Nasce una idea, di cui sono il responsabile, e
per la
quale sto lavorando affinché si concretizzi in un mensile
cartaceo in
distribuzione gratuita, che si avvarrà di più
collaborazioni mirate - in
definizione - ad ampio raggio culturale e d’argomenti.
S’intitolerà : il L A Z Z A R O f e l i c e .
Segue un comunicato d’intenti :
Oggi
nasce o debutta, come si usa dire, in veste per ora solo di
comunicazione
ufficiale
il L A Z Z A R O f e l i c e .
La domanda sorge spontanea :
Perché ?
Per
passione, per fede, per amore, per desiderio di riscatto, per
riappropriarsi
della memoria, per raccontare, per confrontarsi, per dare voce, per
proporre,
per definire – se possibile - meglio un’idea, per non subire, per dare
un
ulteriore contributo, per aiutare a costruire un progetto politico, e
innanzitutto per il SUD!
Un SUD (ebbene, sì, scritto in maiuscolo)
martoriato,
ridotto a provincia povera, svenduto da una serie di ascari politicanti
d’accatto operanti nelle più significative compagini partitiche,
ma anche in
quelle più piccole e qualche volta futuribili! Il tutto dopo
essere stato
depredato e mortificato da vessazioni ultracentenarie e da due
emigrazioni bibliche
imposte alle sue genti : quella di fine/inizio secolo e quella
dell’ultimo
dopoguerra.
Non contenti gli si propone la terza,
all’interno dell’italica
storia unitaria, camuffandola dietro le taumaturgiche teorie di
flessibilità e
mobilità!
Ma attenzione sempre legato alla patria in quel
baraccone della devolution
che attraverso uno pseudo federalismo finirà per depauperarlo
ulteriormente, ma
ovviamente conservandolo (fin quando sarà possibile) come il
mercato di consumo
più comodo e vicino da finire di sfruttare.
Senza banche e con i nostri
risparmi depositati nelle loro (quelle del Nord!), pagando le loro
carissime
assicurazioni e comprando la loro merce! Un futuro, insomma, sempre
più roseo!
Gli inni riscoperti e ripropinati con insistenza e le risorgimentali
retoriche
presidenziali, unitamente alle belle chiacchiere dei comizi
preelettorali nelle
nostre terre dei delfini di Destra che si ricordano del SUD solo in
quei
momenti, e buon ultime le accuse miste alle inefficienti intenzioni e
propositi
di un CentroSinistra masochisticamente incartato nei suoi problemi
d’unità
d’idee e di convivenza, dovrebbero salvarlo?
Più di qualche dubbio ci assale!
Altre strade possono portare al riscatto di
questa terra che è stata ricca,
autonoma, industrializzata, ma nel rispetto dei suoi costumi e delle
sue
tradizioni, e che proprio per questi suoi trascorsi ha già
dimostrato (qualora
ce ne fosse bisogno) le sue grandi capacità e risorse umane e
territoriali, e
che nessun DNA negativo o iattura atavica lo affligge perché non
torni ad uno
status più degno e consono alla sua storia.
Torniamo nel frattempo a noi per
rispondere ad un probabile ed altro quesito : perché questa
titolazione?
Perché
il
L A Z Z A R O f
e l i c e ?
Perché non può non esserci una
matrice popolare ovvero
“lazzara”, ma anch’essa contenente un’ipotesi di riscatto e di
rivalutazione
del termine stesso, ipotizzando un antico/nuovo meridionale non
più depresso,
denigrato e impotente, ma bensì “ felice ”! Felice
della sua, per
tanti versi – sì - tragica, ma comunque gloriosa storia e felice
del suo
agognato futuro!
Un “think positive” si direbbe usando una
terminologia alla
moda; ovvero un “pensare positivo”, anche per buonaugurio invece per
dirla alla
napoletana. Che non vuol dire però autocrogiolarsi senza
autocritica.
Pluralismo d’ottica e d’opinioni, senza
preclusioni ma anche senza faticosi
esercizi d’equilibrismo alla ricerca di ostentate e spesso finte o
strumentali
equidistanze : un solo paletto per quella parte della vecchia Destra
troppo
retriva, rancorosa e chiusa, e per quella cosiddetta nuova - figlia
d’un tardo
rampantismo anni ’80 e incline all’arroganza scaturente dal
neoliberismo a cui
ha aderito e si è svenduta!
Una sola porta socchiusa per quella Destra moderata e sociale (ammesso ci sia) portatrice e custode dei valori della tradizione, non gioco forza coniugabili con la non solidarietà (disvalore estraneo al DNA del SUD) e la camuffata ma innegabile propensione savoiarda. La nostra storia e le nostre convinzioni non ci permettono posizioni diverse! Una dichiarazione forse dura, ma sinceramente onesta!
Viva il SUD!
Andrea Balìa
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