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Atti del Parlamento subalpino (pag. 1644-1647)

CAMERA DEI DEPUTATI — SESSIONE DEL 1851

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Presidente. Ha la parola il deputato Borella.

BORELLA. Ecco qui una seconda categoria sulla quale la Camera è chiamata a votare alla cieca; ecco una categoria di spese impreviste non applicabili ad alcun'altra categoria di questo bilancio. Non so precisamente come il Ministero per spese impreviste, per spese segrete, delle quali non da alcun conto, inni abbia abbastanza di 200,000 lire che si sono votate ieri. Non so quale sia lo scopo, per cui non si possa manifestare l'oggetto di queste 60,000 lire che sono chieste in questa categoria dei casuali.

Malgrado che io non sia applicato alla regia deputazione sopra gli studi di storia patria, mi permetterà ciò nullameno il signor ministro che io faccia un po' di storia retrospettiva.

So che da questi casuali il Ministero toglieva una somma per avere dei giornali propri; che quando si trattava delle elezioni, fondò espressamente un giornale che si diceva degli elettori. Il Governo ne pagò gli scrittori, la stampa, le spese di posta, poiché si mandava a chilogrammi interi a tutti i comuni, e della carta di questo giornale credo ne avranno essi per due o tre anni, (Ilarità)

Non bastava al Ministero questo giornale fatto apposta pei suoi bisogni, esso ne stipendiava un altro, che aveva la missione di trovare sempre lodevole qualunque cosa facesse il Ministero: era la Frusta; ne aveva un altro, che aveva per missione d’ingiuriare noi poveri deputati della sinistra: era l’istruttore del popolo, dal quale non c'è ingiuria plateale, che non sia uscita contro di noi (Rumori a destra — È vero! è vero! a sinistra) E tutto questo era pagato dal Governo.

Ma tutti questi giornali ora sono morti, grazie a Dio. Il Ministero ha potuto vedere, che si ha un bel pagare gli scrittori; non basta: bisognerebbe ancora pagare i lettori, perché i giornali ministeriali ne avessero molti.

Da qualche mese in qua, poiché quei giornali caddero, questa spesa non si fa più, ed essendo essa sopra i casuali, non so dove il Ministero voglia ora spendere queste 60 mila lire. A qual altro scopo, a qual altro oggetto, domando io sono queste stanziate?

Io crede che una spiegazione si possa dare. Giacché non si è data sopra le 200 mila lire di spese segrete, almeno almeno si dia qualche ragguaglio, affinché la Camera possa votare ex informata conscientia sopra questa categoria.

GALVAGNO, ministro dell'interno. Non ho che una semplice osservazione a fare. Se il deputato Borella vuole avere delle informazioni intorno al modo con cui si spendono le 60 mila lire dei casuali, non ha che ad esaminare i conti, è una cifra della quale si rende conto esattissimo, sino all'ultimo centesimo; quindi qui non si tratta guari di spese segrete.

Dei giornali di cui egli ha parlato, io posso assicurarlo che non erano pagati né sui casuali, né su veruna altra somma stanziata pel Ministero. Il Ministero poteva avere per questo delle risorse particolari, perché ognun sa che vi è pur sempre chi lo fa nell'interesse del suo partito. (Mormorio)

Del resto, il Ministero non è responsabile niente affatto dì ciò che volessero scrivere i redattori di quei giornali.

Premesso adunque, che queste somme dei casuali non riflettono spese segrete, ma spese delle quali si rende conto, io farò un'altra dichiarazione alla Camera, ed è che negli anni scorsi, ritenute le circostanze dei tempi, le quali non sono ancora cessate, una gran parte dei casuali era da me impiegata in altrettanti sussidi straordinari.

