I meridionalisti permalosi |
Napoli, 10 Luglio 2008
Scrivo da sempre, perché mi piace, forse per predisposizione, per comunicare. Faccio un lavoro di comunicazione e marketing dove parlo e relaziono molto per iscritto. Interessandomi di meridionalismo, e con l’avvento di internet e di siti specifici sull’argomento, e conoscendo molte persone in quest’ambito, scrivo abbastanza con considerazioni che hanno il senso di voler dialogare, confrontarsi, riflettere, e se possibile, dare un contributo a costruire al meglio la lotta per il riscatto del nostro Sud. Punto! Senza presunzione, o ritenendo d’essere depositari di chissà quale verbo, ma con un’intenzione sincera di costruttività, e da nessun presunto piedistallo su cui nessuna ragione porterebbe a posizionarsi. E invece no, la voglia di scrivere te la fanno passare, ma qualche precisazione – dagli e dagli – ti obbligano a doverla fare ovviamente rimettendoti, pur se controvoglia, a scrivere. C’è qualcuno sempre pronto a piccarsi, a rivelarsi : se li nomini (mai personalmente, non essendoci mai nulla di personale) si incazzano, se non li nomini s’incazzano ugualmente! 1)ci siamo permessi di criticare e sconsigliare, tempo fa, qualche apparentamento di neocompagini meridionaliste alle ultime elezioni, perché affrettate e subalterne, forse mortificanti nella rappresentatività (loro e del meridione) e con formazioni non limpide – al di là dei simboli e dei proclami – a loro volta colluse con persone e schieramenti non cristallini. Risultato: apriti cielo! Incazzature, reazioni scomposte, attacchi personali, richiesta di chiarimenti sulla storia, le radici ecc.. del sottoscritto. Il tutto come se avessimo offeso personalmente qualcuno, e col dubbio che ti fanno venire che tutti quelli – guarda caso – che hanno delle provenienze da formazioni col timbro dell'imprimatur del meridionalismo campano, non li devi manco guardare o sfiorare : sono stati i primi, i migliori, gli intoccabili, gli highlander! 2)Che i fatti, visto come si è poi evoluta (o sarebbe meglio dire involuta) la vicenda, abbiano dimostrato la bontà delle nostre modeste analisi, non importa per loro il cosiddetto ficosecco! Non bisognava criticarli, punto e basta, anzi verrai tenuto d’occhio d’ora in poi. La dote dell’autocritica, che in questo caso sarebbe stata come minimo doverosa, manco a parlarne. 3)Io scrivo di solito delle cose che invio ad un paio di siti che stimo per la loro impostazione e per le persone la cui storia è fatta d’impegno, serietà e qualità. Se hanno la bontà di pubblicarle evidentemente immagino un po’ le condividano e/o reputino un minimo interessanti. Se altri siti, a cui non le invio, le prendono e le pubblicano a loro volta, evidentemente anche loro le troveranno forse un poco degne di nota. Qualcuno ultimamente ha voluto aggiungerci anche delle considerazione molto positive che, e non per falsa modestia, ritengo troppo buone per la mia persona. E invece no, con elefantiaca memoria, c’è qualcuno che, ancora incazzato, non gliene va bene una! 4)Mi interesso di meridionalismo da circa 15/16 anni con studi, ricerche, scritti, fondazione di giornali meridionalisti oggi tra i più stimati, partecipazione a convegni, ecc…certo non ci conosciamo di persona tutti, ma tant’è… L’amicizia e la cordialità sono cose stupende, ma financo con persone come gli amici Gino Giammarino de Il Brigante o Antonio Gentile de L’AltroSud, che sono amici per me storici, ci sono state discussioni vivaci, diverse valutazioni, ma ciò non ci impedisce di ritenerci fratelli nella vita e nella lotta. 5)Ho scritto ultimamente che al momento sono un “battitore libero” ma combattente, ma manco sempre agli stessi “qualcuno” va bene… Se dico ciò è perché non c’è in questo momento una formazione che mi soddisfa appieno. Idealmente mi ritengo molto vicino all’idea di Zitara, ma sarei pronto a sposare altre esperienze positive come Il Partito del Sud di Ciano o L’AltroSud di Gentile ma, da inguaribile rompicoglioni esigente (questo sì!), trovo delle incongruenze come il rapporto con la Lega Sud del primo o la sottaciuta memoria storica nel secondo che mi rendono critico. 6)Questo però non credo basti a paragonare il “battitore libero” ad un vago inconcludente giocatore di calcio! Mi spiace se la questione possa apparire troppo personale, ma credo invece serva a tutti i partecipanti al sogno di un Sud migliore, più libero e pieno di dignità e autonomia, a essere meno permalosi, sentirsi meno intoccabili, più pronti al dialogo e al confronto. Dopodiché ognuno faccia come crede, restandomi tra le poche certezze quella della libertà di parola e d’opinione, a cui alcune scomposte reazioni difficilmente mi faranno rinunciare. |
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