Ringraziamo l'amico FDV per aver ripescato questo pezzo della nostra storia. Le battaglie di Cronache Meridionali a favore del Sud finirono con la chiusura della rivista da parte di Togliatti.
Buona lettura e tornate a trovarci.
Da molti anni e da molte parti si veniva sollecitando la pubblicazione di una rivista che sviluppasse il dibattito sulle questioni meridionali secondo gli orientamenti delle forze operaie e democratiche suscitatrici del Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno.
Ma non solo per rispondere a queste antiche sollecitazioni
«Cronache Meridionali» vede oggi la luce. In verità,
il movimento operaio e democratico nel Mezzogiorno appare oggi uscito
dalla sua fase primitiva ed elementare, e quindi deve ogni giorno di
più assumersi, nello sviluppo della sua azione pratica,
responsabilità nuove, per le quali si richiede una
documentazione ampia ed oggettiva sui problemi reali che esso si trova
a dovere affrontare, un loro esame critico ed approfondito, un loro
studio attento e metodico.
Si aggiunga, inoltre, che per merito del movimento operaio e
democratico italiano le questioni meridionali hanno acquistato ormai un
posto ed un rilievo tali nella vita del Paese, e il dibattito intorno
ad esse, in tutti gli ambienti della vita nazionale, è diventato
così vasto e continuativo, che seguirne e giudicarne tutti i
termini è impossibile senza uno sforzo non individuale e senza
una pubblicazione che si proponga questo compito esclusivamente.
D'altro canto, il cammino compiuto dal movimento operaio e democratico
nel Mezzogiorno ha creato condizioni propizie per dare, a queste
esigenze, una risposta positiva, sia perché esiste oggi fra le
forze operaie e democratiche raccolte nel Movimento per la Rinascita
una solida unità politica raggiunta intorno al programma
meridionalista di Antonio Gramsci, i cui termini sono da tutti
accettati come il punto di partenza dell'azione da condursi per il
rinnovamento democratico delle regioni meridionali, nel quadro della
lotta per la costruzione di uno Stato democratico moderno in Italia;
sia perché a centinaia si contano oggi nel Mezzogiorno i quadri
capaci di collaborare attivamente allo sviluppo di una rivista come
«Cronache Meridionali».
Quanto si è detto fin qui può costituire, ci sembra, una
sufficiente giustificazione per la pubblicazione di questa rivista, che
essenzialmente si propone, insomma, di compiere un opera di
documentazione critica sui principali aspetti della vita del
Mezzogiorno e sulla lotta popolare per il suo rinnovamento.
Si tratta, come si vede, di propositi che perseguono fini di utilità pratica e strettamente legati all'azione politica, sindacale, culturale, amministrativa condotta avanti dalle forze democratiche meridionali sotto la bandiera del Movimento per la Rinascita e alla realizzazione dei compiti sempre preminenti dell’organizzazione, della propaganda di massa, dell'attività pratica quotidiana.
Ma i promotori di questa rivista, pur convinti sinceramente dei limiti
che essi stessi voglion porre alla loro impresa, non se ne nascondono
per questo le difficoltà: e non si nascondono soprattutto che
tali difficoltà potranno essere superate se essi non saranno
lasciati soli, ma saranno sorretti dalla simpatia attiva e dalla attiva
collaborazione di tutti coloro i quali, tanto nelle file organizzate
del movimento operaio e democratico quanto fuori di esse, credono nel
rinnovamento del Mezzogiorno e lavorano perché esso si realizzi.
Trentanni fa Antonio Granisci annotava nel suo magistrale scritto sulla
«Questione Meridionale» che i pochi intellettuali
meridionali i quali si adoperavano, nelle condizioni di allora, intorno
ai problemi del riscatto delle loro regioni, non potevano disporre
nemmeno di riviste o di pubblicazioni locali e dovevano cercare
ospitalità, per le loro idee «esplosive», ben
lontano dai luoghi dove «l’esplosione» covava
sicché gli echi di essa potessero arrivarci opportunamente
smorzati.
Oggi non pochi intellettuali isolati e staccati dal popolo si pongono i
problemi del Mezzogiorno, ma se li pone il popolo stesso, con le sue
forze innumerevoli, che è diventato il protagonista di una
grande lotta.
Essere lo specchio di questa lotta, e nello stesso tempo contribuire,
insieme alle grandi riviste e ai grandi giornali di cui oggi dispone il
movimento operaio e democratico italiano, ad orientarla: questo
è dunque il programma di «Cronache Meridionali», e
di qui anche il suo titolo, perché questa rivista non avrebbe
ragione di esistere se non vi fosse oggi.
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