Eleaml


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I MESSAGGI CHE RIPORTIAMO
DANNO UNA IDEA DEL CAMBIAMENTO IN ATTO TRA I MERIDIONALI.
I QUALI NON SI ACCONTENTANO PIU' DELLE STORIELLE,
LEGGONO, STUDIANO, SI INFORMANO,E RIFLETTONO
SU QUALI POTREBBERO ESSERE LE NUOVE STRADE
PER FAR USCIRE I TERRITORI DELL'EX REGNO DELLE DUE SICILIE
DALLE CONDIZIONI DI SOTTOSVILUPPO IN CUI VERSANO.
FORSE PER QUESTO STATO E' VERAMENTE GIUNTO IL MOMENTO
DI RIFONDARSI, COME SOSTIENE NELLA SUA PREGEVOLE OPERA ALDO SERVIDIO.
ED UNO DEI MODI PER FARLO SAREBBE, SECONDO NOI,
UN'OPERA DI RIVISITAZIONE SERIA,
AL DI FUORI DELLA MITOLOLGIA RISORGIMENTALE
DELLA STORIA PATRIA.
UN TRASFERIMENTO MIRATO DI RISORSE PER LO SVILUPPO
UNA LOTTA DURA CONTRO LE CONSORTERIE CRIMINALI
POTREBBERO PORTARE I MERIDIONALI
A CONDIVIDERE PIENAMENTE LE SORTI DI QUESTO STATO
E NON A SUBIRLO COL FERRO E COL FUOCO
COME ACCADDE TRA IL 1860 E IL 1870.
Zenone di Elea
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Non essendo riusciti a conbtattare le persone che hanno scritto i messaggi, omettiamo i nomi.

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

NOI MERIDIONALI 

Sabato 27 marzo 2004
- alle ore 10,30 –
presso il Jolly Hotel in via Medina a Napoli,
si avrà la presentazione ufficiale
del movimento politico
NOI MERIDIONALI.


Si tratta di un avvenimento sicuramente storico, perché è la prima volta che i più significativi movimenti del Sud si uniranno per formare un partito politico che rappresenterà tutto il Sud e lotterà esclusivamente per gli interessi di noi meridionali.

Saranno presenti i più importanti mezzi televisivi e di stampa, per questo è assolutamente necessaria la partecipazione di TUTTI.

Di chiacchiere ne abbiamo fatte tante e se vi sta veramente a cuore il bene della nostra terra, se veramente volete che il Sud incominci a farsi rispettare e ad essere protagonista senza subire più passivamente quello che altri decidono per noi, questo è il momento di dimostrarlo: fate questo modesto sacrificio e partecipate a questo incontro di Napoli.

Una nostra massiccia, democratica, presenza è già una garanzia di successo e di sprone per chi si accollato sulle spalle molti oneri e responsabilità.

Diffondete questo messaggio e questo invito a tutti i vostri amici.

Non è più il momento di stare alla finestra per vedere cosa fanno gli altri.

Nessuno ci regalerà nulla se non ce lo prendiamo noi e solo noi possiamo farlo.


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Il settembre scorso ho trascorso le vacanze in Catalogna dove ho avuto modo di assistere ai festeggiamenti dell'11 settembre (non quello a tutti noto); in questo giorno (Diada) si svolgono le celebrazioni della festa nazionale Catalana e si ricorda la conquista di Barcellona da parte di Filippo V e la conseguente soppressione delle istituzioni catalane.

Questa festa, abolita sotto il franchismo, ha recuperato il suo carattere con il ritorno della democrazia e non c'è casa alle cui finestre non sventoli la bandiera giallo-rossa, simbolo dell'autonomia catalana.

Ho fatto questa premessa perché ritengo che il problema del Sud sia quello di affrontare la questione dell'occupazione italiana non in termini storico-culturali - come da sempre accade - comprese le pagine di questa rivista, il rende il problema argomento di discussione per una ristretta cerchia di persone dedite alla riscoperta della storia patria e al recupero della memoria.

