Eleaml


Fonte:
Il Brigante numero di aprile 2004

Senigallia: eterea2 "libere stelle danzanti"

di Sebastiano Gernone

Fin dall’inizio degli anni ’90 ci furono a Napoli le prime trasmissioni televisive, che violarono l’ordine delle TV di Stato e di quelle private di Berlusconi o legate ai vari gruppi industriali – economici locali. Si deve ad Antonio Ciano da Gaeta l’inizio delle TV di strada con la sua Tele Monte Orlando, seguita il 21 giugno 2002 da Orfeo TV a Bologna.


La TV di strada nasce grazie al cono d’ombra dell’etere televisivo che colline, monti, ostacoli naturali o d’altra natura creano frapponendosi ai giganteschi ripetitori delle mega TV pubbliche e private. In questi coni d’ombra di frequenza è sufficiente far installare da un buon antennista un’antenna- madre posizionata in alto e in direzione delle antenne tv di quartiere sottostanti. Collegando l’antenna – madre ad un semplice modulatore di frequenza, ad un buon amplificatore di potenza e all’alimentatore si crea uno spazio libero d’etere, collegabile ad un videoregistratore o ad una telecamera in caso di diretta: economicamente la TV di strada ha un costo medio che si aggira intorno ai 1000 euro. Ciano pioniere e brigante dell’etere raccontò - nel suo intervento a Senigallia l’anno scorso - la sua esperienza:


“Per TMO uno dei temi importanti è quello della reinterpretazione della visione storica tradizionale del Risorgimento, in relazione alla storia del meridione, vista come storia di devastazione e d’invasione e occupazione di tipo coloniale: in questo situazione è importante il racconto della storia locale, sconosciuta ai più, che diventa anche punto di partenza per una reinterpretazione e rilettura della storia generale e "nazionale"; esiste una storia del Sud che nessuno mai racconta, e allora la telestreet diventa uno spazio, l'unico, in cui parlare di certi argomenti; una telestreet può agire come soggetto di proposta d’argomenti critici, di pensiero critico, che nessuno propone, sui temi più diversi; una tv di strada serve quindi a fare politica, non nel senso vincolato e regolato degli spazi lottizzati, ma nel senso di proposta di nuovi argomenti, dal mondo del lavoro, a quello dei servizi sociali; un argomento trattato da TMO è ad esempio anche quello della cucina locale e delle ricette storiche, e questa è già direttamente anche politica in quanto entra in conflitto e contrasta l'appiattimento alimentare dei Macdonald; TMO ha fatto una quantità di lavoro, ma è importante condividerlo! “


Ambrogio Giancarlo Vitali, promotore di Orfeo Tv, racconta la loro esperienza sul giornale Telestreet (n.0,estate 2003): “Con Orfeo TV prende forma un progetto esplicitamente politico di liberazione del Mediascape, dalla Dittatura dell’imbecillità e del servilismo. Orfeo TV sarebbe una cosa irrilevante se non ci fosse telestreet….Telestreet è un progetto di convergenza dal basso: micro - antenne di quartiere collegate tramite la rete a banda larga…L’importante è quanta gente agisce, comunica, parla (fare televisione è il contrario di subire la televisione). Il piano su cui si pongono le telestreet non è speculare a quello della televisione, ma è piuttosto una linea di fuga dallo spazio televisivo… E’ una Macchina Immaginativa Non Omologata”.


Sempre sul giornale Telestreet n.0 leggiamo dall’articolo “Linee di Fuga dal regime media – concentrazionario”: “Siamo giunti a una stretta. La privatizzazione di ogni spazio di comunicazione sociale consegna alle corporation globali del Mediascape il dominio dell’immaginario collettivo, svuota e annulla la democrazia, umilia l'intelligenza, esalta l'arroganza e l’imbecillità… Come si può reagire a una situazione di questo genere?…Indymedia e Telestreet sono esempi di questa diserzione organizzata dal campo del dominio e della guerra. Estendiamo il metodo della diserzione a ogni settore della vita sociale per suscitare un’onda di ribellione e di rilassatezza, un’onda di non consumo, di assenteismo dai luoghi della paranoia produttiva e militare, un’onda di erotismo, di calore sensuale e sabotaggio dei ritmi produttivi, un’onda che rilassi il ritmo della respirazione collettiva. Sola la debolezza può erodere la forza del potere. Solo la tenerezza scioglierà la paura e la durezza”.


