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Per Chiara da Verona


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Chiara () on Thursday, February 19, 2004 at 14:33:03


Tutti insieme per un mondo peggiore, mi sembra!

E´gia´insopportabile Bossi, non cominciate anche voi.

Cordialita´ da Verona.

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Nel ringraziarti per aver visitato il nostro sito vogliamo dare una risposta alla tua critica, stringata ma pregnante. E lo facciamo con le parole scritte in questi giorni - per presentare le opefre del pittore Cuono Gaglione - da un piemontese, scrittore, giornalista e conoscitore profondo della storia patria: Lorenzo del Boca.

Ah, Del Boca non è l'ultimo arrivato: è il presidente dell'Ordine dei Giornalisti.

Questo non cancella le tue perplessità, che sono legittime e devono far riflettere - anche noi, ovviamente.

A titolo personale posso solo dirti che mentre Bossi non ha alcun motivo per fare l'insopportanbile in quanto il Nord è diventato ricco e prospero grazie ai Savoia (altro che Roma ladrona!) NOI MERIDIONALI di motivi per fare gli insopportabili ne abbiamo e tanti.

Torna a trovarci, non siamo per il dialogo a tutto campo.

web@master

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Lorenzo del Boca presenta il pittore Cuono Gaglione

Non cerca l'effetto facile per piacere a tutti i costi. Cuono Gaglione è pittore di intelligenza metafisica. I suoi lavori si portano dentro il tormento e la fatica di una terra straordinaria che sembra sempre troppo bella per essere valorizzata.

L'arancione richiama i tramonti infuocati che si vedono in riva al mare quando il sole si tuffa nelle acque agitate degli orizzonti.

Il giallo ripropone le spighe di grano che si fanno bionde nelle campagne dell'entroterra. Il marrone viene dalle zolle di terra matura, aperte dagli aratri e – quasi – ferite ma già disposte a ricevere i semi da far fruttificare.

Infine il rosso. Il rosso è quello del sangue che i meridionali hanno dovuto versare per non venire meno alla loro dignità.

Squartati, massacrati, offesi, torturati, crocefissi, impiccati.

Una strage che è anche un'offesa perchè non è stata pianificata da un esercito straniero (cosa disdicevole ma comprensibile) ma dai "fratelli liberatori" – i piemontesi dei Savoia – scesi con l'aria di unificare un paese e risoltisi a propagandare progresso e modernità a schioppettate. I "fratelli liberati" si sono trovati sotto il tallone di connazionali colonizzatori: avidi, spietati, insensibili, lontani dalla cultura e dalla comprensione di questa gente.

Il rosso di Cuono Gaglione si porta dentro la sofferenza e il dispetto di un popolo ingannato e deluso. E nel rosso tenta di riproporre una memoria strabica che – sembra – si ricorda di qualche brano di storia ma dimentica tutto il resto: sì a Calatafimi, a Castelfidardo, a Volturno ma no – chissà perché – a Gaeta, Messina, Civitella del Tronto.

Pittura che gronda simboli, impegnata, risoluta nello stile e di esplicita denuncia. Un pittore del Sud.

Lorenzo Del Boca

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