Io sono dell'idea che il problema debba essere affrontato in termini politici (naturalmente in termini politici non intendo con i vari Mastella, D'Onofrio, Cuffaro o D'Alema).

Quello che manca a noi è un Pujol (governatore ed eroe della Catalogna) o più terra terra, mi vergogno a dirlo, un Bossi!

La differenza fra gli italiani e noi è che grazie al movimento bossiano tutti i neonati italiani appena vagiscono sanno già che il Sud è fatto di mangiapane a tradimento, di scansafatiche e che i loro papà devono lavorare per mantenere anche noi!

E i nostri figli cosa sanno?

Mi si risponderà che bisogna recuperare la memoria, così ritorniamo al discorso del club per pochi eletti cui accennavo sopra.

Credo che i vari movimenti che si definiscono Neo-borbonici dovrebbero trovare un'unità d'intenti, sforzarsi di proporre qualcosa di veramente clamoroso.

E' giusto ricordare Gaeta (ma quanti sanno veramente cosa accadde a Gaeta?)

Non sarebbe molto più eclatante un convegno sull'autonomia del Sud al quale invitare i vari movimenti autonomisti stranieri (IRA,ETA,Movimento Autonomista Corso,Resistenza Irachena e Cecena).

Pensate che un convegno del genere passerebbe inosservato?

Che fine hanno fatto i nostri Crocco, Schiavone, Borjes?

La memoria si recupera poi anche bandendo concorsi fra gli studenti aventi come tema il Regno delle Due Sicilie o la Conquista del Sud.

Vorrei concludere con una proposta provocatoria, pur rendendo merito a quegli amministratori che dedicano vie o monumenti ai Borbone, io sono dell'idea che si ricordi più facilmente il Male che non il Bene, intendo dire che se si dedica una piazza a Francesco II tutti ne parlano il giorno dell'inaugurazione salvo rimuoverlo dalla memoria il giorno dopo

se invece intitolassimo una strada "VIA TRADITORI DELLA PATRIA"

con bel piazzale "PIAZZA LIBORIO ROMANO,

VENDETTE LA PATRIA PER NEMMENO 30 DENAR",

beh sono sicuro che ogni qualvolta chiunque alzando lo sguardo su quelle targhe si chiederebbe chi furono costoro.

Per finire, perchè non indiciamo una giornata della memoria anche al Sud, come i Catalani?

Per esempio il 14 Febbraio, con esposizione della bandiera borbonica alle finestre:

Grazie per l'ospitalità

Vxxxxxxxxxxx

 

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Carissimo Axxxxxxxxxxx,

leggo con piacere, che sei sempre attento a tutto ciò che succede dalle nostre parti e mi dispiace molto di quanto dici a proposito del comportamento dei nordisti, bisogna abituarsi, ma neanche farne un trauma, mi raccomando.

Grazie per le parole che usi nei miei confronti, ma lo sai che per me è naturale far si che i giovani, soprattutto loro, sappiano che la loro terra non è seconda a nessuno in quanto a storia, cultura e intelligenza; purtroppo abbiamo dovuto subire, questo si, l'incuria ed il malaffare dei soliti politicanti di turno prima e dopo l'unità.

Leggere alcuni scritti di Vincenzo Padula per rendersene conto. Non illudiamoci che prima dell'unità fossero stati tutti "rose e fiori", i potenti d'allora erano bestie approfittatici come lo sono stati dopo. Si è vero il re borbonico aveva creato dei meccanismi attraverso i quali la popolazione non avesse a morire di fame, ma i vari
baroni ecc ecc anche allora prevaricavano sulle popolazioni ignoranti.

L'intrallazzo ed il doppio giochismo da parte proprio di costoro che, tradendo, consegnarono il sud ai piemontesi.

Caro Axxxxxxxxx, tu dici bene, mi piacerebbe molto esserci, ma lo sai che il solito difettuccio del meridionale salta sempre fuori, abbiamo fatto diverse riunioni e come al solito ci sono i logorroici ai quali piace parlarsi addosso e fanno perdere un casino di tempo, come se tutti morissero dalla voglia di sentire le loro cazzate.

