L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
Eleaml


 Calcio : NordItalia (Juve, Milan, Inter) Suditalia (Napoli) : 3 – 0!


Il Napoli Calcio, come qualcuno che segue questo sport sa, versa in acque molto cattive : ovvero rischia il fallimento come società e la non iscrizione e relativa partecipazione al campionato di serie B.


Le ragioni che hanno determinato questo status sono diverse e risalgono in primis alla gestione del ex presidente Ferlaino che, dopo l’epopea maradoniana, ha confuso il suo ruolo di primo tifoso con le personali ambasce economiche trascinando la società in un vortice inestricabile di debiti dove non si è mai capito quali fossero quelli realmente della società e quali i personali.


Alla fine se ne è uscito risolvendo i suoi problemi e consegnando “il pacco” al bresciano Corbelli, l’imprenditore delle teleaste d’arte in cerca di visibilità ed affari dalle nostre parti. Pescato quest’ultimo dalla finanza per la dubbia autenticità di alcune opere d’arte proposte in televendita, se ne è anche lui lavato le mani ricollocando “il pacco” (nel frattempo accresciuto negli oneri) al napoletano Naldi, rampollo ambizioso d’una famiglia proprietaria di diversi alberghi.


E qui è avvenuto il colpo mortale : inesperto, con difficoltà dialettiche impressionanti per un imprenditore laureato e contornato da parenti gaudenti intorno al nuovo giocattolo, il signor Totò Naldi ha completato l’opera del dissesto portando la più grande e storica società di calcio del Sud alle soglie della sua sparizione.


Questa la sintesi della sua tragica storia degli ultimi anni. Ora sia ben chiaro che il calcio non è il problema principe del Meridione, però tutto è lo specchio della nostra società e un fenomeno mediatico e di rappresentatività sociale così rilevante non è poi così secondario nella forma, nelle immagini e nel merito.


Abbiamo raccontato fin qui storia di cattive gestioni su cui esistono indubbie colpe locali, però……Innanzitutto ci sarebbe da dire che se si partecipa ad esempio ad una partita di poker, tutti i partecipanti dovrebbero stabilire un tetto di importo sulle personali puntate, cosicché abilità e un po’ di buona sorte premino infine il vincitore in una competizione con opportunità pressocchè pari. Invece, in specie dall’avvento di personaggi tipo il Berlusca, al tavolo di poker si siedono sì tutti, ma mentre – portiamo un esempio immaginario – tutti puntano diciamo 10 euro c’è invece qualcuno che continua a puntare diciamo 1000 euro, disponendo di possibilità e finanze quasi illimitate.


Strana partita, strane regole o per dir meglio “non regole”, per cui verrebbe da dire : giocatevela voi ‘sta partita! E questo è quello che avviene nel calcio italico, per cui vi sono le 3 grandi sorelle del Nord, le romane che per starci dietro sono anche loro pressocchè alla bancarotta, e una serie di squadrette che fanno da comparse. Insomma il calcio non è dissimile dalle sorti politiche del nostro belpaese.


Adesso il Napoli sta tentando, con l’avvento di un pittoresco personaggio umbro – tal Gaucci ex presidente del Perugia – di scapolare il problema con il fitto del ramo d’azienda (escamotage usato dalle società con problemi economici nel civile) che permette di conservare il titolo sportivo e la categoria.


Di certo è un’operazione ardita, una specie di noleggio consentito però dal codice civile, che almeno ne permette la sopravvivenza e garantisce, pur spalmandoli e negoziandoli, di onorare i debiti con i creditori non trascinandoli nel fallimento.


Ebbene qual è l’atteggiamento del governo calcistico : no, a noi non va bene, pagate subito tutto o fallite! La storia si ripete, somiglia alla devolution bossiana : o avete i soldi per gestire le vostre regioni o amen!


Le 3 sorelle del Nord si sono già spartite l’enorme compenso dei diritti di SKY e dei problemi degli altri se ne fregano alla grande. Il dirigente juventino Girando ha avuto la faccia tosta di dichiarare in Tv che ciò è giusto, l’Italia deve uscire dalla mutualità ed assistenzialismo dato alle squadre del Sud e alla serie B; spetta tutto a loro perché sono forti, belli e ricchi!


Complimenti! Napoli ha 6 milioni di tifosi in tutto il mondo, è la quarta squadra italiana per audience televisivo, l’unica del Sud ad avere vinto 2 scudetti (occasione di riscatto, identificazione ed aggregazione forse unica dalle nostre parti (tant’è che all’epoca di Maradona riuscirono e tornarono a sventolare con orgoglio le bandiere borboniche con lo stemma del nostro ex Regno!).


 Insomma Napoli non merita la vergogna dell’eliminazione da parte dei signori mangiatutto del governo sportivo del Nord ( presieduto con sommo sfregio del conflitto d’interesse dal sig. Galliani , presidente del Milan)!


Tra l’altro non chiede alcuna elemosina, ma l’applicazione di un procedimento consentito dalla legge, che loro si sono premurati di applicare per il Parma di quel Cavaliere di onestà di Callisto Tanzi, giustificando l’operazione con la storia che essendoci dietro la Parmalat vi erano ragioni ascrivibili al civile e non solo allo sportivo.


 Con un colpo di mano hanno passato la fallita Fiorentina dalla C2 direttamente alla B per meriti sportivi. Insomma la fiera dell’illegalità! E i nostri meriti sportivi? I meriti della squadra della capitale del Sud?


 Tutto continuano a voler togliere alla nostra gente, anche lo svago e l’orgoglio (fra i pochi rimastoci) d’identificarsi in una squadra simbolo di una terra!


Molto dovrà avvenire e molto dovremo adoprarci per immaginare che, fra problemi più prioritari, si potrà sognare un nostro campionato, per lo meno giocato ad armi pari fra di noi, e anche una nostra nazionale!


Prima o poi dovrà pur succedere che si giochino le loro partite tra le loro squadre costruite con i loro dubbi danari!


Viva Napoli e viva il Sud!


Andrea Balìa

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