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Giulio Stolfi


PAESI SUI MONTI
I miei passi
In quest'ora


PAESI SUI MONTI 

Paesi della mia terra,
caparbiamente piantati
sugli aspri monti a sfidare
l'urto rabbioso del vento,
chiusi nel cerchio dei giorni
lunghi ed eguali, fermati
senza domani nel tempo.
Il falegname prepara
col rozzo legno d'abete
la nuova culla e la bara.
E' amara l'acqua dei nostri fiumi:
troppe lagrime abbiamo versato.
Se ci mangia la frana i magri campi
e ci spia la malaria dai canneti,
più ci attacchiamo a questa terra dura,
senza canti e leggende, terra chiusa
tra la roccia e i dirupi, noi che amiamo
l'ulivo che piantiamo nell'argilla
e il grano stento, conteso alla gramigna
e alla palude.

(Stolfi - Giallo d'argilla e ginestre)

 

 

I miei passi

"I miei passi soltanto sono vivi
nel silenzio inquietante della notte
aperta di colpo
in arene di biacca.
Vecchio vicolo amico
dalle macerie degli anni
per incanto riappari
Non vedo i gerani le viole
la menta alle finestre:
qualcuno ha sepolto
lo scialle celeste
della biondina occhineri
Mi veglia
un angelo affranto
ora che è liscia, affilata
la guancia della luna".

(da il "Il peso del cielo")

 

In quest'ora

"In quest'ora indecisa
che precede l'aurora
più precario è l'ordito della vita,
il silenzio è in agguato
guardingo come un lupo
ma sono basse le stelle
sul giro dei monti
e coglierle potresti ad una ad una
sullo slancio di un sogno"

(da il "Il peso del cielo")

 

Giulio Stolfi non è solo il decano dei poeti, come ama definirsi, con l'atteggiamento mai smesso di modestia e semplicità, o lo è nella accezione migliore del termine e soprattutto con riferimento alle sue qualità indiscutibili che lo rendono, da sempre, punto di riferimento, maestro, faro capace di irradiare luce e soprattutto uomo capace di vivere le stagioni complicate e tormentose della poesia, con intensità, con forza, con adesione vigile ed intelligente, con partecipazione responsabile, puntuale e, in taluni casi, gelosamente distaccata, al punto da costringersi anche ai silenzi, ai trattenimenti dell'anima.

Mario Santoro

 

 

Per noi la Patria ha più vasti confini perché sappiamo cos'è una siepe. (M. Parrella - poeta lucano)












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