Tu sei giovane e non lo sai, ma in questi ultimi dieci anni ci sono stati almeno 20 tentativi di costituire un partito che potesse rappresentare tutti i meridionali, nessuno ci è mai riuscito.

Lo sai perchè?

Perchè il nostro difetto maggiore è sempre lo stesso "l'individualismo" stupido e presuntuoso.

Termino quì sennò chissà dove vado a finire.

Tu e tutti gli altri che vivete fuori dalla nostra terra (come ho fatto io per 20 anni) tenete alto il nome del sud, mantenendo sempre un comportamento corretto e fiero delle proprie origini, rispettando coloro che vi ospitano.

A presto, ti aspetto in Calabria.


Txxxxxxxx


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Cari compatrioti meridionali, vedo che negl'ultimi mesi c'è stato un forte e gradito incremento di incontri e meeting sulla tanto sospirata indipendenza o miglioramento del meridione.

Io purtroppo sono uno dei tanti emigrati ll'estero, infatti lavoro e vivo in Piemonte, dico all'estero perchè questa regione per me non rientra nella mia nazione.

Non ho potuto partecipare a nessuno degli incontri organizzati in questi ultimi tenpi, appunto per il alvoro che faccio e questo mi fa star male, ma male sul serio.

Vorrei battermi, vorrei sollecitare opinioni, essere attivo, con tutta la forza e tutta la rabbia che ho dentro, per la mia terra, il mio meridione,in tutto e per tutto, ma, purtroppo, fino a quando resterò qui non potrò dare un impegno concreto, ma solo scrivere, nascondendomi dietro un monitor di un pc e come un rullante tam tam indiano lanciare messaggi affichè ciò che scrivo sia di aiuto a qualsiasi movimento. la mia età è giovane, ho solo 24 anni, ma nonostante ciò non risparmio di dire ciò che penso....

Quando abitavo ancora in meridione, nonostante reputavo Bossi un... (non posso scriverlo, sono educato..) e vedevo e sentivo e percepivo che comunque l'Italia va a due velocità, il nord in un modo e il sud in un altra, non percepivo fino in fondo cosa volesse dire essere un meridionale.

Ora da quasi due anni vivo in Piemonte e ne ho quasi le scatole piene di starci, vuoi per il grigio dei loro cieli, vuoi per il clima, ma sopratutto per il grigio nebuloso che offusca la mente di molti nordisti.

Pensavo che i luoghi comuni sui meridionali fossero racconti epici di fine anni 50, si, adesso magari le cose non sono come una volta, sarà perchè all'ultimo scalino dell'immigrazione oggi ci sono gli extracomunitari, e si sà, il codardo colpisce sempre chi è più debole.......

Invece anche se sotto diversa forma, noi meridionali qui al nord siamo ancora visti come un qualcosa di sprezzante, come persone degne di essere etichettate come gli ultimi arrivati, ancora ostaggio di luoghi comuni che si tramandano dalla notte dei tempi....

E per di più questi signori sono per la stragrande maggioranza ignoranti, un esempio?

Un giorno parlavo con un signore all'incirca di 50 anni di età, e mi diceva se, quando sarei sceso in meridione, se avrei potuto fare un salto a Palermo a prendergli un qualcosa da un suo amico....

GLi ho spiegato che da dove stò io in Calabria a Palermo sono all'incirca 700 km....

Sapete cosa mi risposto? "

Ah si? no scusa, sai com'è, per noi, voi meridionali siete tutti dello stesso posto.." Non sapevo se ridere o piangere....

Apparte questo, io di certo non mi piango addosso, e se capita di fare discorsi su nord e sud, io difendo con le unghie e con i denti il mio status di meridionale orgoglioso e fiero...

Ho letto che ci sono stati degl'incotri, e in uno di questi, mi pare l'ultimo fatto a Cosenza, qualcuno avrebbe detto che per ottenere risultati una lega merdinale dovrebbe appoggiarsi o alla destra o alla sinistra....