PALMIERI, relatore. L'onorevole deputato Borella da detto che si tratta di votare questa categoria 47 alla cieca: sì, se il bilancio fosse veramente ben fatto, se fosse compilato secondo le buone norme di contabilità, si tratterebbe proprio di votare alla cieca, imperocché nella categoria Casuali non si può iscrivere alcuna spesa di cui si possa vedere il bisogno: e questa è regola generale di tutti i bilanci di tutti gli Stati, di tutte le amministrazioni. Cosi coll'articolo 19 delle norme diramate dal Ministero delle finanze, in data del 15 maggio 1850, riferito nella relazione, si è opportunamente prescritto quanto segue: «Nei bilanci non può stanziarsi alla categoria Casuali veruna spesa per oggetto previsto. Tutte le spese prevedibili, tanto ordinarie quanto straordinarie, debbono essere stanziale in bilancio alle categorie cui riguardano, e quando non n'esista alcuna alla quale per lor natura possano applicarsi come a categoria proprii, ne saranno istituite delle apposite; e se incerta sarà la somma della spesa, ne sarà stanziato il montare in via di approssimazione».

Il Ministro dell'interno però non s’è interamente conformato al disposto da quest'articolo, come ti è pure fallo notare nella relazione, mentre nel ristretto, pag.11, allato di questa categoria si legge, che col fondo di questa categoria si debbono pagare moltissime sovvenzioni che è forza concedere a vecchi impiegati, alle loro vedove ed ai loro figli che non possono essere ammessi a pensione fissa, e molte pure le indennità e le gratificazioni straordinarie a corrispondersi, non che le spese di vacazioni, ecc.

E di tutte queste spese, poiché furono prevedute, si dovevano formare apposite categorie ed articoli. Del resto, v'hanno spese imprevedibili in ogni amministrazione, non essendo dato all'uomo di prevedere tutto l'avvenire.

Non si è fatto sin qui alcuna obbiezione intorno alle varie categorie Casuali che già furono sottoposte alle deliberazioni della Camera. Così essa ha votalo, nel bilancio della pubblica istruzione, la categoria 38 Casuali, in lire 40,000: nel bilancio dei lavori pubblici, la categoria 17 Casuali, in lire 40,000; nel bilancio delle spese generali, la categoria 54 Casuali, in lire 64,080. Dal punto adunque che la Camera ha adottate queste ed altre simili categorie di altri bilanci che non risguardano un personale così esteso come quello dipendente dal Ministero dell'interno, sembra che non debba avere difficoltà ad ammettere le lire 60,000 portate nella categoria ora io discussione.

TORNATA DEL 1° APRILE 1851

La Commissione desidera che nei futuri bilanci si tolgano da questa categoria tutte le spese prevedibili, e che se ne facciano categorie a parte, talmente che il suo ammontare venga di molto scemato; ma nell'attuale stato di cose non può a meno d'insistere acciò sia adottata nella proposta conformità.

BIANCHERI. Per le ragioni appunto addotte dal signor. relatore, io porto opinione che questa spesa di lire 60,000, stanziata sotto questa categoria per ispese impreviste, non possa assolutamente approvarsi dalla Camera senza avere delle spiegazioni più esplicite dal signor ministro dell'interno. Questa categoria comprende una somma di lire 60,000 per ispese impreviste.

La Camera ha già veduto, durante la discussione di questo bilancio, che non vi è stata una spesa, per quanto si possa prevedere, che non sia stata stanziata, e stanziata in modo veramente non solo corrispondente, ma, direi quasi, eccedente i bisogni che si possono realmente riconoscere relativamente al dicastero di cui si tratta.

Si dice dal signor relatore della Commissione che per questa volta si è approvalo lo stanziamento di lire 60,000 perché in queste spese impreviste ve ne sono anche di quelle. che dovrebbero stanziarsi nelle rispettive categorie. A termini dell'articolo 29, citato nella relazione stessa, debbono stanziarsi in apposite categorie quelle spese che sono per oggetti previsti, e quando non vi fosse una categoria apposita, debbono influirsene delle nuove.