La realtà delle Telestreet con i loro siti , giornali e fogli volanti, le realtà dei creativi centri sociali metropolitani hanno permesso la progettazione del 2° Incontro delle TV di Strada a Senigallia dal 26 al 28 marzo 2004: ETEREA2004. Da tutta Italia sono giunti giovani e non interessati al progetto delle Telestreet, per un confronto “vivo e aperto sulle strade possibili per una nuova libertà del comunicare “, anche per “il sostegno al progetto delle reti civiche, come possibilità concreta" per contrastare "la realizzazione del tristissimo progetto che prende nome da un tristissimo ministro della seconda repubblica, tale Gasparri”.


ETEREA2004 è «lo spazio di costruzione di una nuova cassetta degli attrezzi disponibili per quanti sapranno trovare un tetto e la voglia di trasmettere : dispositivi tecnici, progetti per la produzione e condivisione dei contenuti video, strategie per l’autodifesa legale in un contesto normativo sempre più restrittivo e censorio”.


A Senigallia nelle sale della ben attrezzata Mediateca tra tavoli di lavoro, computer, trasmissioni in diretta via Internet, riaccensione della Telestreet Disco Volante di Senigallia spenta d’autorità in violazione dell’art. 21 della Costituzione, c’è stata una tre giorni piena, a full – immersion, con alti e bassi ma in cui ognuno ha espresso e portato la propria esperienza e ascoltato le voci del movimento in tutte le sue realtà. La colonia vicina adagiata sul mare ci ha ospitato con senso pratico e cene in mensa, con confronti e condivisioni fino a notte tarda.


Torna su
__________________________________________________________________________________


Una sintesi d’insieme nella nota di Luca Di Ciaccio di TMO :

https://www.tmowatch.splinder.it:

“Tutto inizia e tutto finisce in un’antenna, ebbene l’universo delle telestreet si ricompone ancora una volta in una precaria onda eterea nell’aria di Senigallia. Nel canale 52 che fu della microemittente Disco Volante finché non arrivarono i solenni sigilli governativi, con un trasmettitore che dalla finestra della mediateca comunale arrivava appena ai bar sotto i portici dall’altra sponda del fiume (e poi in tutto il mondo attraverso lo streaming via internet), noi telestreettari abbiamo diffuso un ennesimo piccolo segnale di libertà. In finale di Eterea 2, secondo meeting generale delle televisioni di strada e della comunicazione indipendente, ciò che più colpisce è stata il mescolarsi confuso e produttivo delle competenze e delle tecnologie: chi assemblava cavi e apparecchiature, chi montava video, chi scriveva, chi faceva l’operatore, chi fotografava. Come scritto nel report di Simone: «un'atmosfera di confronto orizzontale, di collaborazione, in cui nessuno si pone sopra nessuno. Un tavolo rotondo (anche se manca il tavolo) in cui faccia a faccia ci scambiamo idee, opinioni, materiale, ci poniamo questioni e le risolviamo (non sempre...) ».


Erano presenti a Senigallia mediattivisti di ogni specie e luogo, tesisti universitari in gran quantità, passanti (però pochi). Eravamo circa un centinaio, e tutti attivissimi ognuno a modo suo. Da Tele Monte Orlando siamo arrivati, dopo lungo viaggio autostradale nel giorno dello sciopero, in tre (il sottoscritto, Gabriele D’Arienzo e Mattia prossima entrata del collettivo Kitab, col mitico Masaniello dell’etere Ciano malato e in ospedale a Gaeta ma sempre prodigo di consigli telefonici) più attrezzature, cassette e dvd. Abbiamo montato una mini-postazione, scambiato materiali, parlato, filmato (e molto sarà trasmesso nei prossimi giorni sul cono d’ombra gaetano).







Ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001 il presente sito non costituisce testata giornalistica.
Eleaml viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale e del web@master.