Scusate se contraddico questo ma secondo me partire con questa convinzione è qualcosa di sbagliato...

Secondo me bisogna formare una grande lega meridionale, dopo averla formata e comunque ci vuole tempo per farla, bisogna partire da soli e votazione dopo votazione lavorare per ottenere ogni volta di più voti dalla nostra parte.

Fatto questo e quando avremo raggiunto un quorum tale da contrapporci all'ago della bilancia "Lega Nord" allora non vi preoccupate, sarà la destra o la sinistra a venire da noi a implorarci di seguirli..

A quel punto comincerà la nostra vera battaglia: mettere sul piatto le nostre offerte e dare i nostri voti a che esaudisce le nostre richieste, più o meno come fa la Lega Nord adesso...

Questo è quello che io penso in tutta umiltà, e spero che ciò che scrivo comunque in qualche modo possa servire.

Un saluto a tutti i compatrioti, in particolare al signor Txxxxxxxxxx, per me un vero e proprio "padre" spirituale in matera sudista e non solo.....

COMUNQUE CE LA POSSIAMO FARE !!!!!

 


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Cari compatrioti,

Finalmente qualcosa di buono e propositivo inizia a bollire in pentola.
Noto con piacere che forse è la volta buona affinchè si possa organizzare qualcosa che finalmente ci faccia uscire fuori dal nostro ghetto la rabbia che abbiamo dentro..

Lo strapotere del nord si sa, è dettato da annose vicende, anzi secolari; si sa che il vecchio Regno delle due Sicilie, nonostante alcuni suoi metodi non molto condivisibili, stava gettando le basi per dare al nostro sud una sua certa connotazione; l'atigianato, anticamera obbligata dell'industria, era in una fase evolutiva; la flotta mercantile non era da buttare e inoltre basti pensare che la prima linea ferroviaria in Italia fu la Napoli-Portici, e furono proprio i Borboni ad effettuarla; i ragazzi di leva usurfruivano di licenze agricole speciali nei periodi della raccolta o mietitura, ecc.

Poi venne l'Unità d'Italia, con Garibaldi, Cavour, I Savoia, e tutto ciò fu spazzato via, i meridionali, che tanto auspicavano una giusta ripartizione delle terre, videro deluse le loro attese, con il latifondo che ritornava a prosperare anche se in forma diversa e costrinsero milioni di meridionali ad emigrare per terre lontanissime; i militari di leva venivano inviati a migliaia di chilometri di distanza e gli venivano negate quelle licenze agricole che, nella famiglia patriarcale volevano dire meno manodopera; I Savoia, francesi con la presunzione di creare un popolo italiano ( basti pensare che anticamente la Savoia si esteneva da Chambery, in Francia, fino a Torino, e l'attuale Porta Milano che si trova nel centro di TOrino, anticamente veniva chiamata Porta d'Italia, già perchè da li e dopo i territori dei Savoia iniziava l'Italia.....), e quindi ben pensavano che per creare gli italiani bisognava mischiarli.

Cosi funzionari statali e governativi dal nord furono inviati al sud e viceversa e da qui nacque il prototipo del "terrone" primitivo, rozzo nei modi e negli abigliamenti, usurato dal malaffare.... prototipo che, anche se in maniera meno lampante, ancora vige nelle menti dei nordisti, senza pensare però che noi "terroni" all'epoca, eravamo un popolo che da secoli e secoli viveva sotto un sistema simile alla schiavitù, vedi i sistemi feudari con i vari baroni, conti, ecc...

Secoli cosi ti forgiano per... altri secoli...

Il brigantaggio politico iniziò a prendere piede e, anche se in maniera diversa di quella ttuata anni prima dal generale Manhes, comunque venne risolto nel sangue, anche se non mancano isolati casi di resistenza abilissima con la crazione di leggende; i giovani meridionali iniziarono ad essere renitenti alla leva e il governo?

