I consiglieri regionali del gruppo dei Democratici di sinistra rilanciano. Venerdì in aula sarà presentato un ordine del giorno che 'sfida' Fitto sul fronte della petizione popolare, proposta dallo stesso presidente, per abrogare l'articolo 7 del decreto legislativo 56. Si tratta, com'è noto, della battaglia per eliminare quella parte che, in contrasto con la successiva disciplina costituzionale, inserisce per la determinazione della partecipazione al fondo perequativo, quei parametri che penalizzano i territori con minori capacità fiscale.
Primo firmatario dell'ordine del giorno, Carmine Dipietrangelo, che ha
sottolineato 'quanto sia in odore di campagna elettorale, tutta
l'operazione del presidente. Più volte abbiamo invitato Fitto a
sottoporre all'attenzione di tutto il Consiglio questa materia, che
avrebbe trovato in aula un consenso unanime. Ma ovviamente l'obiettivo
del governatore era, invece, quello di fare baccano e sollevare un
polverone tutto strumentale'.
I consiglieri diessini in Consiglio chiederanno al presidente di 'prendere
una posizione istituzionale sulla questione del decreto 56.
Formalizzando un impegno a convocare tutti i parlamentari della regione
perché in sede di Finanziaria presentino un emendamento che
serva a sospendere gli effetti del suddetto decreto'.
Ancora, con la stessa iniziativa, i democratici di sinistra,
chiederanno un'azione congiunta con il presidenti di tutte le regioni
del Mezzogiorno, sempre allo scopo di sospendere gli effetti dell'art.7
del decreto 56, 'fra l'altro - ha detto Dipietrangelo - c'è
già una proposta legge in tal senso che giace in I e VII
Commissione congiunte'.
'E Fitto non avrà alibi - ha continuato Dipietrangelo - perché,
fra l'altro, è già stato depositato alla Camera dal
gruppo dei Ds e ritenuto ammissibile, un emendamento che va nella
direzione da noi proposta al governatore. Una soluzione, facile, ovvia,
non demagogica, come le ultime iniziative poste in essere da Fitto'.
In effetti con il numero 8.127, i parlamentari diessini hanno
depositato un emendamento alla finanziaria 2005 che 'risolve la
questione del fondo perequativo per i territori con minore
capacità per abitante, calcolandolo in funzione della spesa
storica delle singole regioni al 31 dicembre 2000'.
'Il decreto 56 - ha spiegato Dipietrangelo - si è rivelato sbagliato. Tutti, almeno nel Mezzogiorno hanno il dovere di lavorare per cambiarlo, per riportare equità ed equilibrio nel riparto delle risorse, per consentire a tutte le Regioni, per le funzioni svolte, stesse condizioni e uguali livelli di servizi per i cittadini'.
I gruppi parlamentari di centrosinistra del Senato, già nel
marzo del 2003, hanno presentato, come soluzione possibile, un apposito
disegno di legge (n.2130).
'La maggioranza, i parlamentari di centrodestra pugliesi che fanno?
- Chiede Dipietrangelo. E aggiunge: raccolgono firme per
sollecitare se stessi, senza presentare testi né cogliere
l'occasione della nostra proposta per aprire un confronto costruttivo.
Per quanto ci riguarda vogliamo incalzare Fitto e il centrodestra.
Abbiamo già lavorato per tre possibili soluzioni: il disegno di
legge, l'emendamento alla finanziaria e in ultimo, abbiamo suggerito la
possibilità che cinque Consigli regionali meridionali presentino
una proposta di legge alla Camera. Noi sottoponiamo soluzioni concrete,
Fitto fa solo propaganda elettorale'.
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