Ora, io dico: perché la Camera possa realmente velare la somma di lire 60,000, stanziata per spese impreviste, è assolutamente indispensabile che si spieghi quali siano coteste spese che occorre fare con questa somma, giacché senza di ciò sarà sempre vero che né la Commissione ha intenzione di approvare questo stanziamento, né la Camera potrà mai votarlo con conoscenza di causa.

Ma postochè sappiamo che questa spesa di lire 60,000 non, deve applicarsi a spese impreviste, come si dice nella relazione, ma bensì a spese prevedibili, di cui la Camera può avere già fin d'ora conoscenza per le spiegazioni che abbiamo inteso dal signor ministro dell'interno, dico che se non ha spiegazioni ulteriori non può votare la totalità almeno di questa categoria.

Quando da queste spiegazioni risulterà alla Camera che realmente da questa somma di lire 60,000, devono dedursi e 20 e 50, ed anche 40 mila lire, per ispese di cui si può già fin d'ora determinare lo scopo, allora si vedrà se queste spese possano formare l'oggetto d'uno stanziamento particolare, e si vedrà per conseguenza se sia il caso di ammetterlo o no nella categoria di cui si tratta.

Io chiedo quindi queste spiegazioni al signor ministro, onde poter determinare il mio voto.

GALVAGNO, ministro dell'interno. Le mie spiegazioni saranno brevi.

Questa categoria può, come già disse il signor relatore, essere divisa in due parti: in una saranno contemplati i sussidi che si danno da tanti anni a vedove ed a famiglie povere o impiegati, come si calcolò già nell’elenco dell’anno scorso; nell'altra parte saranno contemplale le spese impreviste, quelle cioè che possono occorrere da un momento all'altro.

Per esempio, il deputato Borella aveva fatto, nella tornata d'ieri, la proposta di un sifilicomio, ed io ho risposto che questo stabilimento sarebbe attuabile; per questo oggetto ho forse chiesto alla Camera una qualche somma? Ebbene questa spesa cadrà sui casuali.

Diminuendo quindi i casuali, questa spesa si porterà in bilancio per somme fisse.

Se l'onorevole preopinante farà un calcolo di proporzione sul bilancio del Ministero dell'interno, che eccede i quattro milioni, vedrà facilmente che 60,000 lire di casuali non sono eccessive.

Queste sono le sole spiegazioni che posso dare, perché, ripeto, non potrei dare spiegazioni su ciò che non è previsto, né presumibile.

DI SAN MARTINO. Questa categoria presentava per l’addietro nel suo rendiconto molti sussidi dati a vedove e figli di impiegati, come disse il signor ministro.

Ora però converrà ridurre di molto questi sussidi, perché avendo la Camera adottato il sistema di togliere tutti i fondi proposti per gratificazioni, e non avendo voluto certamente impedire che il Governo ricompensi quegli impiegali i quali per i loro assidui lavori, meritano in fin dell'anno uno speciale riguardo, questo solo deve naturalmente consumare una parie notevole del fondo.

Oltre a ciò, per dare qualche indicazione delle spese che gravitano su questi fondi, dirò che pochi Ministeri si trovano come quello dell'interno nella condizione di dover muovere impiegali per collocarli dove possono rendere più utili servizi, né sempre in questi movimenti si può dare un avanzamento; quindi è un uso portato da ragioni di equità e di giustizia di dare a questi impiegati una indennità di viaggio.

Inoltre, abbiamo nelle nostre leggi una lacuna, in che non viene ai comuni imposto l'obbligo di pagare, le spese sanitarie che si fanno in circostanze straordinarie. Per esempio, se scoppia un'epidemia in qualche luogo, e il comune non provveda sufficientemente, l'amministrazione, la quale ha il carica morale della sanità pubblica, provvede essa stessa alle spese necessarie in questa occasione.

In alcuni luoghi, queste spese salirono a 5, a C mila lire. Sei! Governo non ha i fondi necessari, si troverà ridotto a lasciar morire le popolazioni perché non potrà provvedere all'emergente.

