L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
  Eleaml


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Webm@ster - 4 Luglio 2007
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Meridione e Chiesa Cattolica

di Duccio Mallamaci
Torino,  5 Marzo 2006

(se vuoi, puoi scaricare l'articolo in formato RTF o PDF)

Cara Antonia,

ti invio una piccola modifica, ovvero una parziale rielaborazione o aggiunta, che  dovrebbe essere opportunamente inserita nel contesto della lettera del 16 Luglio 2005 che ho spedito a suo tempo a Nicola.

Il tema, di cui qui tratto, è quello del ruolo della Chiesa Cattolica a proposito della caduta del Regno delle due Sicilie, e della susseguente progressiva decadenza generale del Meridione d’Italia. [...]


“Una spiegazione di questa incapacità plurisecolare della Chiesa cattolica di contrastare complessivamente l’Inghilterra protestante, massonica e liberale, può essere forse trovata nel fatto che il superiore dinamismo dello stato inglese era forse e comunque quello di un paese con una classe nazionale dominante, certamente  suddivisa in molte confessioni religiose, ma particolarmente coesa non solo e non tanto per merito di  un particolare spirito patriottico rivolto contro l’esterno del tipo “Right or wrong is my Home”, quanto per via di  un notevole e consolidato  spirito, di reciproca tolleranza civile all’interno  tra i  cittadini il quale si manifesta nella netta  prevalenza del Parlamento, rispetto all’istituzione della Monarchia, visto come momento di confronto politico tra idee diverse  in supplenza del confronto militare e proprio per potere evitare il confronto militare e quindi come esempio concreto di tolleranza  di unità civile pur nella diversità religiosa, ideologica, politica, ecc.; spirito che si manifesta nell’istituzione dall’”Habeas corpus” per salvaguardare l’incolumità e la libertà dei singoli e porli possibilmente al riparo dalle faziosità e dagli abusi dei detentori del potere esecutivo; spirito di tolleranza  nato  come coscienza comune tra le parti, quasi fosse un  frutto culturale e morale  maturato nella dolorosa esperienza accumulata attraverso ripetuti,  lunghi,  feroci e sanguinosi scontri civili e religiosi quali furono  dapprima la  più remota “Guerra delle due rose”,  e poi le varie e reciproche  persecuzioni seguite allo scisma della Chiesa Anglicana voluta da Enrico VIII°, le quali continuarono con alterne vicende  per quasi due secoli  con vari e fallimentari  tentativi di restaurazione cattolica e con le corrispettive reazioni protestanti che,  culminate nella Rivoluzione Inglese, quando nel 1649 Oliviero  Cromwell  fece decapitare  lo sconfitto re  Carlo I°  Stuart ed  instaurò la Repubblica, e continuarono, fino alla sconfitta delle residue  velleità di primazia  del Cattolicesimo. Le  illusioni papiste, infatti,  furono infine  troncate definitivamente con la Gloriosa Rivoluzione del 1678,  quando fu eletto re d’Inghilterra il protestante e calvinista Guglielmo III° di Orange-Nassau, per cui la stessa Chiesa cattolica, ormai fortemente ridimensionata, fu tollerata e,  tutto sommato,  abbastanza rispettata,  purché non solo non avesse l’egemonia religiosa nella società inglese, ma fosse anche  ben lontana dal primato religioso rispetto alle altre confessioni.

Inoltre  la “Home Fleet” britannica, pur avendo sconfitto la cattolicissima “Invincible Armada” spagnola nel 1588, e pur compiendo continue prepotenze a scapito dei vari stati cattolici, di fatto divenne progressivamente una efficientissima difesa contro le velleità talassocratiche della flotta della “Mezzaluna”  ottomana nel Mediterraneo, e  il che la faceva vedere come una forza non del tutto ostile, ma anzi spesso molto utile agli interessi della Chiesa Cattolica.

Insomma: sicuramente la Chiesa di Roma, con gli eretici inglesi, tedeschi, americani, ecc., non ebbe solo storiche contraddizioni e scontri, ma anche lunghi, profondi e solidi contatti, accordi, alleanze e cooperazioni che le servirono, via via attraverso i tempi,  prima  contro gli islamici  mediterranei, ma poi  anche contro i giacobini francesi, infine contro i comunisti sovietici, ecc.; e che le permisero o le imposero, pena gravi rotture,  in molti casi di abbandonare al loro destino  o comunque di non spendersi troppo per stati, dinastie e popoli, organizzazioni, individui singoli, ecc. che,  sia pure cattolicissimi, fossero ormai, per vari motivi, diventati  scomodi, ingombranti, inefficienti,e  non  più facilmente difendibili e comunque  non più redditizi come in passato.

