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FORA! - Rivista elettronica fondata da Nicola Zitara FORA! - Rivista elettronica fondata da Nicola ZitaraFORA! - Rivista elettronica fondata da Nicola Zitara


Gli spazi youtube dedicati alla nostra storia


Cronache da Napoli liberata

Ieri è stata una giornata trionfale, per Napoli, per me e per tutti gli amici del Partito del Sud ... non potevo non raggiungere la mia città e la capitale del Sud dove è esplosa la festa per la vittoria di Luigi de Magistris, eletto ieri sindaco di Napoli. >> Enzo Riccio - PARTITO DEL SUD - 31 maggio 2011


Nord e Sud, 150 anni di economie a confronto: nel 1861 Pil e industrie alla pari, poi il crollo

Sono passati 150 anni dall'Unità nazionale, ma l'Italia rimane ancora un Paese a due velocità. Dal 1861 al 2010 il Pil del Mezzogiorno, a prezzi costanti, è cresciuto di 18 volte, anche grazie agli interventi degli anni '60. Ma allo stesso tempo anche il divario con il Centro-Nord è aumentato, soprattutto a causa della carenza di occupazione. >> Sole24Ore - 30 maggio 2011


Cari compatrioti

Il mio intervento oggi vuole essere da stimolo ad una più incisiva forma di lotta che svegli le nostre coscienze. Non voglio urtare la suscettibilità di nessuno dei compatrioti presenti, però io voglio dire la mia in merito a dei sostantivi che circolano tra di noi compatrioti e sono secondo me tra le cause di tante scissioni. >> Giuseppe Brigante Corapi - 30 maggio 2011


… evviva ‘o Re ‘e Napule!!!

Beh, è il travolgente e limpido trionfo di Luigi De Magistris. Come lui stesso a detto: “ … abbiamo scassato, abbiamo liberato Napoli e grazie a tutti voi ”. Ma non solo. Il dato numerico è chiaro! 65,4% di De Magistris contro il 34 e 6 di Lettieri. Si potrà dire che parte del centro destra o terzisti o moderati hanno abbandonato Lettieri per riversare su De Magistris i loro voti? Beh, NO, proprio NO! Vorrebbe dire che nel primo turno... >> Bruno Pappalardo - VOXSUD - 30 maggio 2011


Teodoro Salzillo da Venafro: la storia dimenticata dei “Mille” sbagliati.

Chi non conosce i Mille di don Peppino Garibaldi? Sono passati alla storia come i fautori principali dell’Unità d’Italia, grazie a loro (ed a  più di un aiutino… i Savoia riuscirono a coronare il sogno che avevano sempre avuto e che Emanuele Filiberto di Savoia, nel ‘500, profeticamente sintetizzò  con la frase “.. l’Italia è un carciofo che i Savoia mangeranno una foglia alla volta..”  Grazie a loro cessò di esistere un pacifico regno... >> Antonio Armenti - Isernia - 13 maggio 2011


30 settembre - 20 ottobre 1860: la guerra civile in Molise

“…Pettorano, Carpinone, Isernia, meritereste che su di voi non venisse più né pioggia né rugiada, fin che durerà la memoria dei nostri, ingannati e messi in caccia e uccisi pei vostri campi e pei vostri boschi!... “ Così scriveva  Giuseppe Cesare Abba nel suo celebre “Da Quarto al Volturno” cronistoria dell’impresa  garibaldina del 1860. >> Antonio Armenti - Isernia - 7 Aprile 2011


Rendiconto de' deputati del Banco di Napoli al congresso di Firenze per l'ordinamento del credito...

Signori In esecuzione dello incarico ricevuto da questo Consiglio Generale, la vostra Commissione composta dagli onorevoli Colonna, Cicarelli e da me, si portava a Firenze per discutere e provvedere con i rappresentanti della Cassa di risparmio di Milano e del Monte dei Paschi di Siena circa la istituzione in Italia del Credito fondiario. >> Nicola Nisco 1865


Castellammare addio?

La distruzione dell’economia meridionale, cominciata nel 1860, continua. Anche i Cantieri Navali di Castellammare di Stabia - che dal 1783 rappresentano, insieme con altre realtà, la capacità industriale, la laboriosità e l’inventiva delle genti del Sud - chiudono, senza che uno straccio di politicante o di sindacalista abbia mosso un dito per salvarli. >> Rete Tradizionalista delle Due Sicilie - 25 maggio 2011


1300 VOLTE GRAZIE AI NOSTRI ELETTORI PER LA NOSTRA PRIMA COMPARSA COME PARTITO DEL SUD ALLE COMUNALI DI NAPOLI!!! - NAPOLI SI E' LIBERATA COL VOTO A DE MAGISTRIS!!!

Napoli è una città bellissima ed ancora vitale, data per spacciata da molti, ancora riserva sorprese...come quando si e' liberata da sola e spontaneamente dai nazifascisti nel 1943 nelle famose "4 giornate", oggi vuole liberarsi sia dalla malagestione del centrosinistra bassoliniano sia dalle angherie del centrodestra che già governa Provincia e Regione, con i risultati visibili a tutti, monnezza, degrado, sottosviluppo ed emigrazione. >> Partito del Sud 22 maggio 2011


Giuseppe Ferrara - Memorie di un 2° Capo della Regia Marina

Lo storico Renzo De Felice, a proposito della resa dell'isola di Pantelleria avvenuta l'11 giugno 1943, ha scritto lapidariamente che essa è stata una delle pagine “meno limpide della seconda guerra mondiale". D’altronde già il giornalista-scrittore Antonino Trizzino, nell’immediato dopoguerra, con un suo libro-denuncia aveva inchiodato... >> Orazio Ferrara - 18 maggio 2011


