Questa lucida analisi di Gramsci sul
rapporto Nord-Sud ci è stata inviata da Nino Gernone
Borghesia ed emigrazione
Il problema è questo: la situazione del
capitalismo in Italia si è rafforzata o si è indebolita
dopo la guerra, col fenomeno fascista? Quali erano le debolezze della
borghesia capitalistica italiana prima della guerra, debolezze che
hanno portato alla creazione di quel determinato sistema
politico-massonico che esisteva in Italia, che ha avuto il suo massimo
sviluppo nel giolittismo? Le debolezze massime della vita nazionale
italiana erano in primo luogo la mancanza di materie prime, cioè
la impossibilità per la borghesia di creare in Italia una sua
radice profonda nel paese e che potesse progressivamente svilupparsi,
assorbendo la mano d'opera esuberante. In secondo luogo la mancanze di
colonie legate alla madre Patria, quindi la impossibilità per la
borghesia di creare una aristocrazia operaia che permanentemente
potesse essere alleata della borghesia stessa. Terzo, la quistione
meridionale, cioè la quistione dei contadini, legata
strettamente al problema della emigrazione, che è la prova della
incapacità della borghesia italiana di mantenere...
(Interruzioni).
Il significato dell'emigrazione in massa dei
lavoratori è questo: il sistema capitalistico, che è il
sistema predominante, non è in grado di dare il vitto,
l'alloggio e i vestiti alla popolazione, e una parte non piccola di
questa popolazione è costretta ad emigrare...
____________________________________________
Noi abbiamo una nostra concezione dell'imperialismo
e del fenomeno coloniale, secondo la quale essi sono prima di tutto una
esportazione di capitale finanziario. Finora l'"imperialismo" italiano
è consistito solo in questo che l'operaio italiano emigrato
lavora per il profitto dei capitalisti degli altri paesi, cioè
finora l'Italia è solo stata un mezzo dell'espansione del
capitale finanziario non italiano. Voi vi sciacquate sempre la bocca
con le affermazioni puerili di una pretesa superiorità
demografica dell'Italia sugli altri paesi; voi dite sempre, per
esempio, che l'Italia demograficamente è superiore alla Francia.
È una questione questa che solo le statistiche possono risolvere
perentoriamente ed io qualche volta mi occupo di statistiche; ora una
statistica pubblicata nel dopo guerra, mai smentita, e che non
può essere smentita, afferma che l'Italia di prima della guerra,
dal punto di vista demografico, si trovava già nella stessa
situazione della Francia dopo la guerra; ciò è
determinato dal fatto che l'emigrazione allontana dal territorio
nazionale una tal massa di popolazione maschile produttivamente attiva,
che i rapporti demografici diventano catastrofici.
Nel territorio nazionale rimangono vecchi, donne,
bambini, invalidi, cioè la parte di popolazione passiva che
grava sulla popolazione lavoratrice in una misura superiore a qualsiasi
altro paese, anche alla Francia.
È questa la debolezza fondamentale del
sistema capitalistico italiano, per cui il capitalismo italiano
è destinato a scomparire tanto più rapidamente quanto
più il sistema capitalistico mondiale non funziona più
per assorbire l'emigrazione italiana, per sfruttare il lavoro italiano,
che il capitalismo nostrale è impotente a inquadrare.
I partiti borghesi, la massoneria, come hanno
cercato di risolvere questi problemi?
Conosciamo nella storia italiana degli ultimi tempi
due piani politici della borghesia per risolvere la questione del
governo del popolo italiano.
____________________________________________
Abbiamo avuto la pratica giolittiana, il
collaborazionismo del socialismo italiano con il giolittismo,
cioè il tentativo di stabilire una alleanza della borghesia
industriale con una certa aristocrazia operaia settentrionale per
opprimere, per soggiogare a questa formazione borghese-proletaria la
massa dei contadini italiani, specialmente del Mezzogiorno. Il
programma non ha avuto successo.
Nell'Italia settentrionale si costituisce difatti
una coalizione borghese-proletaria attraverso la collaborazione
parlamentare e la politica dei lavori pubblici alle Cooperative:
nell'Italia meridionale si corrompe il ceto dirigente e si domina la
massa coi mazzieri... (Interruzione del deputato Greco).
Voi fascisti siete stati i maggiori artefici del
fallimento di questo piano politico, poiché avete livellato
nella stessa miseria l'aristocrazia operaia e i contadini poveri di
tutta l'Italia.
Abbiamo avuto il programma che possiamo dire del
Corriere della Sera, giornale che rappresenta una forza non
indifferente nella politica nazionale: 800.000 lettori sono anch'essi
un partito.
Voci. - Meno...
MUSSOLINI. - La metà! E poi i lettori dei
giornali non contano. Non hanno mai fatto una rivoluzione. I lettori
dei giornali hanno regolarmente torto!
GRAMSCI. - Il Corriere della Sera non vuole fare la
rivoluzione.
FARINACCI. - Neanche l'Unità!
GRAMSCI. - Il Corriere della Sera ha sostenuto
sistematicamente tutti gli uomini politici del Mezzogiorno, da Salandra
ad Orlando, a Nitti, ad Amendola; di fronte alla soluzione giolittiana,
oppressiva non solo di classi, ma addirittura di interi territori, come
il Mezzogiorno e le isole, e perciò altrettanto pericolosa che
l'attuale fascismo per la stessa unità materiale dello Stato
italiano, il Corriere della Sera ha sostenuto sempre un'alleanza tra
gli industriali del Nord e una certa vaga democrazia rurale
prevalentemente meridionale sul terreno del libero scambio. L'una e
l'altra soluzione tendevano essenzialmente a dare allo Stato italiano
una più larga base di quella originaria, tendevano a sviluppare
le "conquiste" del Risorgimento.
Che cosa oppongono i fascisti a queste soluzioni?
Essi oppongono oggi la legge cosidetta contro la massoneria; essi
dicono di volere così conquistare lo Stato. In realtà il
fascismo lotta contro la sola forza organizzata efficientemente che la
borghesia capitalistica avesse in Italia, per soppiantarla nella
occupazione dei posti che lo Stato dà ai suoi funzionari. La
"rivoluzione" fascista é solo la sostituzione di un personale
amministrativo ad un altro personale.
A.
GRAMSCI
(dal discorso alla
Camera del 18-5-1925)