Pensava bene di incentivare le piccole industrie ( che poi divennero grandi) del nord per dare le briciole a noi merdionali ne classici sussidi per il mezzogiorno, contro i grandi investimenti a favore del nord per il progresso dell'Italia...

Arrivano gli anni cinquanta anticamera degl'anni sessanta, del boom industriale, e lo stato cosa? Semplice, alla famiglia Agnelli vengono dati grandi aiuti per l'industria FIAT, le industrie del sud non vengono aiutate sistematicamente, migliaia di meridionali sono costretti ad emigrare al nord (la FIAT non produce e non produceva lavoro solo per l'azienda FIAT ma per tante altre industrie), l'agricoltura e l'artigianato al sud rimanevano senza mente e senza braccio e la forbice nord-sud aumentava creando la tanto famigerata "colonia nella colonia"...

E poi ai giorni nostri cosa succede? Nasce un movimento politico a favore di un popolo (Padano) che da noi ha solo avuto ma avuto tanto, e che non ci ha mai dato niente, loro minacciano con il federalismo, magari pensando che per noi sia qualcosa di negativo, minacciano con la secessione e pensano che noi meridionali di quel tale abbiamo timore, senza pensare che se ancora non c'era in noi un'identità meridionale nel nostro popolo, lui a fatto si che questa nascesse, forte più che mai....

E' paradossale, penserà qualcuno, che per trovare le origini del male della nostra terra bisogna andare indietro di centocinquanta anni e più, eppure è proprio cosi, ho saltato parecchie cose, perchè sulle ingiustizie del nostro popolo forse neanche un'intera enciclopedia Treccani a diciotto volumi basterebbe; se non conosciamo la nostra storia, non potremo mai avere un futuro.

Qualcuno potrà pensare: "Perchè si ci sveglia solo ora nonostante sia passato più di un secolo?" , Bella domanda, già, però io credo che in tutti questi anni siamo stati presi in giro da false promesse pre-elettorali dai soliti politicanti di turno, molto presi a riempire le loro tasche e non quelle della nostra terra..

Ora basta! Il tempo di abboccare alle false promesse è finito, ora le promesse dobbiamo costruircele noi, con la nostra sagacia, il nostro impegno, il nostro orgoglio tipico merdionale.

In tanti anni si è sempre cercato di creare un movimento meridionale unito, non si è mai riuscito anche perchè le nostre tradizioni tra loro non sempre hanno spauto remare nella stessa direzione; è il momento che alcune persone, noncuranti dei loro interessi personali, noncuranti del vantaggio che si può avere da una poltrona da scaldare in parlamento, mettano da parte questo e quant'altro e si dedichino esclusivamente al bene del sud.

E l'ora di mettere sul piatto della bilancia le nostre tantissime pretese, ma non dobbiamo abboccare alle promesse altrui, ma creare nostre sacrosante prestese.

L'ho già ribadito sul forum, per creare qualcosa di costruttivo la fretta potrebbe solo rovinarci.

La mia idea è quella di creare un movimento, stilare uno statuto, far nascere eventuali sezioni in tutto il meridione ( e visto che comuque all'interno del movimento sono presenti tutte le regioni della nostra terra la cosa non è utopia..) , prendere credibilità con la gente con iniziative di vario genere, fare anche un giornale che ci rappresenti come nostro organo di stampa, e pi partire nelle elezioni, MA PARTIRE DA SOLI!!!

Quando avremo un nostro quorum di voti abbastanza elevato e questi si costriusce con anni e anni di lavoro, allora potremo cercare la... maggioranza.

Ma attenzione: il lavoro se dev'essere ben fatto richiede sagacia, coraggio e tanta tanta pazienza... e poi finalmente potremmo raccoglierle ciò che in tanti anni è stato seminato.

Saluto tutti i compatrioti e spero che un giorno potremmo gridare tutti in coro: W IL SUD LIBERO !!!!!

Axxxxxxxxx


p.s. dato che all'incotro del 29 marzo purtroppo non ci sarò, vorrei che questo venga letto come mio personale intervento.

Grazie a tutti i compatrioti.



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