Non cè dunque speranza per lUomo?
Spontaneo sorge questinterrogativo nel vedere le immagini di crudeltà efferata nel carcere iracheno di Abu Ghraib e i decessi avvenuti nei diversi centri di detenzione in Iraq e Afghanistan;
nellascoltare i racconti di quel che accade a Guantanamo.
Una logica di odio feroce si sta sviluppando tra le truppe dello schieramento occidentale e le popolazioni e i ribelli agli occupanti. A tutti rimangono impresse le umiliazioni e le torture spesso omicide subite dagli iracheni nel carcere da parte dei soldati americani: corpi nudi ammassati e derisi, uomini cosparsi di escrementi, cadaveri di corpi torturati, cani al guinzaglio che inveiscono contro uomini denudati; da parte dei ribelli iracheni: ostaggi uccisi a sangue freddo e sgozzati barbaramente con grida che tacitano e offuscano lo sguardo e la coscienza degli esecutori quasi ad allontanare il richiamo interiore alla pietà. E tutto maledettamente diviene spettacolo da mostrare per intimidire e al servizio di una logica perversa di Potere.
A Guantanamo, lembo di desertica e selvaggia terra cubana in concessione secolare arbitraria agli USA, gli americani hanno rinchiuso i prigionieri di guerra al terrorismo e li trattano in un modo subumano. Carlo Bonini ci ha raccontato in un libro lucidissimo (Einaudi) quel che ha visto:
"Scortato dallesercito degli Stati Uniti sono sceso nei gironi della segregazione sine die cui sono stati condannati oltre seicento uomini di quarantadue Paesi, catturati nella guerra al Terrore. Guantamano è il non luogo dove lAmerica ha imprigionato lincubo di un nemico inafferrabile dandogli un volto, di vecchio, di bambino, di adolescente".
In questo campo di concentramento infuocato dal sole, sperduto tra cactus e iguane, moltissimi ben novanta - sono stati i casi di tentativi di suicidio; le accuse sono spesso generiche e rivolte a chi si trovava per lavoro e residenza in un campo di operazioni per i militari invasori; non si sa quando si sarà liberati e il principio della presunta innocenza prima del giudizio è stato sostituito da quello della presunta colpevolezza al servizio della guerra preventiva del presidente Bush e del gruppo di comando che lo attornia con un nazionalismo omertoso dei politici democratici; e il supplizio ha soprattutto un valore simbolico nella guerra al terrorismo e nella logica del dominio mondiale su tutti.
Il riflesso in Italia è la notizia di pochi mesi fa di centinaia di immigrati presi di notte, fotografati per poi in grandissima maggioranza essere stati prosciolti
A Guantanamo ci ha raccontato Bonini in un incontro alla libreria del Corsaro a Roma, con i detenuti non si può parlare e la sensazione è di essere in uno zoo con gabbie di due metri e mezzo di profondità per 1,8 di larghezza, letto murato a mezza altezza, cesso alla turca a settanta centimetri dalla testa del letto, celle aperte allo sguardo su tutti e quattro i lati con un tetto di cemento e acciaio.
I 680 detenuti sono incatenati mani e piedi alla cintura, indossano una tuta arancione e hanno un bavaglio alla bocca Il maggiore John Van Natta comandante del campo di Guantanamo è un riservista come gran parte dei guardiani a Guantanamo e in Iraq - con un phd (laurea) in "scienza della carcerazione" ed è appassionato di uccelli esotici: passione in comune coincidenza dei destini - con Kappler il feroce esecutore delle Fosse Ardeatine
La localizzazione del campo di concentramento in un territorio fuori degli States lo sottrae a tuttoggi alla giurisdizione della Corte Suprema degli Stati Uniti e costituisce un "novum" giuridico tutto da interpretare.
La nostra denuncia si badi bene non si presta ad alcuninterpretazione ideologica e antiamericana: tutta la storia di tutti i popoli contiene i semi della violenza e della barbarie e noi italiani meridionali ben conosciamo i lager piemontesi in cui furono rinchiusi migliaia di soldati e civili che si opposero alla conquista piemontese e la loro triste fine nel silenzio generale, così come lesercito italiano si macchiò di gravi crimini nel periodo coloniale e nei Balcani. Ma deve essere ben chiaro a tutti la propaganda dei governi e dei gruppi di potere in lotta per la nostra manipolazione e controllo che ci rende tutti soggetti passivi e non artefici del proprio futuro.
Si consiglia per un approfondimento:
Carlo Bonini "Guantanamo USA, viaggio nella prigione del terrore", Einaudi 2004, 9 euro.
Vedi anche in rete gli articoli in : https://www.repubblica.it/online/esteri/cia/bonini/bonini/htm
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