Fonte: Terra. Autore: Francesco Emilio Borrelli.
Diversi militanti Verdi e delle associazioni
meridionaliste l’ Altro Sud, Insieme per la Rinascita e Vento del Sud
hanno protestato ieri a Napoli, fuori al Castel dell’Ovo contro la
presenza del Ministro leghista Maroni e gli ultimi insulti contro i
romani definiti ieri dal leader del carroccio Umberto Bossi dei
“porci”. I manifestanti, muniti di cartelli, pizze e mozzarelle, sono
stati fermati a via Caracciolo dalla Digos, strattonati, identificati e
minacciati di arresto per aver organizzato una iniziativa definita dal
personale del ministero dell’Interno “oltraggiosa”. Siamo stati
trattati peggio dei veri criminali solo perché volevamo ricordare al
leghista Maroni che i super-latitanti che mancano all’ appello dei 30
più pericolosi non sono tre, come afferma il ministro, ma almeno 13 tra
cui Vito Badalamenti, Antonio Iovine, Michele Zagaria e Marco Di Lauro.
Il leghista Maroni secondo noi doveva anche chiedere scusa a Napoli per
gli insulti continui che i suoi compagni di partito rivolgono alla
città e al Mezzogiorno. Nella nostra città non siamo neanche più liberi
di protestare se arriva un leghista. A loro invece è concesso di
insultarci e poi di farci arrestare per “oltraggio” se reagiamo anche
solo pacificamente e con qualche cartello. I militanti ambientalisti
infatti hanno esposto una mega pizza realizzata da Gino Sorbillo con
sopra scritto “solidarietà ai romani” e hanno distribuito dei
bocconcini di mozzarella. Non abbiamo dimenticato che il Ministro
leghista Maroni e lo stesso che ha dichiarato, pochi mesi fa, che la
mozzarella non è di origine campana bensì padana. Raccontando una
palese e vergognosa falsità.
I manifestanti sono riusciti ad esporre diversi cartelli con scritte:
“solidarietà ai porci romani, basta con i maiali padani”, “Lega
ladrona”, “leghisti siete la vergogna dell’ Italia”, “meglio porci
romani che trote leghiste”. Chiediamo che dopo gli insulti di Bossi ai
romani venga sfiduciato anche il ministro Brunetta che recentemente ha
insultato i napoletani, i Casertani e i calabresi definendoli il
“cancro dell’ Italia”. è grave anche che l’Unione Industriali di Napoli
invece di criticare i comportamenti razzisti e xenofobi dei leghisti li
inviti in modo acritico e con posizioni genuflesse in città.
Commenta l'articolo su www.laltrosud.it
Rassegna stampa sull'evento:
Ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001 il presente sito non costituisce testata giornalistica.
Eleaml viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale e del
Webm@ster.