ci siamo dati una tempistica da calende greche: ci siamo detti che l'obiettivo � l'orizzonte del 2018, e lo confermiamo! Ma abbiamo detto che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi verificheremo subito se gli impegni che ci siamo dati sono un bluff o no, e l'unica cosa che pu� capitare, la pi� drammatica che pu� accadere, � fallire.

Io mi sono gi� tolto la soddisfazione di sentire dal Gruppo della Lega Nord addirittura il paragone con Konrad Adenauer. Ora, senatore Divina, le devo dire che, se voleva offendermi, aveva altri autorevolissimi riferimenti istituzionali, ittici e non solo. Il punto centrale, per�, � che quello che noi abbiamo messo in campo in questo passaggio � il desiderio di dire a chi oggi ha vent'anni e non ci crede pi� che l'Italia non � il Paese del �grazie, le faremo sapere�, che l'Italia non � il Paese del �vai all'estero finch� sei ancora in tempo�, che l'Italia non � il Paese del �funziona solo chi conosce qualcuno e non chi conosce qualcosa�.

L'Italia che noi immaginiamo e che vogliamo costruire e per alcuni aspetti ricostruire � l'Italia che pu� essere leader nel mondo, non ho paura a dirlo, a condizione che ci sia una classe politica consapevole di non essere al cinema, di non essere pagata per stare a fare interventi spot e poi rinunciare al confronto, perch� noi il confronto sulle riforme certo che lo facciamo con l'opposizione, ma lo abbiamo chiesto anche a voi, amici del Movimento 5 Stelle! (Applausi dai Gruppi PD e Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE e del senatore Gentile). Il confronto sulle regole del gioco noi lo facciamo con tutti e, soprattutto, la tempistica che ci diamo � una tempistica immediata e pressante, perch� sappiamo che, se si fallisce questa volta, poi resteranno non so se possiamo definirle soltanto le macerie, ma rester� il rimpianto della pi� grande occasione perduta.

Il 24 febbraio � un giorno particolare per tanti, giustamente � stato fatto riferimento alle elezioni dello scorso anno, elezioni che ci hanno fatto male, non abbiamo paura a dirlo; ma proprio per questo noi vogliamo che la settimana prossima la legge elettorale sia in discussione alla Camera, e lo diciamo perch� sappiamo che con quella legge elettorale che noi voteremo la settimana prossima alla Camera accadr� un fatto importantissimo: non succeder� pi� quello che � successo lo scorso anno. (Commenti dal Gruppo M5S). Se infatti la legge elettorale di cui stiamo discutendo fosse stata in vigore lo scorso anno vi sarebbe stato un ballottaggio tra Pierluigi Bersani e Silvio Berlusconi, e il vincitore avrebbe avuto la possibilit� di governare per cinque anni. (Cenni di dissenso dal Gruppo M5S). Questo tema � talmente importante che noi difenderemo il bipolarismo e la possibilit� di avere un vincitore alle elezioni, non perch� pensiamo di vincere (poi naturalmente proveremo a farlo). Il senatore Mancuso � partito sottolineando che la sinistra prima o poi governer�: noi, come dire, siamo capaci di tutto...

GENTILE (NCD). Lo diciamo anche noi!

RENZI, presidente del Consiglio dei ministri. Anche voi, ma magari se iniziamo noi va bene lo stesso, non si preoccupi. Ma il punto centrale � che garantire che ci sia un vincitore secco significa garantire agli italiani che c'� uno a cui si pu� dare la colpa se le cose non si fanno. Stiamo mettendo la faccia su questa partita semplicemente perch� pensiamo che sia l'unico modo per guardare negli occhi i nostri concittadini. Al massimo, quello che pu� accadere � che si perda un'opportunit�, certo, ma non possiamo perdere l'occasione per il Paese.

Il 24 febbraio del 1990 moriva il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Sandro Pertini � stato per alcuni di noi il primo Presidente della Repubblica. Per me formalmente no: � stato Leone, visto che sono del 1975. Per� il primo Presidente della Repubblica di cui ho ricordo � sicuramente Sandro Pertini. Lo ricordo nei suoi atteggiamenti, che tutti noi abbiamo scolpiti nella testa, a partire dai momenti di maggiore difficolt� di quel terribile settennato, fino ai momenti pi� divertenti, come quando la Coppa del Mondo � tornata da Madrid sull'aereo di Stato. Diceva Sandro Pertini nel suo primo messaggio alla Nazione, quello dell'ultimo dell'anno: �I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onest�, di coerenza e di altruismo�. Levate il riferimento generazionale, perch� non vorrei sembrare ripetitivo. Per� guardate che fuori da qui non c'� bisogno di grandi discorsi. Le persone che vi guardano - e che, a questo punto, �ci� guardano, perch� faccio parte anch'io di questi Palazzi, esattamente quanto voi - non hanno bisogno di prediche, non hanno bisogno di discorsi: hanno bisogno che finalmente si passi dalle parole ai fatti, con coerenza, onest� e altruismo.

� l'invito che faccio al Governo, � l'invito che faccio al Senato. Buon lavoro a tutti noi! (Applausi dai Gruppi PD, NCD, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE, PI e SCpI. Congratulazioni).

























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