L'unità d'Italia è una beffa, che comincia con una bugia.
Due Sicilie
  Eleaml


Riceviamo da Angelo D'Ambra e pubblichiamo.

Mino Errico – 24 Giugno 2012

Fonte:

Renato Di Giacomo

IL MEZZOGIORNO 

DINANZI 

AL TERZO CONFLITTO MONDIALE

Cappelli editore, Bologna, 1948

Renato Di Giacomo - IL MEZZOGIORNO DINANZI AL TERZO CONFLITTO MONDIALE - Cappelli editore, Bologna, 1948

IL MANIFESTO MERIDIONALISTA

Renato di Giacomo



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Posto che:

i Meridionali si ricordano d’esserlo soltanto quando risentimento e sdegno li muovono, (“…che il contadino d’Abruzzo nato in Pescara del Regno di Napoli”)1

per ripiegare, poi, in blaterazioni in conclusive sull’avvilimento delle proprie Regioni e sul progressivo immiserimento individuale, questo


MANIFESTO


Tende a ricordare a noi stessi, o Meridionale, che se i Popoli possono sempre meno – nell’imperversare degli egoismi delle grandi Potenze – costruire i loro destini, resta agli individui la forza della propria volontà sorretta dalla Provvidenza la cui Opera non scade in nessuna data, ma si rinnova nell’alba che segue ogni notte.

La notte del Meridione incominciò or sono 87 anni, allorché i nostri avi scambiarono per aurora ciò che l’esperienza di quasi un secolo ci ha dimostrato e confermato ch’era soltanto l’inizio del nostro crepuscolo: il 1860!

Sull’altare della dea “unità” vennero, allora, in brevi momenti, bruciati secoli di storia non ingloriosa ma volutamente misconosciuta; annientati progressi che rendevano il Mezzogiorno antesignano della civiltà italica; incenerite, con prodigalità d’insensato idealismo, le fonti economiche che traevano dall’indipendenza politica; annullate le capacità di auto amministrazione le quali assicuravano al Meridione la prosperità che sorgeva da quelle fonti; gettati, come superflui, tutti i concetti di prudenza che potessero suggerire di cautelarsi, con chiaro patto costituzionale, contro qualunque sorpresa capace di tradire la purezza delle idealità dilapidatrici quanto ingenue.


OGGI, I MERIDIONALI


Immemori di ciò che fu il Mezzogiorno fino a soli 87 anni fa e, più precisamente, ignari di un passato che nelle persone dei nostri nonni ha vissuto ancor tra di noi, comunque non solleciti a ricercarne le testimonianze numerosissime perché prima

TRADITI E POI AVVELENATI


Da una propaganda che in nome dell’unità politica della Penisola ha avuto il solo scopo di

RIDURRE IL MERIDIONE A COLONIA E SFRUTTARLO;

OGGI I MERIDIONALI


Meglio consapevoli della loro forza e delle loro stesse capacità che se furono rese impotenti rimasero però latenti,

RIVENDICANO IL DIRITTO DI AUTOAMMINISTRARSI!


Il diritto di amministrare da soli le risorse della loro terra e delle loro energie risvegliatesi

PER TRARSI DALLA MISERIA


Nella quale li costrinse e li mantiene la politica

DELL’ACCENTRAMENTO BUROCRATICO ROMANO.


Sull’esempio della Sicilia - lode e onore siano ai Siciliani fierissimi! – la quale, in virtù dello Statuto della propria autonomia,

SI E’ RISCATTATA

DAL SERVAGGIO AMMINISTRATIVO UNITARIO


E impedendo d’essere ulteriormente rapinata ha iniziata la sua rinascita con il gettito del proprio rendimento,

RIVENDICANO

PER L’AUTONOMIA DELLE PROPRIE REGIONI

IL MEDESIMO STATUTO SICILIANO!


Posto che:

NESSUN PARTITO POLITICO PUO’ VANTARE


Di avere con le sue filosofeggianti dottrine diminuita di un solo vano la necessità di case, accresciuto di un solo quintale la produzione delle derrate alimentari, aumentato di un solo impianto le industrie, alleviata di una sola unità la disoccupazione, incrementati i traffici portuali di un solo piroscafo, provveduto sia pure con un solo nuovo istituto a proteggere l’infanzia, rimediato sia pure con un solo nuovo ospizio all’indigenza della vecchiaia, ridotta sia pure con un solo nuovo pane la fame del popolo,

I MERIDIONALI

RIVOLGONO APPELLO A TUTTI I PARTITI POLITICI


Affinché al di sopra dei loro postulati dottrinali

PONGANO GLI INTERESSI MATERIALI – VITALI

DEL MERIDIONE


E si costituiscano in

FRONTE MERIDIONALE!


IL FRONTE MERIDIONALE RIVENDICA, in primo luogo, il ripristino delle condizioni economiche esistenti or sono soltanto 87 anni nel Regno delle Due Sicilie;

  1. La corresponsione ai Meridionali delle pensioni sulla base stabilita dall’allora Governo Borbonico: ossia l’intero ultimo stipendio vita natural durante dei pensionati e loro aventi diritto; l’immediata ammissione in pianta stabile o ruolo organico negli uffici pubblici civili dei REDUCI o equiparati, conformemente alle disposizioni normative esistenti nel precedente Stato delle Due Sicilie.

