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Fonte:
https://www.denaro.it/ - 3-01-2006

Mezzogiorno, ecco la Banca

di Carlo Zappatori 
 

Con l’approvazione della Finanziaria, il Governo Berlusconi ha stanziato 5 milioni di euro per la nascita della Banca del Mezzogiorno, fortemente voluta dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che nei mesi scorsi aveva ripetutamente denunciato la gravità dell’assenza di un grande istituto di credito meridionale in un’area geografica del Paese in cui vivono oltre venti milioni di italiani.


Al capitale della Banca potranno partecipare, come soci privilegiati, le decine di migliaia di piccoli azionisti degli storici Banchi meridionali, che si vedono, finalmente, riconoscere un parziale indennizzo ai loro passati investimenti. Le grandi e storiche Banche Meridionali furono infatti, spazzate via negli anni 90 dalla grave crisi economica delle principali imprese meridionali a causa della chiusura della Cassa del Mezzogiorno, e da una gestione della Banche troppo accondiscendente verso il potere politico e poco attrezzata a competere in un mercato bancario completamente mutato, in cui i rigidi paletti protettivi previsti dalla legge bancaria, fino allora vigenti, venivano a cadere a favore di una nuova visione delle imprese bancarie di tipo universale, ed in forte concorrenza tra di loro.


In questi ultimi due decenni il potere finanziario ed economico del Paese si è concentrato tutto al Nord e ciò ha consentito, purtroppo, il rafforzamento di una nuova e più potente “razza padrona” e lo sviluppo di un intreccio illegale, economico e affaristico, su cui è in corso un’approfondita indagine della Magistratura, che dovrebbe contribuire a far chiarezza su questi episodi di grave malcostume e ristabilire, quindi, un clima di piena legalità e correttezza, che è necessario per un buon funzionamento dell’attività bancaria e creditizia e per il rilancio dell’economia del Paese.


Con le dimissioni di Antonio Fazio dalla carica di Governatore della Banca d’Italia e la scelta tempestiva, con le regole stabilite dalla nuova legge sulla tutela del risparmio, da parte del Governo di Mario Draghi, nominato con Decreto del Presidente della Repubblica nuovo Governatore della Banca di Italia con un mandato a termine di sei anni rinnovabile per una sola volta, si è realizzata un’importante svolta nella modernizzazione ed il rilancio del nostro Istituto Centrale.


Dal 2002, con l’avvento della Banca Centrale Europea, la Banca d’Italia ha, infatti, perduto la sua funzione principale di Istituto di Emissione e di regolatore della politica monetaria del Paese, ma il suo ruolo rimane essenziale nel controllo del buono e corretto funzionamento delle imprese bancarie operanti nel nostro Paese, a tutela dei risparmiatori e per lo sviluppo dell’economia italiana.


Lo squilibrio finanziario a danno del Sud, che si registra per l’assenza di una grande Banca avente sede e direzione strategica nel Mezzogiorno, non è facile da colmare, perché, nel frattempo, altre Istituzioni Finanziarie, con sede nel Nord del Paese, hanno realizzato una diffusione territoriale penetrante.


In un ambiente finanziario così diverso fra Nord e Sud, è, perciò, da apprezzare la scelta del Governo di contribuire, con importanti fondi statali, alla ricostituzione sul territorio del Sud di una grande Banca orientata allo sviluppo del territorio, con un capitale a maggioranza meridionale, con la partecipazione degli Enti territoriali ed economici del Sud e delle Fondazioni degli storici Istituti meridionali, e delle migliaia dei piccoli azionisti dei vecchi Banchi Meridionali.


Si potrebbe obiettare che i cinque milioni di euro per avviare la nuova Banca potrebbero essere insufficienti, di fronte alle grandi esigenze dell’imprenditoria del Mezzogiorno, che soffre anche di un insufficiente tasso di capitalizzazione propria, ma proprio per questo è previsto un intervento delle Regioni e degli altri Enti territoriali, ed, in ogni caso, l’intervento finanziario iniziale dello Stato potrebbe essere reiterato ed aumentato, nelle leggi finanziarie dei prossimi anni, se la Banca del Mezzogiorno dimostrerà, nei fatti, la sua efficacia per lo sviluppo dell’economia del Sud.


Fra pochi mesi, dopo le elezioni politiche generali, il Governo dello schieramento politico che vincerà le elezioni si troverà come problema prioritario lo sviluppo economico del Mezzogiorno e potrà, allora, essere molto utile rafforzare opportunamente la Banca del Mezzogiorno, di cui sono protagonisti tutte le Istituzioni e gli uomini del Sud.


Su questo tema di sviluppo economico del Mezzogiorno vi è un forte interesse “ bipartisan” di tutte le forze politiche del Sud, che, nel nuovo schema di Stato Federale, sono destinate ad avere più peso, anche per la conduzione del Governo nazionale, perché saranno decisive per la vittoria. Speriamo che ne siano consapevoli e agiscano, di conseguenza, nell’interesse vero delle nostre genti. 

 







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