Storia di Ferdinando II il Re del Regno delle Due Sicilie dal 1830 al 1850 di Giovanni Pagano

Dovremmo smettere di definire certi storici "borbonici" e chiamarli semplicemente "preunitari" o "napolitani" nel nostro caso. Non si capisce per quale motivo il Colletta che non scrive certo un trattato di obiettività scientifica sia considerato uno storico e i napolitani che scrissero al tempo di Ferdinando II siano considerati dei lacchè di regime. >> Zenone di Elea - 16 maggio 2011


I LETAMAI DI GARIBALDI

Si sta svolgendo in sordina una amichevole discussione fra scrittori, giornalisti e appassionati di storia meridionale sulla veridicità di una frase attribuita su alcuni libri e su centinaia di siti web all’eroe dei mondi altrimenti detto Peppino Garibaldi in riferimento alle sue camicie rosse. La frase discussa è la seguente: "Tutti generalmente di origine pessima e per lo più ladra; e tranne poche eccezioni con radici genealogiche nel letamaio della violenza e del delitto". Le tesi che si contrappongono sono sostanzialmente due... >> Zenone di Elea - 15 maggio 2011


Calabria, acqua rubata la guerra del lago malato

Attenti. I tamburi delle acque libere rullano a Sud, nella penultima nocca del ditone calabro, sui monti chiamati "Le Serre". È la lotta di migliaia di abitanti stanchi di una privatizzazione zoppa che, in una terra benedetta dalle migliori sorgenti della Penisola, li obbliga a bere un liquido alla candeggina. Li vedi in processione tra i boschi, silenziosi e furenti, a caccia delle antiche fontane per riempirsi il cofano con le bottiglie di sopravvivenza. >> PAOLO RUMIZ - repubblica.it - 16 maggio 2011


Elezioni 2011?

Il Movimento Neoborbonico ed il "Parlamento delle Due Sicilie" (Commissione Sedili di Napoli) hanno aderito all'agenda di Lettera Napoletana (aprile 2011) con alcune proposte relative allo sviluppo culturale ed economico della città di Napoli e con una necessaria premessa: - anche per le elezioni amministrative 2011 ed in particolare per quelle relative alla nostra ex capitale, i Neoborbonici non hanno propri candidati... >> COMUNICATO - Movimento Neoborbonico - 05/2011


Spunta la prova a Londra: Garibaldi prese Napoli coi maneggi degli inglesi

Lo sbarco dei Mille a Marsala, l'11 maggio 1860, venne immediatamente considerato da tutte le Potenze europee come un fattore di grave destabilizzazione dello status quo internazionale. Non solo Austria, Prussia, Russia furono fermamente contrarie a un'impresa che rischiava di creare un focolaio rivoluzionario nel Mediterraneo. >> Eugenio Di Rienzo - il Giornale - Martedì 26 aprile 2011


Le ferrovie e l'Unità d'Italia

Nessuno ne parla, nessuno se ne occupa. Nessuno si scandalizza. Nessuno urla. Nessuno denuncia una disparità iniqua a danno del sud, né politici siciliani e no, né giornalisti siciliani e no; come se la cosa non riguardasse almeno un terzo dell’intero Paese, come se la cosa fosse fatta d’aria e non di strade ferrate e di convogli di ferro. >> Pino Caruso 12/05/2011 palermo.blogsicilia.it


Nicola Zitara e Napoli

“Tutti quei palazzi, si vede che è stata una grande città, anche se diversi sono fatiscenti”. Questo uno dei commenti di una collega il cui compagno è un napoletano, quindi le capita sovente di soggiornare nella ex-capitale. “E' stata una capitale per 700 anni” ribatto io durante un breve scambio di opinioni al mio ritorno da Napoli. >> Mino Errico - 6 maggio 2011


LA LISTA DEL PARTITO DEL SUD A NAPOLI

In un lungo pomeriggio diviso tra gli anfratti della politica e le anguste vie del meridionalismo, il Partito del Sud ha presentato a Napoli, presso l’Hotel Majestic, la propria lista collegata all’ex Magistrato ed europarlamentare Luigi De Magistris. >> www.ilbrigante.it - 3 maggio 2011


Atti parlamentari - Camera dei Deputati, 1866 - Interpellanza Avitabile (corso forzoso - Banco di Napoli)

Non sappiamo – non abbiamo avuto occasione di parlarne – se Nicola Zitara abbia letto tutto il resoconto parlamentare dell'interpellanza Avitabile sul corso forzoso oppure solamente l'intervento dello stesso Avitabile. Dalla lettura integrale del resoconto emergono alcune sottolineature che fanno anche parte delle tesi di Zitara... >> Zenone di Elea 25 Aprile 2011


MIMMO CAVALLO

Salve a tutti, informiamo i gentili lettori che dal 19 Aprile 2011 è in vendita in tutti i negozi di dischi il nuovo album di Mimmo Cavallo dal titolo (Quando Saremo Fratelli Uniti), distribuito dalla Edel e disponibile anche online, sui vari siti. Tra le altre cose, il cantautore Pugliese è in tournée nei maggiori teatri Italiani con lo spettacolo (Terroni centocinquant’anni di menzogne), tratto dal l’ultimo libro di Pino Aprile, sotto la regia di Roberto d’Alessandro. >> De Ruggiero Tullio - Bilotto Stefano - 23 Aprile 2011


La legge Pica del 1863, ovvero la “licenza di uccidere i meridionali”

