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Fonte:
https://www.ac-na.org/

Testo Definitivo Proposta di Legge Integrativa presentata al Parlamento Italiano il 14 maggio 2002 atta a conferire al napoletano lo status di Lingua Minoritaria della Repubblica Italiana al pari delle altre lingue minoritarie già riconosciute. 

PARLAMENTO ITALIANO
XIV LEGISLATURA
PROGETTO DI LEGGE - N. 2745

Disposizioni a tutela della lingua napoletana

Presentato dall'On. S.Cola e dall'On. V.Siniscalchi su iniziativa
di Massimiliano Canzanella, fondatore dell'Accademia Napoletana.

PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1

1. Alla lingua napoletana si applicano le norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche di cui alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, e successive modificazioni.


Onorevoli Colleghi! - Il bisogno politico sempre più avvertito oggi di una comunità sovranazionale come federazione di popoli e di Stati comporterà, probabilmente, nel prossimo futuro, la necessità di un'omologazione linguistica europea che preservi, però, il patrimonio delle lingue nazionali e garantisca altresì quelle minoritarie; ovvero quelle lingue regionali di cui tempo addietro Lionel Jospin, a capo del Governo transalpino, sollecitava l'inserimento tra le discipline di insegnamento nelle scuole, richiamandosi alla Carta del Consiglio d'Europa sulle culture locali.

Come è stato autorevolmente sostenuto "le lingue regionali sono lingue nel pieno significato del termine, e qualche volta più ricche e più complesse delle lingue dette nazionali". Tutti sanno, infatti, che queste ultime non si pongono come espressione di una supremazia politica di un dialetto sugli altri. Solo le lingue regionali, provenienti da profonde e mai soppresse tradizioni orali, infatti, sanno tenere viva la libera ed autentica parola di un popolo e dei suoi protagonisti.

I mille anni di storia di una lingua come quella napoletana - ricca oggi di non meno di sei milioni di parlanti - nobile per la sua antica e sempre nuova cultura letteraria, in ambito poetico, teatrale, narrativo e musicale, meritano di essere insigniti attraverso un riconoscimento legislativo, in conformità agli articoli 3, 5 e 6 della Costituzione.

Giunte alla vigilia di una sempre più cogente unità politica degli Stati europei, le singole nazioni hanno l'obbligo di salvaguardare le peculiari identità culturali dei popoli sovrani. Da ciò nasce il bisogno di riconoscere la lingua napoletana come un elemento imprescindibile del patrimonio culturale della città partenopea e della regione Campania. Peraltro, appare opportuno ricordare, sull'argomento, come la gran parte della produzione drammaturgica e poetica avvenga ancora oggi in questa lingua. Essa circola nel mondo, garantendo reddito ed immagine all'Italia intera, ma in forme prive dell'insegnamento necessario.

Il dialetto napoletano viene già regolarmente insegnato in numerosi istituti di cultura di tutto il mondo, tranne che, paradossalmente, a Napoli e in Italia.

Tali attività didattiche sono, altresì, presenti in numerosi conservatori di musica nei quali l'apprendimento della lingua consente un'adeguata esecuzione di opere appartenenti al repertorio classico, moderno e contemporaneo della canzone partenopea.

La presente proposta di legge si colloca, pertanto, lungo la strada della riqualificazione della cultura partenopea, con il dichiarato intento di contribuire alla immagine della intera comunità, troppo spesso deturpata dalla continua evocazione di malcostumi criminali radicatisi nel territorio.

La sempre più frequente invadenza, anche nelle rappresentazioni mediatiche, di una versione "plebea" della cultura napoletana, caratterizzata da elementi di aggressività e di qualunquismo culturale, sta provocando un inevitabile quanto pericoloso fenomeno dissociativo. La maggioranza dei locutori, infatti, rifiutando ogni rapporto con tali rappresentazioni, preferisce rimuovere l'uso pubblico della lingua, optando, in tale modo, per un'autocensura culturale. Tale rimozione linguistica, estendendosi rapidamente da un bando personale e familiare ad un tacito bando comunitario, sta minacciando oggi la trasmissione generazionale del patrimonio linguistico napoletano.

Per tali ragioni si è ritenuto di proporre una iniziativa legislativa idonea a consentire, in conformità all'articolo 6 della Costituzione, la valorizzazione della lingua napoletana (rappresentativa dell'intera cultura napoletana) attraverso l'applicazione delle norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche di cui alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, e successive modificazioni.

 

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