  2. Riattivazione per i Banchi di Napoli e di Sicilia della loro secolare tradizione di Istituti di Emissione, soppressa dal fascismo. 

  3. Restituzione ai Banchi di Napoli e di Sicilia della riserva aurea che il governo fascista trasferì arbitrariamente alla Banca d’Italia, accentrando in essa la facoltà di emissione. Tale restituzione la si richiede proporzionatamente all’oro già recuperato dalla Banca d’Italia e di quello che ulteriormente le competerà nei recuperi avvenire delle asportazioni effettuate dai tedeschi.

Premessi questi tre punti dei quali il primo determina che i Meridionali – civili e militari – che hanno speso la loro vita a servizio dello Stato unitario italiano non debbono ricevere trattamento peggiore di quello che vigeva nello Stato Borbonico, mentre il secondo ed il terzo costituiscono i presupposti indispensabili per il

RISORGIMENTO ECONOMICO DEL MEZZOGIORNO


In deroga agli impedimenti legislativi dello Stato unitario:

IL FRONTE MERIDIONALE RIVENDICA:

  1. La restituzione dei fondi e beni delle vecchie Istituzioni Assistenziali ed Ospedaliere Borboniche che il Governo unitario trasferì al Magistero Mauriziano di Roma;

  2. La libertà d’attuazione di tutte le iniziative industriali commerciali e dei traffici mercantili marittimi;

  3. La libertà di esercizio e di organizzazione del credito e delle assicurazioni conformemente alle necessità locali dell’agricoltura, del commercio, dell’industria e della previdenza sociale.

Stabiliti questi secondi tre punti dei quali il primo tende al ripristino di un efficiente funzionamento delle Opere Pie nell’interesse diretto delle classi più povere che hanno diritto a tutte le cure gratuite, mentre il secondo ed il terzo costituiscono l’impostazione dei provvedimenti-base necessari alla produzione dei beni e delle occasioni di lavoro affinché tutti – a seconda delle loro capacità personali – trovino decoroso impiego della attività da cui debbono trarre sostentamento;



IL FRONTE MERIDIONALE RIVENDICA:

  1. La libertà legislativa in materia di costruzioni e ricostruzioni dell’edilizia urbana e rurale;
  2. La libertà legislativa in materia fiscale;
  3. La libertà legislativa in materia di riforma agraria.

Posti questi terzi tre punti, dei quali il primo determina la possibilità di impulso che moltiplicando le abitazioni deve assicurarne la disponibilità adeguata al fabbisogno, fino a raggiungere l’assegnazione di una abitazione a ciascuna famiglia costituendone il godimento sotto la tutela giuridica di “BENE DI FAMIGLIA”, tutela finora esclusa dalla legislazione dello Stato unitario, ma che – sola – rappresenta il fondamento della convivenza civile e il caposaldo della pace sociale; mentre gli altri due mirano a contemperare la pressione fiscale rapportandola alla effettiva potenzialità del rendimento economico meridionale, quindi sottraendola alla inconsideratezza di esigenze a carattere nazionale che non tengono calcolo della precedenza dei bisogni e delle necessità locali, e a conferire alla produzione agricola le condizioni di un ordinamento della proprietà terriera corrispondente alle esigenze ed ai fini economici delle popolazioni meridionali.


IL FRONTE MERIDIONALE RIVENDICA:

  1. Il diritto del Popolo Meridionale a pronunciarsi con plebisciti sull’accettabilità dei singoli provvedimenti legislativi emessi dal Governo centrale;

  2. La libertà per le Assemblee Regionali del Meridione di legiferare su tutte le materie in senso completativo, e conforme ai particolari bisogni del Mezzogiorno, dei provvedimenti aventi carattere generale;

  3. La libertà del Popolo Meridionale di darsi quell’ordinamento amministrativo che, nel quadro dell’unità politica nazionale, gli assicuri il soddisfacimento delle necessità economiche proprie che sono la base del

RISORGIMENTO MERIDIONALE


Pel quale intende esclusivamente impiegare quelle forze e quel rendimento che, finora, all’amministrazione parassitaria della burocrazia centrale gli ha sottratti!


IL FRONTE MERIDIONALE AFFERMA
IL DIRITTO DEL MERIDIONE ALLA VITA!


E con gli ultimi dei tre suddetti punti pone l’onestà della Democrazia italiana e la sincerità di tutti i Partiti politici sul banco di prova di

UNA DIMOSTRAZIONE INCONTESTABILE!


Se la Democrazia respinge il diritto del Popolo Meridionale ai plebisciti significherà ch’essa pretende d’IMPORRE ANTIDEMOCRATICAMENTE la propria legislazione, e quindi dimostrerà d’essere autoritaria, disonesta, tirannica!