Nola, 10 settembre 1863, un bersagliere mostra il cadavere del "brigante" Nicola Napolitano dopo la fucilazione e le sevizieSecondo il re sabaudo Vittorio Emanuele II dall’Italia meridionale si “alzava un grido di dolore” che lui, notoriamente di buon cuore e generoso, non poteva non ascoltare. E così mandò avanti Garibaldi con i suoi Mille improbabili liberatori che, a suo avviso, sarebbero bastati per accendere il fuoco della ribellione al tiranno Borbone. >> Giovanni Pecora  - 16 Aprile 2011


Napoli, la lunga strada

Sarà una lunga scheda elettorale quella delle elezioni comunali di Napoli, una sorta di metafora della strada che dobbiamo percorrere, un lungo cammino per approdare ad una unica rappresentanza identitaria. Senza tergiversare andiamo al dunque: gli amici di sinistra si sono collegati con liste di sinistra e gli amici di destra con liste di destra. >> Zenone di Elea - 22 Aprile 2011


Meridionalismo e Lega Nord. Cosa hanno in comune?

Parlare della questione meridionale oggi non è cosa semplice. Il solo introdurre l’argomento evoca nella mente dei più le categorie mentali che da un ventennio a questa parte hanno forgiato la dialettica corrente a tutti i livelli di comunicazione. Alla meglio, con sorrisino beffardo, si viene definiti come il Bossi del Sud. Oppure: adesso ci mancava anche la lega del sud! Un po’ uno rimane sorpreso. >> di N. Salerno - venerdì 22 aprile 2011 - partitodelsud-roma.blogspot.com


DISCUSSIONE DEL PROGETTO DI LEGGE PER MODIFICAZIONI ALLA TARIFFA DOGANALE

PRESIDENTE. L'ordine del giorno porta la discussione del disegno di legge per la convalidazione di due decreti di modificazione alla tariffa daziaria, in data 18 agosto e 12 settembre 1860. Prima però di aprire la discussione generale intorno a questo disegno di legge, debbo notificare alla Camera che oggi, quando era già aperta la tornata, si è presentata una petizione da dieci case industriali di questa capitale, concernente questo progetto di legge... >> Canera dei Deputati - Tornata del 25-27 Maggio 1861


Asor Rosa emblema di una sinistra senza idee

Riteniamo che la sinistra sia assolutamente senza idee, in un paese spaccato in due, dove son saltati i vecchi equilibri risorgimentali e non se ne riescono a stabilirne di nuovi.Da questa incapacità progettuale nasce la proposta (per noi aberrante) di Asor Rosa. >> Zenone di Elea 21 Aprile 2011 - articoli tratti dal Manifesto, da Libero, dal Fatto Quotidiano


LA SCELTA DEL PARTITO DEL SUD

Al solito ci tocca spiegare il perché di scelte che il Partito del Sud ha fatto in merito alle competizioni elettorali di Maggio 2011 per l’elezioni amministrative. La cosa ci sembra normale e né ci infastidisce, in quanto appare giusto e naturale informare, in particolare i meridionalisti e quanti frequentano questo variegato piccolo/grande universo, del nostro percorso. Per dirla tutta ci appare solo un po’ strano e ricorrente che ci si lanci in giudizi talvolta un tanto avventati sui nostri indirizzi, molto spesso non conoscendo le cose da dentro e né i percorsi che li hanno determinato e né le realtà locali sempre così difficili da leggere dall’esterno. >> Andrea Balìa - FORA - 5 Aprile 2011


Gli eccidii nella Siria e l’intervento francese

Se in altra età alquanto remota dalla nostra si fossero visti od uditi gl'immensi apparecchi militari, onde nel 1854 la Francia e l'Inghilterra, alle quali venne poscia ad interzarsi, non si sapea perché, il Piemonte, si disponevano a portare la guerra in Oriente, certo si sarebbe pensalo le armi cristiane recarsi sulle sponde del Bosforo e sotto le mura dell'antica Bisanzio, per compiervi l'antico voto dell'Europa civile col recare finalmente a niente la dominazione turchesca. E pure le armi cristiane vi andarono per fare precisamente il contrario: cioè per sostenerla. >>  La Civiltà Cattolica, 1860


Il Fuoco del Sud ci salverà

Scriveva Giustino Fortunato: “Amico mio, adoperiamoci finché l’Italia vivi e perduri, perché soltanto due o tre secoli di unità possono, forse, redimere il Mezzogiorno”. In effetti 150 anni non sono bastati. Per il Sud, anzi, scarnificato dall’Unità, sedotto e abbandonato, è stato un continuum di fallimenti. Al Nord un’area ricca e competitiva come la Baviera, al Sud l’area più depressa d’Europa che espelle giovani: a Milano nel 2009 sono giunti 15mila giovani siciliani e calabresi. Impietosa la Svimez: in undici anni, dal 1998 al 2008, 700mila persone sono emigrate dal Sud al Centro-Nord. Due Italie mai così lontane. >>  Romano Pitaro - Il Quotidiano – domenica 3 aprile 2011


Nicola Zitara

Il calabrese Nicola Zitara, nato a Siderno nel 1927, è morto il primo ottobre scorso nella sua città natale. Discendeva da una famiglia ottocentesca d’imprenditori, originaria di Maiori, i quali possedevano velieri da trasporto merci e che ai primi del Novecento s’insediarono nella marina di Siderno, allora pressoché disabitata, con il padre di Nicola, Vincenzo, contribuendo alla ricchezza del paese. >> Carlo Beneduci - karolusadest.wordpress.com 13 dicembre 2010 - FORA - 2 aprile 2011


