Gli abitanti di un piccolo comune del salernitano hanno avuto modo di parlare
all'Italia perché, per loro fortuna o sfortuna, sul territorio del
paese passa la ferrovia che porta da Milano e da Torino in Sicilia e Calabria,
rese ormai terre di vacanza per i vecchi emigrati e i loro figli e nipoti
un tempo deportati in Valle Padana.
La povera gente che cinquant'anni fa dovette dolorosamente (è
doveroso sottolinearlo) lasciare i campi e la nazione d'origine (la colonia
Sud dell'Italia unita) e i loro rampolli prendono il treno perché
sono rimasti poveri. Se fossero ricchi e ben ripagati per i loro servigi,
come accade a Giorgio Bocca, viaggerebbero in aereo o in Volvo o Mercedes
come il prefato giornalista, essendo veramente faticoso il viaggio in un
treno schifoso, che dura più di un giorno e di una notte.
Gli illustri padri della Resistenza se ne fottono altissimamente di simile
gentarella. Giorgio Bocca (o meglio Giorgio, culo di gallina), aureolato
giornalista, ha imbracciato la penna non certo per stigmatizzare i dimostranti,
ma per l'esempio che essi danno, in prosecuzione a quelli venuti da Scanzano
Jonio e da Melfi. Si teme che la protesta diventi contagiosi. Il ricatto
dell'ultima plebe allo Stato magnifico della Palude Padana!
Il Sud non solo è senza lavoro da quando Garibaldi approdò
a Marsala. Non solo viene corrotto quotidianamente da una classe politica
voluta dallo Stato centrale, che se ne serve per nascondere alla gente le
sue partigianerie padaniste e le sue sozzure lobbiste. Purtroppo, ormai,
il Sud - terra, mare e cielo - è la pattumiera delle industrie padane.
La mafia e la mafiosità - anch'esse in funzione e al servizio del
dualismo nazionale - sono il comodo alibi del delitto Sud, discarica nazionale.
Infatti i rifiuti della città di Napoli non sono certamente i maggiori
e i più inquinanti.
I vocalizzi di un accattone morale, qual è certamente Giorgio Bocca,
non incantano più nessuno. E' probabile che lo stesso quotidiano
la Repubblica li ospiti per giustificare l'obolo che lascia cadere
in mano a un vecchio che immagina di rendere ancora servigi utili al sistema.
Dal 1860 al 1944, l'Italia è vissuta come patria nel nome degli
scalcinati Savoia. Evaporato l'oppio sabaudo, il posto della casa regnante
è stato preso dalla retorica resistenziale. Su cui si è fondato
il governo del Comitato Nazionale Alta Italia, della simil partitocrazia
e quelli successivi dei banchieri centrali e dei venditori di spot pubblicitari.
Questa retorica ci ha riempito di pelo, mentre la carne se la mangiavano
loro.
Il Sud italiano è composto da circa 3000 comuni. Se ognuno di essi fa qualcosa di simile a quel che si va facendo a Montecorvino, probabilmente il Corriere della Sera e la Repubblica si sciacqueranno la bocca prima di farneticare sul Sud.
Nicola Zitara
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