Se i Partiti politici e gli uomini che li dirigono respingeranno l’appello del

FRONTE MERIDIONALE


Il quale intende fare unicamente prevalere


GLI INTERESSI IMMEDIATI E MATERIALE DELLE POPOLAZIONI DEL MERIDIONE su tutte le promesse di future e problematiche attuazioni di programmi dottrinali, ideologie politiche, postulati teorici o astrazioni sentimentali significherà ch’essi seguitano, come pel passato, a coltivare imperterriti la speculazione elettoralistica delle fortune parlamentari personali; ma non a provvedere nel senso che gli interessi delle Popolazioni Meridionali

ESIGONO DA 87 ANNI!


E quindi dimostreranno la loro insincerità!


CITTADINI DEL MERIDIONE,

Voi siete la principale forza costruttiva dell’unità nazionale! Ma di questa forza non avete piena e totale consapevolezza-

Voi siete i Mediterranei d’Italia! Ma questo prezioso carattere che, unico, vale a conferire all’intera Penisola il significato geografico e l’importanza politica di Nazione Mediterranea ha, in noi Meridionali, quasi perduta la coscienza del suo inestimabile valore.

Voi siete, per effetto della prevalente attività agricola delle nostre Regioni, il solo elemento stabilizzatore dell’unità politica nazionale! Ma come solo stabilizzatore l’amministrazione burocratica centrale ci ha ridotto alla funzione della

ZAVORRA


Nella chiglia della nave:

SIETE AL SUD E STATE SOTTO.


Nel mentre che, come insostituibile elemento di conservazione dell’unità nazionale, Voi dovreste averne la direzione politica!

Voi siete coloro – ma siete anche i soli nella Penisola – che per l’unità d’Italia

TUTTO SACRIFICARONO NEL 1860!


Napoli e Palermo da Capitali divennero capoluoghi di provincie. Il più grande per territorio ed il più ricco per finanza,

il REGNO DELLE DUE SICILIE


divenne un’appendice del Piemonte così come oggi Napoli è un sobborgo di Roma ed il Mezzogiorno tutto ridotto a “CASALONE” avente obbligo di consumo dei prodotti industriali del Nord e perciò divieto di propria fabbricazione.

Oggi – Viva Iddio! – almeno Palermo è tornata ad essere la Capitale del Meridione insulare.

Resteranno Napoli, Bari, Foggia, ecc. le “BORGATE” della burocrazia politica romana?


IL FRONTE MERIDIONALE
CHIEDE E PATROCINA
CHE ALL’AMMINISTRAZIONE DEL MEZZOGIORNO

PROVVEDANO ESCLUSIVAMENTE I MERIDIONALI

CON I MEZZI ECONOMICI DEL MERIDIONE!


Quali sono i mezzi economici del Meridione?

Quelli che l’amministrazione burocratica unitaria

POMPA BIMESTRALMENTE


Direttamente – nonché ogni giorno con le imposte indirette- dal lavoro e dalle economie

DEI CITTADINI MERIDIONALI!


La Sicilia – lode e onore imperituri siano ai Siciliani ! – che ha saputo porre termine a questo

POMPAGGIO CHE DURA DA 87 ANNI


Ha scoperto che una sola bimestralità del suo gettito fiscale le ha reso

BEN TREDICI MILIARDI


Che, in virtù dello Statuto della propria autonomia ha potuto trattenere e già devolvere a favore del

RISORGIMENTO SICILIANO!


Vorrà il Mezzogiorno continentale seguitare a fungere da pozzo di S. Patrizio del Nord Italia allorché 87 anni d’amministrazione centralizzata lo hanno avvilito nella quasi funzione di pozzo nero dell’Italia?


IL FRONTE MERIDIONALE


Echeggia l’urlo del Mezzogiorno immiserito durante quasi un secolo dalla burocrazia unitaria italiana cui si è aggiunto il disastro della sconfitta militare in una guerra non mediterranea,

MA NORDICA


Con la quale la mediterraneità del Meridione

NON AVEVA NULLA DA FARE E NULLA DA TRARRE.


Si lascerà il Meridione travolgere nel terzo conflitto le cui cause e la cui origine sono ancora una volta estranee

ALLA MEDITERRANEITA’

DEL NOSTRO MEZZOGIORNO?

IL FRONTE MERIDIONALE GRIDA:

GLI INTERESSI E LA VITA DEL MERIDIONE

ALL’INTELLIGENZA E ALL’AMMINISTRAZIONE

DEI MERIDIONALI

CONFORMEMENTE ALLE LORO NECESSITA’!


Le necessità del Meridione hanno carattere esclusivamente economico-sociale! Pertanto il Fronte Meridionale tralascia ogni superata questione istituzionale fino a quando non sarà dimostra che “monarchia” significa una tonnellata di grano in più, o che “repubblica” significhi un quintale di patate di meno! Ecco perché il


FRONTE MERIDIONALE PROPUGNA SOLTANTO

REALIZZAZIONI D’ORDINE ECONOMICO-SOCIALE!


Napoli, 1° gennaio 1948



1 Lettera 27 agosto 1926 di Gabriele d’Annunzio a Benito Mussolini.









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