E questo è proprio quello che probabilmente avvenne per il Regno del Sud Italia: esso ormai non era più così militarmente necessario contro l’Islam declinante; e poi il popolo e le masse del Meridione d’Italia, ma già prima anche le masse  popolari d’Irlanda, e di altri paesi, forse erano anche cattolicissime, ma certo avrebbero reso di più se  traslocati e risistemate a milioni, anzi a decine di milioni, nelle altrettanto cattolicissime diocesi degli U.S.A., dell’Argentina, del Brasile, ecc.; ovvero la Chiesa Cattolica, avendo ricevuto sicure garanzie di sopravvivenza, tolleranza, alleanza, cooperazione, compartecipazione, prosperità, ecc. da parte di Inglesi, Americani, Massoni, Liberali, ecc.,  purché rimanesse ben lontana dall’effettivo primato ideologico nella società, allentò o addirittura lasciò andare la presa sul suo gregge, anche a favore di altri pastori;  barattò popoli, stati, dinastie, partiti, individui, ecc.  e si accomodò comunque, sia pure  esibendo talvolta  un  fare sdegnato e sussiegoso, ma talvolta anche con  modi molto  più apertamente concilianti e collaborativi, alla ricca tavola approntata nel “Brave New World”, massonico, liberale e moderno che attualmente va di tanto di moda definire… “globalizzato”.

Quanto sopra,  detto in termini sintetici, e anche a costo di essere semplicistici, significa  enunciare il concetto, estremamente indigesto per alcuni, che la Chiesa nel suo rapporto secolare con la Massoneria, o la Modernità che dir si voglia, operò una cooperazione antagonista, o un antagonismo cooperativo con alterni equilibri, e non si fece certo legare e condizionare indissolubilmente, essa organismo eminentemente internazionale ed anzi sovranazionale e con pretese universali, da contingenti problemi nazionali o nazionalistici;  pertanto nelle varie occasioni: difese, ma non oltre un certo limite che le avrebbe portato più danni che vantaggi, il destino, la libertà, l’indipendenza e l’autonomia ed il benessere  di certi popoli e di certe dinastie. Oltre un certo limite la Chiesa Cattolica Apostolica Romana si tirò indietro, abbandonò e tradì chi per lei aveva magari anche dato anima e corpo, e questo appunto successe con il cattolicissimo  popolo del Regno delle due Sicilie oppresso e perseguitato dall’esercito piemontese, oppure già prima era successo con l’altrettanto  cattolicissimo popolo irlandese schiacciato sotto il tallone di ferro  inglese.

D’altra parte,  cosa altro avrebbe potuto  fare la Chiesa Cattolica  allora Universale  e cosa può fare la Chiesa Cattolica oggi Globale, di fronte ad altre potenze tanto più potenti di lei, se non cedere qualcosa per non perdere tutto?

Il fatto è che se la Chiesa si riconosce come qualcosa di diverso da certi popoli a seconda delle sue convenienze, altrettanto bisogna assolutamente pensare che è del tutto legittimo che certi popoli si ritengano diversi dalla Chiesa quando i loro interessi non coincidano con quelli della stessa Chiesa.

Conclusione: la Chiesa, nel 1861, fu piegata dalla Massoneria, e  comunque non seppe né vincere per se, né  guidare altri alla vittoria contro di essa;  ovvero, nello specifico,  non seppe complessivamente fare granché per il popolo del Meridione, d’Italia contro Piemontesi, Inglesi, ecc.

La morale è che, se il popolo del Meridione d’Italia vuole riprendere il proprio destino nelle proprie mani e riscattarsi dalla penosa situazione in cui è sprofondato dal 1861 in poi, esso deve non solo emanciparsi e se del caso anche decisamente  contrapporsi all’egemonia di certe Massonerie troppo subalterne a vari interessi stranieri, o “risorgimentali”,  o “resistenziali”,  che ormai si è più che  visto  e constatato a sufficienza:  non hanno portato al Meridione proprio  nulla di buono; ed oltre a questo, bisogna che il Popolo Meridionale si  emancipi e se del caso si contrapponga  anche a certe tendenze  religiose che, grazie a certe correnti e certi centri di potere della Modernità attuale e di certa “Globalizzazione” dei nostri giorni, operano,  perfino nel seno della stessa Chiesa Cattolica o di altre Chiese e confessioni religiose che, pur agendo, diffondendosi e prendendo piede nel Meridione, hanno testa, cuore ed interessi ben altrove e ben  lontano dal Meridione d’Italia.”


Cordiali saluti a te e a tutti i tuoi.
Duccio





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