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io nun me scordo

Come si manipola l’informazione sul Sud…

di Andrea Balìa

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Napoli, 12 ottobre 2008

Guai a chi osa toccare le vesti del sovrano!

A criticare l’informazione in Italia c’è l’immediato rischio d’essere (pur non essendolo) additato come un pericoloso sostenitore di teorie comuniste, e/o di far parte di quella opposizione governativa che intende perseguire nel vituperato antiberlusconismo. A nessuno viene in mente che puoi non condividere il metodo di gestione dell’informazione solo perché non ti sta bene che venga perpetrato il massacro scientifico del Sud. E l’indignarsi non è necessariamente una posizione che debba essere catalogata di destra o sinistra. Lo dico perché appena si danno giudizi non positivi sulla qualità della gestione attuale del potere ci sono financo meridionalisti che preferiscono dimenticarsi della propria terra pur che non venga toccato Gesù! I fatti però, opinioni a parte, sono là e parlano chiaro.

Ricordate le trasmissioni televisive, le immagini ripropinate a piene mani dei tifosi napoletani alla stazione (in occasione della prima domenica di calcio autunnale e dell’incontro Roma- Napoli), e quelle all’interno del treno che li trasportava nella capitale, o dei 2 petardi fuori lo stadio capitolino? Ricordate i titoli e gli articoli di giornali andati in stampa e distribuzione per settimane? Ricordate le trasmissioni televisive ed i dibattiti in merito, e le ripetute immagini e dichiarazioni del ministro Maroni? Ricordate i suoi provvedimenti che vietano le trasferte ai tifosi napoletani per tutto il campionato.? E, per ben 4 gare casalinghe, l’apertura e l’accesso alle curve dello stadio napoletano a tutti (abbonati compresi!)? Insomma un fiume dove Napoli ed i napoletani incassavano l’ennesimo colpo ad un’immagine ormai devastante che contribuiva a bollarla e collocarla nelle posizioni più basse della pubblica considerazione nazionale ed internazionale. Il tutto susseguente alla storia monnezza. Insomma un disastro!

Poi il tempo passa e, nonostante quanto sopra, qualcosa viene fuori, ma attenzione: in sordina, solo su qualche articolo di alcuni giornali e non in Tv! Cosa? Ad esempio che la Procura della Repubblica ha accertato che il treno non è stato devastato! Avete capito bene: quelle immagini sparate e ripetute mille volte riguardavano solo un (dico uno!) sediolino rovinato di un (dico sempre uno!) scompartimento e quelle di una (sempre una!) toilette già in disarmo! Le immagini dei tifosi  alla stazione erano di circa 200 (indubbiamente esagitati) che protestavano per il ritardo di ore sulla partenza del treno. Treno che TrenItalia non aveva previsto di destinare ai tifosi, e di cui non aveva inteso manco preoccuparsi di un minimo di rispetto della puntualità! A Roma non è successo (come da numerose testimonianze!) un bel nulla, se non 2 (dico 2!) petardi più festosi che nocivi (per quanto deprecabili!) fatti esplodere fuori lo stadio (e non all’interno!), e che (come da immagini televisive) alcuni degli stessi tifosi si preoccupano subito di tentare di spegnere.

E allora? E allora innanzitutto questi chiarimenti ed approfondimenti d’indagine vengono sussurrati e non riportati con l’enfasi data all’accaduto. I danni alla S. S. Calcio Napoli e agli abbonati (curve chiuse, ecc…) ormai sono stati fatti. I tifosi non sono certo educande, però la cosa puzza d’un metodo pregiudiziale, vessatorio, prestando il fianco a dare spazio a ministri di forze notoriamente antimeridionali di dare il loro meglio in quello che è il metodo con cui hanno costruito il consenso del loro partito: l’antimeridionalismo più sfrenato! E ciò è un modo sereno ed equo di fare informazione oppure è un sistema di manipolarla per continuare a massacrare il Sud, dando il contentino a chi al governo reclama potere maggiore al Nord e pugno forte contro il Sud? Che sia così è chiaro, e le ultime dichiarazioni di Borghezio la dicono lunga: “perché non rinunciamo a Napoli, la Campania e le regaliamo alla Spagna”? Questo mi ricorda un vecchio proverbio napoletano: “Giorgio se ne vuole andare, ed il Vescovo lo vuol mandare”. Stia tranquillo Borghezio che noi in quest’Italia abbiamo, ancora più di quanto lui non voglia tenerci, difficoltà ad esserci!

Nel frattempo 2 domeniche fa è stato accoltellato un tifoso a Roma, e in Bulgaria per l’ultima partita della nazionale i tifosi italiani hanno causato risse dentro e fuori, esponendo croci celtiche e esprimendosi in saluti ed inni fascisti. Tutta roba da poco che merita pochi passaggi sui media e alcun provvedimento rispetto ai fatti napoletani. Vuoi vedere che il coltello ed i tifosi in Bulgaria forse erano napoletani?

A proposito: dove abita il sottoscritto a Napoli la monnezza oggi non c’è come non c’era prima, e c’è nell’hinterland come c’era prima. Indubbiamente qualche zona è stata ripulita.

Già… ma le immagini televisive d’oggi non sono le stesse di qualche mese fa!

E allora come la mettiamo?

Andrea  Balìa








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