La cattiva maestra (inglese!) lettera di Erminio De Biase a Lucy Riall

"Esimia Professoressa, mi dice, per cortesia, come fa, in televisione, in così poco tempo che ha a disposizione, a dire tante sciocchezze sul cosiddetto risorgimento italiano? Mi spiega, sempre per cortesia, come fa ad avere la spudoratezza di affermare che l'economia meridionale ha tratto vantaggi dall'unificazione italiana? >> Erminio De Biase - www.duesicilieoggi.altervista.org - 30 Marzo 2011


NAPOLI E SICILIA NEL 1860

Il vero patriotta è colui, che la felicità la gloria e l'indipendenza del suo paese, nel perfezionamento della libera costituzione del medesimo, vuole e procura. Là dove questo sentimento diventa nazionale, assurdo è il ritorno ai riprovati politici principi, che sinora nel solo Sovrano le sorti dello Stato centralizzando, un fine sempre opposto a quello d'un retto e leale governo han prodotto: imperocché gli organi del potere, ignoranti e corrotti, sotto il trovato di essere gl'interpetri più prossimi dei popoli, arbitri del Sovrano cenno diventarono. >> SALVATORE COGNETTI GIAMPAOLO - NAPOLI 1860


Intervista di Mizar a Tassone su L'INVENZIONE DEL MEZZOGIORNO

Desidero ringraziare Franco Tassone e il giornalista Ricci per l’intervista sull’ultimo libro di Nicola Zitara, “L’invenzione del Mezzogiorno, una storia finanziaria”, pubblicato postumo. Come compagna di battaglie politiche e correttrice dei suoi scritti, in ultimo come interlocutrice e come moglie, è mio desiderio precisare alcuni punti che non rispecchiano fedelmente il pensiero di Zitara. >> Antonia Capria Zitara - FORA - 29 marzo 2011


Presentazione del libro di Nicola Zitara “L’unità d’Italia - nascita di una colonia”

Premessa - Nicola Zitara incarna intero il senso del più alto meridionalismo degli ultimi cinquant’anni. Do pertanto per scontato che ripercorrere il suo pensiero è il miglior modo per celebrare l’uomo che ha speso la sua maturità ad illuminarci e renderci  consapevoli della nostra condizione di meridionali. È questo il migliore omaggio che possiamo rendere alla sua grata memoria, al monito della sua accorata passione civile. >> Carlo Beneduci - FORA - 28 marzo 2011


La Libia che non si legge sui giornali

Sono stato in Libia, da lavoratore, fino al 21 febbraio scorso quando, costretto dagli eventi, ho dovuto abbandonarla con l’ultimo volo di linea Alitalia. Ho avuto modo di conoscere gran parte del Paese, da Tripoli a Bengasi, a Ras Lanuf a Marsa El Brega a Gadames, non frequentando gli ambienti dorati, ovattati e distaccati dei grandi alberghi, ma vivendo da lavoratore tra lavoratori e a quotidiano contatto con ambienti popolari, sempre riscontrando cordialità e sentimenti di amicizia per certi versi inaspettati e sorprendenti. >> Guido Nardo - 28 Marzo 2011


No al nucleare in Napolitania e Sicilia

Il governo italiano presieduto dal retrivo Berlusconi ha deciso in controtendenza col resto del pianeta, di affrettare la costruzione di centrali nucleari. A dispetto non solo dell’attualissima tragedia del Giappone ma anche di numerosi incidenti precedenti avvenuti in tutto il mondo di cui l’unico noto a tutti è quello di C(ernobyl'. >> Joseph Epomeo - 19/03/2011


Contro un tricolore massonico e senza storia

La maggior parte delle bandiere di stati sovrani o di regioni sono tricolori con bande verticali o fasce orizzontali. Ho notato che i colori usati per questa bandiere sono sempre presi tra questi sei: 1) bianco 2) giallo o oro 3) verde 4) rosso o porpora 5) blu o azzurro 6) nero. Molte delle bandiere di stati sovrani sono d’ispirazione massonica. >> Joseph Epomeo - marzo 2011


Napoli è un simbolo

Napoli è un simbolo e come tale è stato più di ogni altro attaccato da chi ha tutto l’interesse a distruggerne l’identità. Enfatizzare determinati aspetti della napoletanità per condurli ad una parodia di se stessi è uno dei metodi per distruggere il senso di appartenenza. Far divenire gli indiani d’America tutti ubriaconi era una strategia definita per distruggere dall’interno l’identità dei 100 e passa popoli indiani che costituivano la nazione indiana. >> Nando Dicè - 01/03/2011


Alcuni nostri punti di forza per l’indipendenza

Chi ti ha detto che non siamo pronti per l’indipendenza? Chi ti ha detto che non abbiamo risorse? Forse chi lo dice vede troppi telegiornali italiani, non segue quelli locali Napolitani e non si documenta su fonti alternative. Se molte persone nate in Napolitania non si lasciassero condizionare dai mass-media e si guardassero bene intorno mettendo da parte il pessimismo che ci hanno inculcato, riuscirebbero a trovare quanto di positivo... >> Joseph Epomeo - 06/02/2011


Nord «padre» del debito pubblico

«Gli atti del governo esprimono tutti un principio: le risorse finanziari e dello staio non bisogna cercarle né nel debito, né nei nuovi tributi, ma esclusivamente nell'ordine e nell'economia. Perché veramente il miglior governo è quello che costa meno». Queste parole non sono state pronunciate dal cancelliere Angela Merkel, nel tentativo di redarguire gli stati europei iper-indebitati Né dalla Banca centrale europea. >> Morya Longo - Sole24ore 17-03-2011