Ho citati alcuni casi. quali mi son venuti in mente per far vedere, che se un ministro deve avere la responsabilità del servilo pubblico, deve enziandio avere i mezzi di provvedervi.

BIANCHERI. Dalle spiegazioni che ci vennero sporte dal signor Di San Martino risulta effettivamente che su questa categoria vi sono delle spese; fra queste si sono accennale le spese di indennità pel movimento degli impiegali, si sono accennale delle spese che si devono fare pei comuni in circostanze straordinarie.

Si sono poi citate dal signor ministro altre spese che si dicono riferibili a questa categoria, come per sussidi o gratificazioni ed altre simili che non sono contemplate nel bilancio.

Per quanto concerne le spese accennate dal ministro dell'interno, io credo che la Camera assolutamente non può votare un centesimo sulla categoria di cui si tratta, poiché è stabilito non soli» che queste spese di sussidi e di gratificazioni debbono avere una categoria a parie; ma queste categorie esistono già sul bilancio; conseguentemente era dover? del ministro, o di chi ha formato il bilancio di aumentare le cifre riferibili a queste spese.

Per quanto poi concerne l'indennità di trasporto, io non credo assolutamente che queste indennità possano rilevare ad una somma cosi ingente di 60 mila lire all'anno.

Io non credo neppure che quand'anche vi possa essere qualche altra spesa riferibile a questa categoria, si debba mantenere la cifra di lire 60 mila di cui nella categoria in questione.

Signori, in tolti questi bilanci abbiamo veduto quante sono le cifre di cui non si da una giustificazione esplicita; vi ha la cifra, come già accennava l'onorevole deputato Borella, di 200 mila lire per spese segrete, vi sono delle spese d'ufficio che ascendono a 40 mila lire, vi sono altre spese per sussidi e gratificazioni, alle quali non si può, come ciaschedun vede, far fronte; in conseguenza ci troviamo nella necessità di dover far delle economie, massime che in tutte le altre categorie di questo bilancio non se ne è potuto far alcuna di rilievo, stantechè o trattavasi di posizioni acquisiate, o trattavasi di spese per le quali, stante l'organismo attuale del nostro Stato, non si può veramente fare una deduzione, senza per cosi dire imbarazzare la macchina governativa.

Tutti vedono che se la Camera fosse veramente decisa di far qualche economia, non può assolutamente portarla che sulla categoria di cui si tratta, deve sono stanziate 60 mila lire, ed io credo veramente che quando venisse ridotta alla metà questa somma, ve ne sarebbe a sufficienza per tulle le spese a cui si accennò dai preopinanti.

Io quindi propongo che la categoria di cui si traila venga ridotta a lire 50 mila.

GALVAGNO, ministro dell'interno. Io faccio una sola osservazione al deputato Biancheri, intorno a quanto egli ha testè dello, che cioè per il tale oggetto non ci vorranno CO mila lire, per il tal altro nemmeno, e per il tal altro neppure, ed è che, se si riuniscono tutti questi oggetti insieme, formano un lai cumulo di spese per cui io credo che in fin dell'anno queste 60 mila lire saranno appena sufficienti, data un'amministrazione qual è quella del Ministero dell'interno che abbraccia tanti rami diversi. Quindi io protesto alla Camera, essere mio fermo avviso non si possa assolutamente fare diversamente.

Ad ogni modo, quand'anche si potesse fare diversamente, io osservo, che non solo la Camera ha missione di far economie, ma anche il Ministero ha questa missione; quindi noi crediamo, che facendo tutti quei risparmi che saranno possibili, si potrà avere una somma minore in bilancio. Se non avverranno tulle queste spese, si risparmieranno; ma io penso intanto che il Ministero non possa accettare questa proposta.

