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Fonte:
https://comitatiduesicilie.org/

Il Sud diviso tra cuore e cervello

Davide 

27 Gennaio 2010

Un analisi sulla situazione siciliana e "strane alleanze" ma non troppo.

Nell' ultimo editoriale "Buttatelo giù" avevamo parlato dei problemi interni che da tempo affliggono il PD nazionale, parliamo di quella profonda spaccatura che ha diviso la base in due parti: una tendente verso l'UDC e l'altra verso l'Italia dei Valori.

Se l'UDC è riuscito a scippare Rutelli, nulla ha potuto con il resto del PD, il quale dopo una sbandata iniziale, sembra sia ritornato sui suoi passi, come dimostra l'accordo con Di Pietro per le elezioni di marzo, che vede l'IDV alleata con il PD in 11 regioni su 13.

Il fallimento della missione di Casini, come avevamo previsto, è dovuta alla mancata attuazione in primis in Sicilia. Ci è riuscito invece l'abile Raffaele Lombardo. Il presidente della Regione Siciliana ha ottenuto l'appoggio del Partito Democratico, riottenendo in giunta la maggioranza perduta.

Ma ecco quali sono state le conseguenze:

La "strana alleanza" siciliana, che avevamo anticipato nell'ultimo editoriale senza scendere nel dettaglio, è proprio quella che si è consumata tra il Movimento per l'Autonomia ed il Partito Democratico (con il solito appoggio del PDL-SICILIA di Miccichè, come soluzione alla guerra interna al PDL) per evitare nuove elezioni, mantenere la maggioranza nel Governo Siciliano e proseguire sulla strada delle tanto sospirate riforme.

Le premesse dell'accordo sono state una svolta in senso ecologista della politica regionale, come dimostra una delle prime delibere della nuova giunta,

"contro la costruzione di una centrale nucleare in Sicilia e contro l'impianto di strutture per lo sfruttamento dell'energia eolica"(1),

ma soprattutto con un accordo che obbligava gli altri deputati MPA delle regioni meridionali ad andare con la sinistra.

E' stata quest'ultima richiesta a provocare l'attuale strappo che ha visto metà della deputazione politica del MPA ad essere espulsa dal partito. Infatti gli ex deputati del movimento autonomista, hanno contestato contestato l'accordo che Lombardo avrebbe fatto con Bassolino e Loiero, politici malvisti dall'elettorato a causa dei disastri ambientali ed economici che avrebbero causato nelle rispettive regioni.

I deputati che non fanno più parte di MPA sono Scotti, Iannaccone, Sardelli, Milo e Belcastro.

La reazione della dirigenza MPA è stata l'espulsione in massa dei dissidenti, forse un pò troppo frettolosa e dettata dall'impulso, perchè il Movimento non è ancora un partito forte in ambito nazionale e non può permettersi simili perdite, inoltre con questa nuova situazione cessa comunque la possibilità di un eventuale appoggio da parte di MPA alle coalizioni di sinistra nel Sud continentale.

Tuttavia, in Sicilia Lombardo sta facendo abbastanza bene, finalmente è stata completata l'autostrada Catania-Siracusa e la sua estensione fino a Gela procede celermente, mentre negli ultimi giorni è stata finalmente approvata la costruzione della Catania-Ragusa(2).

Nel campo dei trasporti e dell'energia, tornano ad affacciarsi gli interessi di grosse aziende come la Sharp che intende costruire una importante fabbrica di pannelli solari nel catanese, mentre i cinesi rinnovano a Palermo il proprio interesse per la costruzione di un hub aeroportuale nella Piana di Catania.

In questi tempi di crisi i capitali freschi dei paesi dell'Estremo Oriente è ciò che ci vuole per risollevare la martoriata economia meridionale, ma non tutti nell'Isola sono d'accordo(3).

Tornando al discorso politico, proviamo con questo editoriale, a prevedere quali mosse potrebbe riservarci la politica siciliana nel futuro prossimo.