C'è pure la barbarie dei neo-borbonici

La barbarie è dietro l’angolo. Dopo vent’anni di predicazione leghista, si infittiscono i segnali che segnalano l’insorgenza di un meridionalismo separatista. Piccoli fuochi che possono diventare un incendio. Piromani improvvisati sollecitano le frustrazioni della società meridionale. Nuovi facinorosi della politica propongono un'altra metamorfosi della Casta, intellettuali e polemisti scoprono le ragioni di ieri per rompere la cappa che grava sull'oggi. >> PEPPINO CALDAROLA Riformista - 17-03-2011


17 Marzo 2011 - Oltre CENTOMILA motivi per non festeggiare!

Se si escludono i volumi della Cronaca della guerra d'Italia e qualche numero di Civiltà Cattolica non esistono (almeno noi non li abbiamo ancora trovati) testi di epoca risorgimentale che accennino ai deportati napoletani in padania. Sul numero dei morti da decenni se ne discute, da qualche tempo Giordano Bruno Guerri indica CENTOMILA come numero dei meridionali caduti durante la guerra civile combattuta fra il 1860 e il 1870 nelle provincie napoletane. >> Zenone di Elea - 14 marzo 2011


Indiani d'America e briganti meridionali

Non c’è dubbio che nel campo delle interpretazioni e delle valutazioni storiche, a maggior ragione nell’ambito dell’insegnamento della storia, sarebbe opportuno evitare atteggiamenti troppo faziosi, enfatici e dogmatici, per adottare un approccio possibilmente critico e problematico verso le questioni, i personaggi e i processi storici sottoposti allo studio e all’attenzione degli alunni. >> Lucio Garofalo - Venerdì 01 Febbraio 2008


Risposte: ai Quesiti proposti dalla Commissione d'Inchiesta per l'abolizione del Corso forzoso

Nei primi giorni di marzo di questo anno, dietro le molte istanze dell'onorevole SeismitDoda, e dopo le gravissime parole del deputato A. Rossi, fu quasi a forza tratta in Parlamento la quistione capitale del Corso Forzoso dei biglietti di Banca. Ai tanti problemi finanziarii, la cui soluzione urge fatalmente in Italia, questo ora si aggiunge, fra tutti il più grave, di andar in traccia del modo di toglierei dall'incubo della cartamoneta.Furono splendide, severe, dotte le orazioni che si udirono di valentissimi uomini, tanto competenti a trattare il delicato subbietto. >> Commissione parlamentare d'Inchiesta sul corso forzoso dei biglietti di Banca - 1868


E-mail inviata della trasmissione radiofonica "Radio anch'io"

Egregio dr. Po, ho ascoltato la trasmissione del 10/03 incentrata sui 150° anni dell'unità d'Italia e, non nascondo, di essere rimasto perplesso.Infatti più che un approfondimento (anche se mi rendo conto che in meno di 1 ora non si possono fare miracoli) mi è sembrato un incondizionato elogio alla fatidica data del 17/3. >> Antonio Armenti - Isernia - 11 marzo 2011


Gli storici blasonati fanno retromarcia.

Il buon Guareschi, con le sue indimenticabili vignette, prendeva in giro i compagni d’antan. Questo articolo non vuole avere un contenuto politico né tantomeno rinverdire la contrapposizione ideologica degli anni 50/60 del secolo scorso. Ma, avvalendosi anche all’aggettivo che in aggiunta il Guareschi appioppava ai “compagni” ovvero “i trinariciuti”, si vuole catalogare un ordine di proni ortodossi, questa volta della storia. >> Antonio Perrucci - 11 marzo 2011


IL NEGAZIONISMO RISORGIMENTALE

Gent.mo Dott. Lerner, ho seguito con attenzione la Sua trasmissione di ieri 7 marzo sull’unità d’Italia. Fino all’ultimo momento ho atteso che dalla Sua bocca uscisse una sola parola di misericordia per i miserabili di Terronia massacrati negli anni Sessanta del XIX Secolo dalle truppe dei colonizzatori piemontesi. >> Antonio Grano - 8 marzo 2011


MEMORIE PER LA STORIA DEI NOSTRI TEMPI (SERIE PRIMA)

Raccogliamo alcune Memorie sui fatti che avvennero principalmente in Italia dal Congresso di Parigi nel 1856 al cominciare dell'anno 1863. Queste due date comprendono uno spazio di tempo fecondissimo d'insegnamenti, e il 1863 mostra l'opera incominciata dai diplomatici sette anni prima! La quale opera percorse tre stadii: s'iniziò con un triplice intervento, l’intervento diplomatico, l'intervento rivoluzionario, l’intervento armato; si proseguì dappoi col cosi detto principio del non intervento, che mentre proibiva agli amici d'intervenire, permetteva ai nemici d'invadere; ed ai giorni nostri sta forse per terminare con uno splendido intervento della divina Provvidenza, di cui abbiamo già avuto segnalatissime prove. >> Giacomo Margotti - 1863


MEMORIE PER LA STORIA DEI NOSTRI TEMPI (SERIE SECONDA)

