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Fonte:
L'Altra Napoli, Anno VIII, n 12 Genn.-Febb. 2001

Troppa rassegnazione in giro

Gabriele Marzocco

Si possono fare tutte le analisi sociologiche e storiche che si vuole, ma probabilmente, per spiegare la persistenza di certi fenomeni negativi al Sud, basta una semplice considerazione: c'è troppa sfiducia, troppo pessimismo, troppa rassegnazione in giro, troppa convinzione che le cose devono andare in un certo modo e che è inutile tentare di cambiarle, perché così devono andare.

Tutti si lamentano delle cose che non vanno, della volgarità dominante, della criminalità imperversante, della disoccupazione che costringe i nostri giovani ad emigrare, eppure pochi si sot¬traggono al conformismo che determina questi fenomeni: quasi tutti spikkinglish anche per indicare le cose più cretine (dimo¬strando quindi di non apprezzare la propria lingua e la propria identità culturale) e quasi tutti accettano supinamente i modelli di sviluppo culturale ed economico che ci arrivano da fuori, come se noi non fossimo mai stati capaci di creare niente di buono e di valido, oltre alla pizza e alle canzoni napoletane.

Amici cari, vi hanno fatto dimenticare la cosa fondamentale: noi non abbiamo niente da imparare da nessun altro popolo; siamo stati gli artefici di una delle civiltà più armoniche del mondo: qua si sa (o si sapeva?) come si vive, cosa è importante nella vita, quali sono i ritmi giusti della vita, cosa e come man¬giare, come costruire le nostre case. Adesso pare che dobbiamo andare a scuola dagli altri, per fare tutto: andare a scuola da quelli che ci hanno regalato 10 milioni di malati mentali su 57 milioni di Italiani, andare a scuola da quelli che ci hanno regalato le muc¬che pazze e le altre porcherie che ci propinano a tavola, ecc. ecc.

Ma siamo veramente diventati tutti quanti pazzi? Ma davvero non siamo più capaci di gridare al mondo che è giunto il momen¬to di smetterla di romperci le scatole, e di venire umilmente a vedere che cosa siamo (o siamo stati) capaci di fare noi?

Ecco il punto: tutto dipende da noi. Ritroviamo la fiducia in noi stessi: un po' di autostima, e qualcosa finalmente cambierà.

Gabriele Marzocco

Troppa rassegnazione in giro







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