Ad oggi sono due gli elementi che secondo noi sono determinanti per eventuali modifiche dell'attuale assetto politico in Sicilia (con le eventuali conseguenze nel resto d'Italia)

(A) Il dimezzamento del MPA

(B) La nuova intesa tra PD ed IDV

- A.

Con la creazione del nuovo simbolo AUTONOMIA SUD, ad opera dei parlamentari MPA espulsi, la parola SUD torna ad entrare in parlamento dopo che il Movimento per l'Autonomia se ne privò, per un motivo che non abbiamo mai capito, in occasione dell'ultimo congresso.

Autonomia Sud è un partito di centrodestra e come dichiarato dai suoi fondatori appoggerà il PDL nelle regioni meridionali.

Gli effetti di questo nuovo raggruppamento si farebbero sentire in Sicilia, nel momento in cui esso troverà altri politici del MPA scontenti di stare a Palermo, nella stessa barca della sinistra.

In ogni caso, ci aspettiamo delle nuove mosse dello scalpitante Gianfranco Miccichè, di cui ben conosciamo il suo grande desiderio di diventare Presidente della Regione Siciliana. L'ex delfino di Berlusconi potrebbe guardare ad Autonomia Sud per aumentare la sua forza politica e mettersi un gradino più in alto di Raffaele Lombardo.

Gianfranco Miccichè sa bene che alle prossime elezioni Lombardo non sarà l'unico candidato del centrodestra, per questo ha evitato di rompere completamente con Berlusconi, al contrario del presidente Lombardo. E sa anche che il PD perderà ancora più elettori e quindi il partito di Bersani non potrà garantire con un appoggio politico, la rielezione all'attuale presidente.

Consideriamo di vitale importanza mettere in opera le riforme di cui la Sicilia ha bisogno entro questa legislatura, perché non sappiamo se questi giochi di potere bloccheranno le proposte e l'attività legislativa della Regione, come spesso accade in questi frangenti.

- B.

Ma più grossi ed inaspettati problemi potrebbe riservarci una rinnovata sintonia tra il Partito Democratico e l'Italia dei Valori, alla luce degli accordi di alleanza che i due partiti hanno raggiunto in 11 regioni su 13, per le prossime elezioni.

"Il Pd e Idv intanto hanno ripristinato la loro alleanza che ripartirà dagli accordi per le regionali, ma che è destinata a proseguire nel tempo con lo scopo di dar vita a una «alleanza larga» su cui costruire «una alternativa» al governo delle destre. Lo hanno annunciato Bersani e Antonio Di Pietro, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, al termine di un colloquio"(4).

Abbiamo ampiamente parlato della pericolosità di Di Pietro, soprattutto nell'ultimo editoriale "Buttatelo giù", per via delle sue simpatie anglosassoni, ampiamente ripagate con appoggi mediatici di massa in chiave anti-berlusconiana e filo-americana.

Oggi i giornali nazionali, dopo decenni di silenzio, iniziano timidamente a dire cosa sia costata, soprattutto alla Sicilia, essere il campo di battaglia degli Stati Uniti, nella sua guerra fredda contro l'Unione Sovietica. Un prezzo da pagare fatto di stragi mafiose, sangue, violenza e povertà.

Se come dicono i giornali, l'asse PD-DiPietro si è ricostituito, l'attuale PD al potere in Sicilia potrebbe a lungo andare essere causa di seri problemi per la stabilità politica regionale, con risvolti inevitabili per tutta la Penisola, per via della centralità e dell'importanza strategica che la nostra regione riveste, come sosteniamo con forza.

Ad eterna memoria la significativa dichiarazione del leader dell'Italia dei Valori:

"Lombardo e' come Cuffaro ma senza i cannoli"

Chiudiamo con una riflessione e con una speranza: Il movimento meridionalista è ancora giovane e ci tocca assistere a dissidi e tensioni interne, ma l'importante è che questa giovane pianta sia continuamente innaffiata ed i suoi semi non vengano dispersi.


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