Confortati dal benevolo accoglimento fatto ai primi due volumi di queste Memorie, mettiamo mano ad una seconda serie, che tratterà delle cose avvenute dal 1859 ai nostri giorni. Nel congresso di Parigi covavano i semi della guerra e della rivolta. Colà, oltre le sette potenze, era convenuta un'ottava, e questa, com'ebbe a dire Angiolo Brofferio il 7 maggio 1856 nella Camera dei Deputati di Torino, si chiamava la rivoluzione (1). E la rivoluzione, preceduta dalla guerra, scoppiò tre anni dopo, e dura tuttavia. Non ci stimiamo abbastanza liberi per iscriverne la storia, e dobbiamo però restringerci a semplici riproduzioni, confessioni, rivelazioni, statistiche, appunti. >> Giacomo Margotti - 1864


Benigni e «Fratelli d'Italia», dubbi su una lezione di storia

Roberto Benigni a Sanremo: ma certo, quello che voleva bene a Berlinguer! Quello che - con gentile soavità - insieme a Troisi scherzava su Fratelli d'Italia ... Che trasformazione! Sorprendente! Eh sì, giacché giovedì 17 febbraio «sul palco dell'Ariston», come si dice in queste circostanze, non ha fatto solo l'esegesi dell'Inno di Mameli. Ha fatto di più. Ha fatto un'apologia appassionata dei valori politici e morali proposti dall'Inno. >> Alberto Mario Banti - ilmanifesto 20/02//2011


La retorica unitaria a 150 anni dalla conquista del sud

Ciò che più colpisce colui che osservi con attenzione la sagra celebrativa dell’unità nazionale, messa a parte la condizione di quasi-demenza senile di non pochi tra i più noti officianti, è la perdita di memoria, il velo di un oblio pubblico, condiviso, che ancor oggi, nella educazione sentimentale dei meridionali, copre pudicamente i massacri perpetrati nel corso della spedizione garibaldina; per non parlare della feroce repressione che, a partire dalle “regole d’ingaggio” impartite a bersaglieri e artiglieri piemontesi dalla legge speciale Pica... >> Franco Piperno - LOOP 18/02//2011


Entriamo…. a coorte

Mi ripeterò nel dire, e non per spirito d’inutile piaggerìa o per comprovata amicizia, che le riflessioni di Zenone di Elea (alias Mino Errico) le leggo sempre con estremo interesse e curiosità, così come non mi succede spesso con altri, mentre mi succedeva ugualmente – con in aggiunta una sussiegosa ammirazione – per quelli di Nicola Zitara. >> Andrea Balìa - FORA 20/02//2011


Stringiamoci a coorte

Sia ben chiaro non intendiamo polemizzare con amici che hanno venti anni di lotte a favore della dignità del Sud ma se non si capisce – perlomeno dal punto di vista culturale, poi ci si può dividere in federalisti, indipendentisti, neoborbonici, ecc – la lezione di Zitara, non andremo lontano e non faremo chiarezza nella testa delle persone. >> Zenone di Elea - RdS, 20 febbraio 2011


ZITARA E L'INVENZIONE DEL MEZZOGIORNO

Esiste sulle provincie napolitane una pubblicistica sterminata. A partire dai primi pamphlet unitari o anti-unitari (di Francesco Durelli e altri) fino a giungere a “Terroni” di Pino Aprile si contano migliaia di saggi, studi o pretesi tali. Nonostante qualche lodevole eccezione – ci viene in mente solamente il Nitti – si tratta di opere a tesi precostituita: le provincie napolitane versavano nella più cupa miseria, lanciarono il loro grido di dolore (un grido suggerito da Napoleone III e italianizzato dal lacchè Massari) e il Re Galantuomo lo raccolse inviando il suo tirapiedi (alias Garibaldi Giuseppe eroe di tutti i mondi possibili) che le liberò dalla oppressione e dalla miseria. Anzi no, solamente dalla oppressione, nella miseria ci sono ancora. >> Mino Errico - 11 febbraio 2011


Gli argomenti di un duo-siciliano

Oggi vorrei ringraziare i molti lettori che negli ultimi giorni, nelle lettere che hanno inviato a questo giornale, hanno espresso, secondo i casi, o le ragioni del loro dissenso o quelle del loro consenso sulla ormai celebre tesi di Nicola Zitara, da me brevemente ricordata sabato scorso, sulla riduzione del Sud allo stato di «colonia» del Nord come principale effetto dell'Unità d'Italia. Da alcune di queste lettere ho potuto fra l'altro dedurre che la figura e l'opera di quel singolare e per certi aspetti geniale studioso di problemi e misteri meridionali... >> Ruggero Guarini - 12 Febbraio 2011 Corriere Mezz.


Meridionalista separatista

Da ragazzi, io e molti miei amici consideravamo il Nord un simbolo di efficienza, moralità e libertà. Il Settentrione rappresentava il modello da seguire, il luogo dove le ragazze si concedevano facilmente, dove non si doveva elemosinare un posto di lavoro, in cui non si pagavano mazzette e bustarelle. Ma quando mi chiedevo il perché di queste differenze, che erano in gran parte immaginarie, entravo in crisi. >> Giuseppe Gangemi - la Rviera domenica 6 febbraio 2011


Considerazioni del deputato Mancini Stanislao, e repliche del ministro e del deputato Boggio

Da tempo cercavamo la fonte diretta di questo ormai famosa affermazione di Pasquale Stanislao Mancini, meridionale e giurista insigne (padre di gran parte dell'impianto giuridico dello stato italiano) “Per ora io mi astengo di parlare del modo con cui procedettero in molti casi i tribunali militari in queste materie nelle Provincie napoletane; e benché la splendida gloria del nastro prode esercito non possa venire offuscata, né soffrir detrimento da abusi, che specialmente debbono mettersi a carico di pochi uomini di legge che hanno parte nell'amministrazione della giustizia militare; pure io desidero che non sia mai per sorgere questa discussione innanzi alla Camera, acciò io non sia costretto a fare delle rivelazioni, di cui l'Europa dovrebbe inorridire.” >> Zenone di Elea - Atti Camera Deputati 1866


