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Fonte:
calabria ora - 30 Luglio 2011

CARO TURISTA LA CALABRIA È UN‘ALTRA COSA

DI PIERO SANSONETTI

30 Luglio 2011

Cari turisti che in questi giorni arrivate in Calabria dalle altre regioni italiane, o magari dall'estero, vorrei provare a dirvi che questa regione non è esattamente come ve la raccontano i giornali e le televisioni del Nord.

Vi hanno detto che questa è una regione che ha un solo grande problema, la 'ndrangheta; vi hanno detto che in tutti questi anni ha vissuto essenzialmente di aiuti pubblici; vi hanno detto che è un peso per l'Italia e che se non esistesse la Calabria, l'Italia sarebbe un paese ricco e anche onesto; vi hanno detto che è la terra madre di tutte le malefatte e di tutte le corruzioni.

Ecco, vi giuro che non è vero. Io personalmente vivo in Calabria giusto da un anno. E sono sbarcato a Cosenza portandomi appresso tutto il fardello dei pregiudizi che ho appena elencato. Mi sono reso conto che le cose non stanno come ce le hanno dette. E che la Calabria ha problemi enormi, che nessuno vuole vedere, e che vengono nascosti dietro i luoghi comuni.

È vero, certo, che il problema della 'ndrangheta pesa su questa regione in modo spesso drammatico. Però è troppo comodo fingere che il problema sia tutto il tasso di illegalità di questa regione, i soprusi, le prepotenze, l'assenza del diritto del lavoro, il grado altissimo dello sfruttamento, non sono tutto frutto della "sovrastruttura" mafiosa. Il problema vero è l'assenza dello Stato. Non dello Stato inteso come polizia, repressione giudici e galere. Quello c'è, e anche troppo invadente. Dico lo Stato inteso come Stato di diritto, come strumento di difesa dei deboli, come autorità che regola le relazioni di lavoro, che attenua lo sfruttamento, che governa l'economia. Non c'è quello Stato lì. E anche la forza della mafia si spiega così: la mafia ha trovato uno spazio enorme nel quale svolgere -in modo illegale e violènto – una funzione di "regolazione" della società che nessun altro svolge.

Caro turista, il primo problema della Calabria è questo: il lavoro, l'assenza di lavoro, il precariato, l'assenza del wélfare, lo sfruttamento.

Non è neanche vero che la Calabria vive solo di sovvenzioni pubbliche e di parassitismo. Negli anni scorsi sono stati investiti molti soldi pubblici al Sud. Nessuno però vi ha detto che in grandissima parte questi soldi sono tornati immediatamente al Nord e sono finiti nelle tasche dei privati.

Vogliamo fare un esempio? La Salerno-Reggio Calabria (della quale giustamente, ieri, ha parlato indignato il sindaco di Cosenza, Occhiuto). Bene, tutte le ditte che lavorano sull'autostrada sono del Nord. I profitti tornano tutti al Nord. In gran parte anche il personale è del Nord. Qui da noi restano poche lire, molti ritardi e moltissimi disagi Voi forse sapete che anche al Nord sono state fatte parecchie autostrade coi soldi pubblici. Però sono state fatte davvero. E i soldi investiti sono rimasti al Nord. E queste autostrade sono diventate infrastrutture decisive per il funzionamento economico del Nord.

Per noi non è stata la stessa cosa: non abbiamo l'autostrada, non abbiamo le ferrovie, non abbiamo che il piccolo aeroporto di Lamezia, isolato e mal collegato (quello di Reggio è quasi inesistente) e ora ci stanno levando anche il porto: è difficile, cari turisti, fare funzionare una economia senza infrastrutture.

Il ministro Brunetta ha detto che se non ci fosse la Calabria l'Italia starebbe molto meglio. Il ministro non sa che il miracolo economico italiano non si fondò sulla finanza, ma sul lavoro, sulla fatica dei lavoratori. E non sa che la maggioranza di questi lavoratori erano calabresi costretti a lasciare la propria terra e ad andare a lavorare per i padroni del Nord Quei lavoratori, con la loro fatica, hanno arricchito il Nord. Senza la Calabria il miracolo italiano non ci sarebbe stato. E la Calabria ha pagato un prezzo enorme alla sua emigrazione: ha perduto le braccia più forti, i cervelli migliori, le persone più capaci e più piene di spirito di iniziativa.

Non voglio tediarvi ancora, perché siete in vacanza. Però, quando tornate al Nord, ragionate un pochino su queste cose. Cercate di capire un fatto molto semplice: la grande ingiustizia che danneggia il nostro paese è la povertà del Sud E la causa della povertà del Sud è stata, essenzialmente, una sola: la prepotenza del Nord.

Piero Sansonetti


CARO TURISTA LA CALABRIA È UN'ALTRA COSA DI PIERO SANSONETTI 30 Luglio 2011

CARO TURISTA LA CALABRIA È UN'ALTRA COSA DI PIERO SANSONETTI 30 Luglio 2011







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