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L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
  Eleaml



14 settembre 2011

Il ministro del welfare Sacconi da Giussano

di Nicola Salerno


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Il 31/8/2011 il Tg La 7 mandava in onda un servizio sulla manovra del governo e in particolare sulle norme e i tagli riguardanti il sistema pensionistico.

 Durante il servizio, l’inviata del TG Laura Perego riportava anche la notizia circa le presunte dichiarazioni con le quali Sacconi avrebbe rassicurato Calderoli sul fatto che la misura avrebbe riguardato per lo più persone residenti al centro-sud, senza toccare l'elettorato leghista....

Dando per veritiera la notizia, ma non mi sembra sia stata smentita, sulle prime ho pensato ad una sviolinata estiva, un incidente dialettico dovuto al contesto e al ruolo degli attori coinvolti, niente di più. Tra l’altro circolava anche la notizia secondo la quale durante le vacanze c’è un calo dell’intelligenza anche se sembra dovrebbe essere solo temporaneo.

Una più attenta riflessione sull’accaduto però faceva emergere quanto istintivamente sedimentava inesplorato nei fondali della mente. Cosa celava quell’apparente scivolata dialettica di un ministro della repubblica della cosiddetta Italia dualmente unita? Era solo una sviolinata o era qualcosa di più? Un sintomo, uno spiraglio su uno scenario particolare?

Di certo svelava che un ministro almeno in questo caso svolgeva il suo mandato costituzionale in maniera discrezionale con un occhio di riguardo per una parte del paese. Tradotto: i meridionali alla miseria ci sono abituati (o li abbiamo fatti abituare) quindi non soffriranno poi tanto. I nordici, i quali hanno ben altre abitudini, si potrebbero incazzare. Meglio quindi rassicurare il loro prode rappresentante Calderoli.

Benché sia grave, il fatto in se purtroppo non è una notizia casomai può essere una conferma.

Ma mostrava anche una realtà poco confortante per coloro che nutrono illusioni sulla Lega Sud. Certo l’accaduto non può essere assunto a prova, ma un segnale lo dà circa la reale forza e intenzioni della Forza del Sud e compagni. Il nostro ministro di un governo eletto anche con milioni di voti meridionali, certo non si pretende che avrebbe dovuto rassicurare la Lega Sud alla stessa stregua, ma se realmente temuto, il baluardo sudista gli sarebbe dovuto essere almeno da monito per una maggiore prudenza.

Perché gli Albertini da Giussano della Lega del Sud non brandiscono il loro mandato elettorale per cercare di equilibrare lo strapotere della Lega Nord? Se non altro almeno per difendere la dignità del loro elettorato e dei meridionali che in loro hanno riposto la loro legittima speranza di riscatto. Forse direte: i primi  sono uomini di sostanza che si muovono con destrezza tra le stanze dei bottoni – insomma realpolitik. E anche se fosse? Ma non sembra esserlo, almeno a giudicare dalla disinvoltura del nostro amato ministro. Un popolo per essere tale non può prescindere dalla propria dignità. Se ti trattano da zerbino pubblicamente, a mio avviso non è affatto secondario pretendere il dovuto rispetto altrettanto pubblicamente. Ma questo scatto di orgoglio può venire fuori solo se è chiara la consapevolezza di quello che sei veramente. Viceversa incameri passivamente l’offesa pubblica se in te è radicato il sentimento di minorità al quale stanno cercando di piegare il meridione da 150 anni o forse più realisticamente perché la dualità Lega Nord-Lega Sud è solo apparente.   

Personalmente non ho dubbi sul fatto che a parti invertite, lo strabico ministro non sarebbe rimasto in sella che per il tempo di redigere le dimissioni. Ma nel nostro caso purtroppo, come dimostra anche il Brunettismo, l’equilibrio e la rettitudine dei ministri può essere opzionale quando si tratta di meridione.  

E che dire dei nostri splendidi media?  Non sarebbe stato atto coerente con il patriottismo strombazzato dalle loro colonne calare l’ideale patriottico nella pratica di difesa dell’Unità e della Costituzione pretendendo le dimissioni del ministro Sacconi da Giussano?

Ma tutto ciò non accade. E come può accadere in un luogo dove l’opportunità è duale, il diritto è duale, la sanità è duale, il sistema creditizio (le banche per interdici) è duale, il sistema di infrastrutture è duale, la scuola è duale, l’informazione è duale , il sistema assicurativo è duale, l’operato dei ministri è duale, l’orizzonte dei sogni è duale, la speranza è duale… Insomma come può accadere in un paese patriotticamente duale per tutto tranne che per il libero mercato e la nazionale di calcio ovviamente?

Come meridionale (ma penso anche come cittadino Italiano) provo un certo sdegno di fronte a cotanta arroganza. Soprattutto mi indigna l’idea di un ministro che se glielo permettessero (e glielo permettono) non avrebbe remore a scaricare il peso della cosiddetta crisi sui più deboli e impotenti siano essi lavoratori o meridionali in genere neonati, anziani, disoccupati e diversamente abili compresi. I comportamenti razzisti poi (costituzione a parte) dovrebbero essere sempre deplorati. Sono intollerabili se praticati da un ministro le cui dimissioni sarebbero ben accette. Almeno dal sottoscritto.

Nicola Salerno









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