Perchè abolire l'iva

“Tanto mi colpì questa frenesia, questa libidine commerciale in fatto di tabacchi, che quando vedevo qualcuno, uomo o ombra, cavare di tasca una sigaretta, non potevo impedirmi di trasalire pensando: la fuma o la vende? (Ma indipendentemente dalle sigarette, per tutto quanto possa occorrervi di americano spero che non vorrete far torto alla città di Napoli. Abbiamo latte, caffè, zucchero, sapone, birra, marmellata, calze, abiti, impermeabili, pneumatici, esplosivi, oggetti di igiene intima e forse anche l’introvabile originale della Carta Atlantica)”. >> Angelo D'Ambra - Naz. Nap - 16/01/2011


Taxis come Unità, Kosmos come Indipendentismo

L’accezione autoritaria del concetto di ordine, scriveva Hayek* nel lontano 1973, deriva dalla credenza secondo cui l’ordine può essere solo formato da forze che si trovano all’esterno del sistema da ordinare. Questa accezione pare sia quella comune anche ai giorni nostri, essa pervade i campi dell’istruzione, della religione, della cultura. Di contro, un equilibrio creato spontaneamente appare quasi come un disordine. L’ordine sociale, politico, militare regnante a Napoli prima del 1860, per esempio, era un disordine e c’era bisogno.... >> Angelo D'Ambra - Nazione Napulitana - 10/01/2011


RE CARLO E SULLA SUA VENUTA A NAPOLI

Dopo la parentesi Asburgica, il mezzogiorno d’Italia conoscerà una nuova dominazione  che porterà un grande incremento culturale e architettonico. Uno degli autori di questo secolo fu sicuramente Carlo di Borbone. Questi figlio di Filippo V e d’Elisabetta Farnese nasce il 20 gennaio 1716, viene ricordato dalla storia come uno dei più importanti “princeps“, creatore di un regno degno del suo nome. Il suo regno inizio da giovanissima età con i possedimenti di Parma e Piacenza e il gran Ducato di Toscana. >> Giuseppe Giunto - FORA... 26/12/2010.


LA SCUOLA MEDICA SALERNITANA

Premessa - La Scuola Medica Salernitana è stata, nel corso dei tempi, famosa in tutta il mondo per i suoi insegnamenti e la notevole esperienza medica, dando lustro e decoro alla nostra città. Certamente parlarne oggi, a distanza di tanti secoli dalle probabili origini, è impresa ardua, causa lo scarso materiale storico a disposizione e anche perché, la maggior parte degli storici e dei cronisti che ci hanno tramandato tali vicende, molto raramente furono testimoni diretti di esse.  Inoltre le cronache antiche arrivate a noi, ricordo che la stampa non esisteva ancora, sono trascrizioni nella maggior parte dei casi, di monaci amanuensi... >> Giuseppe Amelio - 26/12/2010.


Napolitania, Due Sicilie o Sicilia? Un tentativo forse ingenuo ma stimolante di suggerire una identità

Napolitania, Due Sicilie o Sicilia? L’interrogativo che ci si pone è il seguente: E’ più giusto che la Napolitania e la Sicilia conseguano separatamente la propria indipendenza o che debbano entrambi puntare ad una unica indipendenza sotto un unico stato? >> Giuseppe Luxa - FORA 14/12//2010


Antonio Scialoja: padre della patria o affossatore delle finanze del Regno delle Due Sicilie?

Sul web dilaga il revisionismo sulla storia d’Italia ed in particolare sulla storia del Regno delle Due Sicilie gettato nel dimenticatoio dall’Italia sabauda prima e dall’Italia repubblicana poi. >> Zenone di Elea - 8 dicemnre 2010


Per la rinascita dello Stato delle Due Sicilie e la fine del colonialismo dell’antimafia e dell’immondizia

Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ne ricorda il sorriso generoso e ironico con il quale ha fatto scoprire al mondo l’abisso di miseria fisica e spirituale in cui l’“unità d’Italia” ha cacciato i popoli delle DUE SICILIE. >> Un amico di Nicola - radiocivetta.eu


Napoli e l'Italia

Presento con fiducia queste considerazioni agl’italiani. Mi sono avvisato di adempiere ufficio d'italiano e di cittadino, col non tacere sopra una gravissima quistione d'interno ordinamento, tanto più che mi pareva necessario combattere certi errori che potrebbero riuscire funesti. Rivendicando i diritti del nobilissimo popolo napoletano, ho creduto rendere omaggio alla verità; ed a cansare ogni sinistra interpretazione, dichiaro, che non intendo per questo sminuire gl'innumerevoli e grandissimi meriti delle altre provincie, i quali messi insieme fanno la gloria unica della nazione principe del genere umano. >> Enrico  Cenni, 1861


Alla riemersione della verità cancellata: la questione della lingua e della nazionalità

Avete visto la recente puntata di “Vieni via con me” di Roberto Saviano? Vi ricordate quando il giornalista ha affermato che i primi, almeno in Italia a fare la raccolta differenziata siamo stati noi, qui al Sud con i Borboni? Ebbene, questo fatto ci mette intanto dinanzi ad una verità storica, che per quanto possa sembrare banale è un dato inconfutabile: esisteva un Reame nell’Italia meridionale indipendente e sovrano. >> Giuseppe Luxa - FORA 27/11//2010


