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Fonte:
https://josephepomeo.myblog.it/

Quando l’indipendentismo è di sinistra

Joseph Epomeo

In alcuni paesi del quarto mondo, il maggiore o uno dei maggiori partiti indipendentisti è di sinistra. Accade in Catalogna con E.R.C. (Esquerra Republicana de Catalunya), nel Paese Basco accadeva con Batasuna ed oggi con EHAK (Euskal Herrialdeetako Alderdi Komunista) ovvero il Partito Comunista Basco. Anche in altre regioni europee e non, che chiedono l’indipendenza,  ci sono importanti partiti indipendentisti dichiaratamente di sinistra.

Perché ad alcuni popoli che aspirano all’indipendenza è più facile dare l’appoggio ad un partito indipendentista inequivocabilmente di sinistra? L’indipendenza di un popolo, della sua terra e la lotta per la libertà non dovrebbe essere una tematica tipica della destra? Sappiamo che la sinistra tra i suoi tanti aspetti è internazionalista, per questo dovrebbe occuparsi meno di cause indipendentiste.

L’oppressione di un popolo da parte di un paese dispotico fa sentire il peso delle sue conseguenze soprattutto sulle classi sociali più deboli. Questo è evidente nel caso dell’occupazione dell’ex Regno delle Due Sicilie da parte dello stato italiano.

Dal 1860 subiamo disoccupazione, emigrazione e mancanza di pari opportunità rispetto alle genti della tosco-padania.

Napolitani e Siciliani veramente coerenti a tutte le idee di sinistra e che hanno preso coscienza della vera storia dovrebbero impegnarsi a dar vita ed a sviluppare un partito indipendentista di sinistra o perlomeno coordinarsi tra loro.

Nella storia della destra italiana, dal 1860 ad oggi, va ricercato un altro motivo per cui è più facile che gli indipendentisti duosiciliani siano di sinistra.

Predominante nella storia della destra italiana è stato il ventennio fascista. Molti della prima generazione che hanno portato il revisionismo storico ed un certo meridionalismo di stampo borbonico o neoborbonico sono ex tesserati del vecchio M.S.I. che rivendicava un’eredità ideologica con il fascismo. Sentirsi fascisti ed ambire al riscatto delle Due Sicilie, anche se solo per un’autonomia di tipo federale è contraddittorio. Il fascismo ha esaltato l’antica Roma e il risorgimento, due periodi storici che hanno rappresentato l’oppressione dei popoli del Sud Italia.

La destra contemporanea è liberista e sostiene che il mercato debba svilupparsi senza controllo, con lo stato che sta a guardare ed i popoli devono essere servi dell’economia.

Motivi estremamente validi per promuovere un partito indipendentista e di sinistra che potrebbe chiamarsi: “Partito dei Lavoratori Duosiciliani”. Un movimento che andrebbe a favore delle classi più deboli, introducendo un reddito minimo garantito, contro il liberismo economico, a favore della creazione di uno stato sovrano che guidi la ricostruzione economica delle Due Sicilie controllando i settori strategici dell’economia con imprese di stato, mettendo le barriere doganali e portando avanti ogni azione politica coerente con idee di sinistra.

I meridionalisti di destra con la loro contraddizione ideologica non sono andati molto lontano. Solo un partito indipendentista di sinistra può riscattare le Due Sicilie a meno che non compaia sulla scena del duosicilianismo un genio di destra che inventi di sana pianta un’ideologia di destra indipendentista, antiliberale e sociale che possa essere il fulcro di un eventuale partito indipendentista di destra.

Attualmente gli indipendentisti dovrebbero formare un “Comitato di liberazione duosiciliana”, composto dalle varie anime sia di destra che di sinistra. Tutti dovrebbero combattere uniti fino al raggiungimento dell’indipendenza. Una volta rinato lo stato sovrano delle Due Sicilie e indette le elezioni per la prima legislatura del nuovo parlamento; il “Comitato di liberazione duosiciliana” si scioglierà ed ogni partito farà la sua strada politica.

Joseph Epomeo



05/12/2007

Orgoglio Napolitano















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