BORELLA. Io mi associo intieramente alla proposta dell'onorevole Biancheri, perché, conformemente a quanto egli ha dello, io ritengo pure, che la maggior parte degli oggetti stati indicati dal signor ministro dell'interno, sono già compresi nelle spese straordinarie.

Si è citato il movimento degli impiegati; ma io vedo che in assegnamenti di aspettativa è già stanziala nelle spese straordinarie la somma di 51 mila lire.

GALVAGNO, Ministro dell'interno. Ha quelli sono arretrati,

Di San Martino. E' tutt'altra cosa.

BORELLA. Ma si è parlato dei movimenti d'impiegati.

GALVAGNO, Ministro dell'interno. Domando scusa; i movimenti degli impiegali di cui ba parlato il deputato Di San Martino, avvengono nel caso io cui un impiegato è traslocato da un impiego all'altro, e gli assegni di aspettativa non han niente che fare coi movimenti.

Gl'impiegati che sono io aspettativa, sono fissi, e queste aspettative sono date per decreto reale. Non è il Ministero che ne disponga; sono già fissate.

BORELLA. Il signor ministro diceva, che gran parte dei casuali sono soccorsi dati ad impiegati, o ad opere di beneficenza, e, se non ho male inteso, anche per l'emigrazione, (il ministro fa un cenno d'affermazione)

Ma io dico che trovo già qui nelle spese straordinarie, che si sono calcolati quasi tutti gli oggetti mentovati dall'onorevole signor ministro e dal conte di San Martino; perciò non vedo perché il ministro, oltre all'avere a sua disposizione 200 mila lire, di cui non rende alcuna ragione a questa Camera, voglia ancora avere la somma di 60 mila lire.

L'onorevole relatore ha citati altri bilanci, in cui per i casuali non erano stanziate lire 60 mila, ma soltanto 40 o 30 mila lire. Ma io non trovo in siffatti bilanci stanziata per le spese segrete la somma di 200 mila lire, che è iscritta sul bilancio che or si discute. Se dunque il Ministero dell'interno può disporre di questa somma, e non ne da verun conto, io non scorgo il motivo per cui esso non possa operare economie in tale categoria ed impiegarne qualche parte in opere di beneficenza e di pubblica utilità.

Io mi associo quindi alla proposta del mio amico Biancheri.

GALVAGNO, ministro dell'interno. Io debbo osservare che è veramente impossibile di operare economie sulla somma che è stanziata in bilancio per le spese segrete, imperocché essa si spende per la polizia di tutto lo Stato, di 50 provincie.

Io qui non parlo di polizia in senso odioso, ma di quella che mira alla conservazione delle persone e delle proprii (Bene), ed a tale effetto non dubito di asserire che è a mala pena sufficiente la somma di lire 200 mila, che è iscritta in bilancio.

DE8PINE. Je crois que dans les dépenses a prévoir il ne faut pas seulement se baser sur des présomptions, mais bien encore sur des faits antérieurs. Eh bien, dans le Spoglio de 1848 qui nous a été distribué hier, je trouve a la page 13 pour les Casuali la somme de 50,000 francs laquelle, ayant été insuffisance, a exigé une angmentation de francs 17,46491.

Puis a la page 43 je trouve encore pour les dépenses le police la somme de francs 15,000, de manière que l'addition de ces différentes sommes donne pour résultat le chiffre de francs 62,464 94.

Je crois donc que le Ministèro en demandant la somme de francs 60,000 pour la catégorie Casuali se tient dans le vrai puisqu'il s'appuie sur les bases antérieure. J'insiste en conséquence sur le maintien de celle allocation.

PRESIDENTE. Il deputato Biancberi propone di ridurre alla metà la somma che è iscritta nella categoria Casuali.

Domando se questa proposta è appoggiata.

(È appoggiata.)

La metto ai voti.

(Dopo prova e controprova è rigettata.)

Metto ai voli questa categoria nella somma di lire 60 mila proposta dal Ministero, mantenuta dalla Commissione.

(La Camera approva.)








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