Il Parlamento inglese e l'Italia

Un nuovo saggio di cinismo parlamentare avemmo nella tornata lei giorni 11 e 12 di Aprile della Camera dei Comuni in Inghilterra; il quale desterebbe alla meraviglia e parrebbe forse incredibile, se il Progresso moderno non ci avesse oggimai assuefatti a simiglianti spettacoli.Alcuni Deputati, desiderosi di scagionare la nobile nazione inglese dalla nota d'infamia, che in ordine ai fatti d'Italia giustamente pesa sopra di quel governo, si fecero ad esporre e detestare con eloquenti parole le turpitudini, le atrocità, le ingiustizie, i soprusi d'ogni genere, onde la Rivoluzione infierisce e fa sentire il suo giogo sopra la infelice Penisola. >> La Civiltà Cattolica, Aprile 1862


Caro Angelo,

scrivere e scrivere fino alla noia, mi ha portato a non conoscere il numero e il volto di coloro che sono d'accordo con me. Vado avanti come un predicatore quaresimale probabilmente perché so di non essere in condizione di fare altro che prediche. Non conosco quindi la carta d'identità politica di coloro che approvano le prediche. >> Nicola Zitara - Siderno, 21/08/2010 


Nicola Zitara, libero e socialista

Nicola Zitara non è mai stato un uomo a cui  si è potuto imporre qualcosa. la sua libertà è  I troppo nota per essere ricordata a quanti oggi (fino a che punto in buona fede?) tendono a dimenticare le qualità morali, umane ed intellettuali di una persona che, è vero, non ha mai cercato la gloria ed ha sempre fatto parlare la penna ma che altrettanto non ha mai rinunciato a cercare la verità né si è adagiato su comode poltrone storiografiche. >> Mariolina Spadaro - Martedì 12/10/2010


L'inesausto amore di Zitara per il Sud

Il primo ottobre è scomparso a Siderno uno degli intellettuali più rappresentatavi della, nostra regione, per l'appassionato rigore con il quale ha combattuto per la dignità di questa nostra terra: Nicola Zitara. Lucido sino all'ultimo, ha voluto dettare ai suoi cari, che lo hanno assistito con trepido amore, le modalità con le quali doveva essere annunciata la sua scomparsa. Cosi, nel manifesto funebre è scritto dopo il suo nome esclusivamente la qualifica "giornalista", e certamente giornalista Zitara lo è stato, date le centinaia e centinaia di articoli da lui scritti nell'arco di diversi decenni. Soltanto dal 2000 ai 2005 possono essere ricordati circa 250 articoli pubblicati sulla rivista elettronica da lui diretta"Fora!"... >> LUIGI M. LOMBARDI SATRIANI - Quotidiano della Calabria - 12/10/2010


A Nicola Zitara

Caro Nicola, non ho avuto il coraggio di venirti a trovare in questo ultimo anno. Non avevo paura del corpo svigorito su cui stava accanendosi il male, della sofferenza che si leggeva nei tuoi più piccoli gesti;  anche bere un bicchiere d’acqua era diventato un supplizio. Ho avuto paura della grande sofferenza morale da cui eri  circondato. >> Vincenzo Carrozza - 7 ottobre 2010


IL CRIVELLO

 “Il nostro passato non è lontano millenni, come si racconta, ma solo centocinquant'anni. E' necessario che la coltre di bugie che circonda la nostra identità collettiva sia fugata. La consapevolezza del passato ci aprirà gli occhi e ci permetterà di guardare al futuro.” scriveva Nicola Zitara nel non lontano 22 dicembre 2006. Quel che ci dispiace di più è che Nicola non potrà raccogliere i frutti del lavoro di una vita. >> Zenone di Elea - 4 Ottobre 2010


SALUTO A NICOLA ZITARA LETTO DURANTE LA FUNZIONE FUNEBRE

Ciao Nicolino, come mi avevi chiesto un anno fa, sono qui a ricordarti in questo triste giorno. Che dire di te? Parto dall’inizio. Ti ho conosciuto nell’estate del 2002, in occasione della presentazione del libro di Vincenzo Gulì, “Il Saccheggio del Sud”. Eri là nel pubblico ad ascoltare la conferenza, ma io non  lo sapevo né ti conoscevo. In quell’occasione, a fine conferenza, ho fatto il mio primo intervento in una manifestazione culturale. >> Franco Zavaglia - FORA 02/10//2010


Alzare le vele della separazione

Il Sud sta vivendo una situazione non sostenibile più a lungo. In effetti la demarcazione tra le due parti del paese italiano si fa sempre più pronunziata. Il reddito meridionale (quello effettivo, più di quello statistico) si è afflosciato al punto da far dire che il costo della vita al Sud è inferiore del 15% rispetto al Nord. >> Nicola Zitara - FORA 30/06//2010






Gli spazi facebook dedicati alla nostra storia


La nostra bandiera è candida, non nera nè rossa.  (FDV, 23 febbraio 2006)
L'mpa raccoglierà qualcosa, perchè quando i frutti son maturi qualcuno dall'albero
cade, ma tanti ne resteranno ancora sull'albero. (FDV, 23 febbraio 2006)
Il tempo dirà tutto alla posterità. E’ un chiacchierone, e per parlare
non ha bisogno di essere interrogato. (Frammento, Euripide)
Il disprezzo del passato o è ignoranza o è paura. (Ugo Ojetti)
Tutte le verità attraversano tre fasi: prima le si mette in ridicolo, poi vengono attaccate
violentemente, e infine vengono accettate come ovvie. (A. Schopenhauer)


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