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Su quanto accadeva in Polonia molti benpensanti si tracciavano le vesti e stigmatizzavano la represione russa.

Su quanto accadeva nelle Provincie Napolitane e sulla feroce repressione sabauda in pochi alzarono la voce e protestarono.

Zenone di Elea – Agosto 2015

LA QUESTIONE POLACCA

Il pungolo, Anno IV, N. 52, febbraio 1863
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Non sono molti giorni, che parlando della Questione Polacca l'abbiamo paragonata ad una valanga che cominciata con piccole proporzioni è venuta man mano ingrossando smisuratamente ed ha da ultimo assunto il carattere di una Questione Europea:

I dispacci e le notizie che jeri abbiamo pubblicate, e quelle ancora che oggi aggiungiamo, confermano nella più ampia ed esplicita maniera la conclusione d' una convenzione tra la Russia e la Prussia, in forza della quale la frontiera che separava sino ad oggi la Polonia prussiana dalla Polonia russa si considererebbe come tolta fino a che l'insurrezione fosse domata.

E siccome la Russia ha molte ragioni per temere che la rivolta si dilati anche nelle Provincie interne dell' impero moscovita, nel qual caso essa si troverebbe certamente nel bisogno di concentrare le sue truppe nei punti più interni di un impero che abbraccia estensioni immense; sembra che siasi convenuto di sostituire nella Polonia le truppe prussiane alle russe.

Tale è il senso che il signor Havin, Direttore del Siede, in un articolo che è stato riferito con vivo interesse da tutta la stampa, attribuisce alle stipulazioni intervenute tra la Russia e la Prussia.

Ed ha recato anzi una gran meraviglia il vedere come lo stesso direttore del Siècle— nell' articolo che jeri abbiamo riferito — abbia voluto, colla sua firma, assumere la responsabilità delle comunicazioni eh' egli veniva a darci sulle convenzioni intervenute fra Berlino e Pietroburgo.

Del resto quelle informazioni sono pienamente confermate da tutti gli altri giornali francesi e persino dal legittimista Courrier du Dimanche — sono confermate dalla stampa inglese e da tutta la stampa austriaca.

Più ancora: il fatto di un intero corpo di armata russa che ha trovato passaggio sulle ferrovie prussiane, non solo conferma le convenzioni intervenute fra la Russia e la Prussia, ma costituisce già una lesione di fatto del principio di non-intervento.

Sono precisamente questi fatti che hanno trasformata la questione polacca in una questione europea.

L'articolo dell'ufficioso Constitutionnel di cui un dispaccio di jeri ci ha recato un sunto — articolo che ha senza dubbio una gravissima importanza, perché il foglio ufficioso del ministero francese non si sarebbe mai arrischiato a lanciare dichiarazioni così categoriche e formali, se non avesse avute istruzioni precise dal ministero stesso — dichiara apertamente la questione polacca una questione europea in seguito all' ingerenza che la Prussia vi ha presa.

L'Europa occidentale ha un grande errore da riparare e forse il momento della riparazione è arrivato. —Anche indipendentemente dall' ingerenza della Prussia — quando quest' intervento non fosse già un fatto consumato — la questione polacca non è semplicemente una questione di nazionalità.

La Polonia — potente e valorosa nazione che fu sempre — fu per molti secoli sotto le monarchie dei Jagelloni e dei Sobieski un argine, un baluardo a difesa di tutta Europa contro le invasioni delle razze tartaro-mongoliche e contro le invasioni dei Turchi.

Fu il valore e la bravura dei polacchi e degli ungheresi che pose termine alle invasioni dei barbari, che arrestò e oppose barriere insormontabili alla prepotenza del colosso del Nord, che impedì agli Osmanli la conquista di Vienna, che salvò più e più volte la rinascente civiltà e indipendenza dell' Europa.

Ma l'Europa commise la triste ingratitudine e più ancora l'errore gravissimo di lasciar cadere in preda della monarchia moscovita una grande nazione che aveva conservate per varii secoli instituzioni liberali, che aveva tanti diritti alla riconoscenza della civiltà europea, che era ancora e dovrebbe essere tuttora il primo baluardo dell'Europa civile contro le ambizioni moscovite.

L'Europa centrale e occidentale fu così dissennata da lasciar soccombere quella gagliarda ed eroica nazione, ed assistette, improvvida del futuro, senza commuoversi allo smembramento che ne fecero Austria, Prussia e Russia.

Ora il momento di riparare a quel grande errore è venuto, e pare che l'occasione non debba sfuggire un' altra volta.

La Prussia dominata attualmente da un partito reazionario avverso ad ogni idea di progresso e di libertà si è lasciata trascinare inconsultamente a una ingerenza che le toglie per sempre il diritto a quella posizione a cui essa era chiamata ben meglio che l'Austria in Germania, e al tempo stesso conferisce alle potenze occidentali il diritto di intervenire nella questione polacca.

L'articolo ufficioso del Constitutionnel è un preludio tanto più significante in quanto che ci arriva contemporaneamente alle dichiarazioni fatte da lord Russell nel Parlamento Inglese. Russell ha confermato che i prussiani non si contengono da neutrali ed ha soggiunto che i russi trovano rifugio sul territorio prussiano, ove non sono disarmati, e passaggio sulle ferrovie prussiane — due fatti che importano aperta violazione del principio di non-intervento.

Il Constitutionnel è andato assai più oltre; egli ha detto che la premura della Prussia di accorrere in soccorso della Russia rammenta all' Europa che vi è una Polonia da ricostituire, e che non si tratta di favorire una ribellione, ma di aiutare una rivendicazione nazionale. Ha soggiunto che si rinnovano quelle scene di spartizioni e gli atti di iniquità contro cui la coscienza delle generazioni non ha cessato di protestare. Infine e sopratutto ha ricordato alla Francia e all' Europa che i Polacchi sono gli antichi alleati dei Francesi — e che l'Europa liberale non può tollerare questa violazione del principio di non intervento.

Noi oramai vediamo dunque designarsi chiaramente sull' orizzonte europeo lo sviluppo che la Questione Polacca va a prendere.

L' Austria si mantiene neutrale — lo ha dichiarato lord Russell, ciò che implica la preesistenza di un accordo già stabilito in vista delle eventualità.

I suoi giornali ufficiosi sono apertamente favorevoli al movimento polacco — nel fatto armi ed emigrati polacchi hanno trovato non contestato passaggio negli Stati austriaci. — Il contegno della Prussia ha deciso certamente questa condotta dell'Austria che vede l'antica avversaria offrirle una comoda occasione di riguadagnare la supremazia germanica. E l'Austria divenuta potenza tedesca sarebbe una grande questione risolta e per l'Italia e per le nazioni magiaro-slave.

Francia e Inghilterra evidentemente sono d'accordo, e l'ingerenza della Prussia offre all'una l'occasione di fare un passo da gran tempo sognato al Reno — all'altra di fiaccare la Russia nel Baltico. — La Prussia già si trova forse troppo compromessi per potersi ritirare a tempo.... In mezzo a questi contrasti il trionfo della Polonia sarebbe per la causa delle rivendicazioni nazionali e per la causa della libertà un l'atto altrettanto importante che la ricostituzione dell'Italia.























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