L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
Eleaml


“Fuori i Napoletani”

di Giuseppe Savoia
Cilento, 9 agosto 2006

Luglio 2006, Agropoli: un becero giornale locale ha intitolato il suo editoriale: “Fuori i Napoletani”. L’articolo che ha fatto molto discutere nella cittadina cilentana è stato messo in risalto negativamente, anche nella cronaca italiana. 

Ecco alcune frasi: “Diciamo no ai napoletani e questo è un invito al resto della nazione. Vogliamo un turismo di qualità e di gente perbene. Siamo stanchi di fronteggiare ogni anno queste persone che pensano di venire ad Acropoli e portare civiltà”. Poi continua: “Da sempre gli agropolesi hanno respinto l’assalto dei vesuviani, così come fecero con i turchi”. 

Napoletano lo si usa per offendere, non sta solo come “abitare a Napoli”. I loro soldi sono soldi sporchi perché Napoli è la capitale del male”. Questo articolo è meschino e razzista, esprime sentimenti che sono provati nelle più razziste città del nord e dai più infimi leghisti. 

Per quanto può sempre essere sgradevole subire atti di razzismo, lascia ancora più amareggiati che tale attacco venga da una cittadina del Sud ed in particolare della Campania. Una volta i napoletani erano invisi solo alle genti padane, ora lo sono anche ai cilentani. 

La colpa di tutto ciò è dei mezzi d’informazione che dal 1860 sono strutturati per una propaganda antinapoletana che ha lo scopo di rendere odiosa Napoli in tutto il mondo e mettere tutti i meridionali contro la città che per seicento anni è stata la loro capitale e metropoli.

Per secoli, tutti i meridionali nati nelle regioni del sud continentale erano chiamati Napoletani ed erano fieri di esserlo, fino ai primi del novecento. Oggi invece se chiami napoletano un meridionale proveniente da fuori la provincia di Napoli:  si offende, questo accade anche tra alcuni meridionalisti identitari. 

Come possiamo unire il Sud in una lotta per il suo riscatto, se i meridionali  del sud continentale si mettono ad odiare la loro metropoli?  Non capiscono che attaccando Napoli è come suicidarsi?  

Questo è quello che vogliono coloro che odiano il Sud, i quali non vogliono che torniamo ad essere tra i primi popoli in Europa.




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