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Per dovere di cronaca precisiamo che non esiste segreto di stato sulle carte del Risorgimento in quanto non esiste alcuna legge che preveda 150 anni per i segreti di stato. Esiste una documentazione (carte del Brigantaggio nell'Italia Meridionale 1860-1870) - presso l'AUSSME - relativa al decennio 1860-1870 accessibile col contagocce e solo a pochi eletti.

Sarebbe giusto che questa documentazione presente a Roma e tutta la documentazione dei distretti militari  inerente il primo decennio di unità venisse passata agli archivi di stato, a disposizione di tutti gli studiosi.

L'ideale sarebbe che venisse messa online, basterebbe un modesto stanziamento, ma stiamo sognando.

Zenone di Elea - 13 Aprile 2011


Fonte:
https://www.ilsud.eu/

Unità, “Via il segreto di Stato sul Sud”


pontelandolfo
Dipinto dell'eccidio di Pontelandolfo

Importante passo avanti verso la verità storica dell’Unità di Italia, per anni coperta dal segreto di Stato. Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno per far rimuovere quello che, a tutti gli effetti, resta un ‘Segreto di Stato’ su 150.000 documenti relativi al Mezzogiorno d’ Italia, nel periodo fra il 1860 e il 1870. La Giunta regionale si è impegnata a fare da tramite presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Parlamento affinchè si chiarisca, una volta per tutte, cosa effettivamente sia successo in quel periodo su cui esistono contrastanti ricostruzioni storiche. Lo ha annunciato Anita Sala, consigliere regionale campano dell’Italia dei Valori e promotrice dell’ordine del giorno.

”A 150 anni dall’Unita’ d’Italia, il Sud ritiene che non possa più reggere l’ impossibilita’ di conoscere quei fatti avvenuti fra gli anni 1860 e 1870. Ancora oggi in diverse realtà del Mezzogiorno e anche della Regione Campania, è aperta una discussione culturale tesa ad una rilettura più puntuale del processo di unificazione nazionale che in particolare ha interessato il meridione. Su tale problematica appare però che non esista ancora la voglia di fare opportuna chiarezza. Pertanto, nonostante interrogazioni parlamentari e solleciti, 150.000 pagine della nostra storia rimangono ancora prive di visibilità. Al Sud si nega dunque l’occasione – conclude Sala – di poter accedere a quelle pagine che potrebbero raccontare la vera storia”.

Quante pagine come quella dell’eccidio di Pontelandolfo restano ancora secretate? Più volte abbiamo scritto su Il Sud della necessità di rivedere l’Unità, anche per restituire dignità alle migliaia di persone trucidate dalle truppe garibaldine o piemontesi.  Sarebbero opportune azioni anche dal “basso”, dal popolo per chiedere che l’indegno segreto di Stato che ha condizionato la storia degli ultimi 150 anni venga rimosso. Ma a chi interessa? Vuoi vedere che i meridionali non sono così terroni come li hanno descritti?




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