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Fonte:
https://www.ilbrigante.it/

BARI, SABATO 8 SETTEMBRE 2012

DA PINO APRILE AL LAVORO DA FARE

di Gino Giammarino

15 settembre 2012

La giornata di Sabato 8 Settembre 2012 a Bari ha lasciato numerosi strascici. Il report sull’evento potrete leggerlo su Il Brigante Magazine n° 19 di Settembre, tra qualche giorno in distribuzione, o vederlo dal prossimo Venerdì 21 Settembre nella speciale puntata del “Brigan…tiggì” dedicata all’evento.

Ma a proposito dell’evento, ricordiamo di che si tratta: a seguito di una lettera-appello rivolta dall’assessore del Comune di Napoli Marco Esposito allo scrittore Pino Aprile, nella quale si chiedeva all’autore del libro “Terroni” la disponibilità a porsi come “leader” di un movimento rappresentativo delle istanze dei territori del Mezzogiorno, un gruppo di movimenti meridionalisti (Partito del Sud, Insieme per la Rinascita, L’Altro Sud e Partito per il Sud) ha avviato una raccolta di firme attraverso Facebook per “sensibilizzare” Aprile alla causa.

Si organizzato, infine, un confronto tra il giornalista-scrittore e i postulanti per verificare la fattibilità del progetto politico o sciogliere l’eventuale riserva di Aprile. Questo l’obiettivo di sabato scorso.

Ormai tutti sappiamo com’andata: Pino si è reso disponibile non a guidare un partito ma a partecipare al progetto attraverso la realizzazione di un nuovo quotidiano del Sud a carattere nazionale, capace di controbattere abusi ed azioni antimeridionali da parte del Nord.

C’è chi è andato via deluso, chi arrabbiato, ma, in maggioranza, da Bari si è tornati con la consapevolezza che, ormai, un partito unitario dei meridionali non è più qualcosa di rinviabile e così, dalla città della Fiera del Levante, mentre il Premier in provetta Mario Monti veniva contestato per l’ennesima volta proprio durante l’apertura dell’edizione 2012 della manifestazione, l’unità dei meridionali si avviava al suo brodo primordiale.

Da queste righe, allora, un contributo alla riflessione ed all’analisi. Partiamo da un concetto di base: da tredici anni quasi lavoriamo per tutti ed al servizio della nostra terra, cercando di cucire le diversità di tutti in un unico abito, una divisa per tutti i meridionalisti fatta con una stoffa il cui ordito e la trama sono la voglia di dare senza secondi fini ed il rispetto di tutti quelli che si battono in nome e per conto dell’identità meridionale, a prescindere dagli anni di militanza. Ma è chiaro che chi ha aperto la strada merita certamente una più alta considerazione e riconoscimento per il lavoro svolto in condizioni molto più complicate rispetto a quelle attuali.

Detto questo, il fatto che Pino Aprile non abbia accettato la proposta dei firmatari non significa che non si debba andare avanti, anzi, l’humus di Bari rafforza l’idea che un partito unico dell’istanza meridionale è più che maturo adesso, senza scuse e distinguo da parte di chi niente ha fatto e niente costruirà mai. Il vero lavoro, com’è già accaduto in passato alla Lega Nord, è la selezione degli uomini validi, volenterosi e fattivi dalle troppe sigle sparse per riunirli sotto un’unica bandiera, vecchia o nuova che sia, secondo il concetto di un grande meridionalista attivo scomparso, Franco Nocella. Parlo di quello della “locomotiva”, secondo il quale, i vagoni che vogliono “fare” debbono “stare” con la locomotiva. In sintesi, per i dubitatori a tempo pieno c’è ampia disponibilità di binari morti sui quali parcheggiarsi a discutere di buoni motivi per non muoversi mai.

E veniamo a chi, producendo giornali meridionalisti, si è quasi sentito offeso dalla nascita di un ennesimo foglio “made in Sud”. Personalmente ho già chiamato Pino Aprile comunicandogli la disponibilità della nostra redazione a mettere il nostro know-how e la nostra esperienza al servizio (beninteso, a titolo gratuito) del suo progetto editoriale, affinché il tutto possa crescere ancora più in fretta. Abbiamo aspettato abbastanza.

Ultima cosa: la nostra testimonianza. Partimmo come settimanale, ed oggi siamo un mensile (seppur con appendici variegate tra sport, radio e TV): mi auguro, in questo caso, e mi riferisco all’azionariato popolare, che il mondo meridionalista smetta di pensare che un giornale non è uno strumento, una voce comune, ma un problema di chi lo fa.

Scusate la volgarità, ma proprio il fottersene degli altri ha fottuto il nostro Sud.



Alcuni interventi sull'incontro di Bari dell'8 settembre 2012.

Zenone di Elea – 16 Settembre 2012

Dopo Bari: tra entusiasti, delusi, critiche sincere, corvi e altro... di Andrea Balìa (FORA)

Antonio Ciano commenta la scelta di Pino Aprile

Messaggio di Pino Aprile sull'incontro di BarI (FORA)

Messaggio di Antonio Ciano sull'incontro di Bari

Pino Aprile: Servirò il sud a modo mio, con un giornale del sud di Michele Dell’Edera













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