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Fonte:
https://www.wile.it/ludik/tmotesimc.htm

Tesi universitaria su TMO (marzo 2004)
Estratti dalla tesi di laurea di Mara Cochetti, "Da Radio Alice a Telestreet. Una tribù che parla". - Facoltà di Scienze della Comunicazione - Università La Sapienza di Roma

tmo Intervista ad Antonio Ciano
(Gaeta, 27 febbraio 2004)
"La tv convince la gente e così partimmo dallo scantinato"


Tele Monte Orlando nasce il 24 dicembre 2001. Come è nata l’idea di creare una televisione di strada? Aveva già avuto contatti con altre esperienze del genere?


Ebbene, TMO è nata la notte del 24 dicembre del 2001. Abbiamo acceso il segnale da uno scantinato di Gaeta io, Livio Batosi e Claudio Stenta, che sono i due ragazzi che masticano di congegni televisivi, di modulatori, di frequenze e di trasmettitori oltre che di antenne direzionali e trasmittenti. La prima immagine che abbiamo mandato in onda è stata una pernacchia di Eduardo De Filippo, e non a caso.


Quella pernacchia voleva essere un suono sgradevole rivolto al sistema, al re dell’etere rubatoci e cioè a Berlusconi. L’etere della mia città non gli appartiene eppure lui trasmette a Gaeta e sui territori dell’ex Regno delle Due Sicilie. La scelta è stata di ribellarsi al sistema che ci ha imposto la centralità tanto cara ai padani, in tutti i sensi, checché ne dica Bossi.


Ci siamo ribellati ad una legge fatta dal massone Mammì e fatta applicare incautamente e contro la legge da Berlusconi e dalle altre tv commerciali che l’hanno usata a scopi politici. Quando ti dicono che il voto è libero non è vero, è una barzelletta. Berlusconi ha fatto un colpo di stato legalizzato proprio da quella che chiamano sinistra; lo hanno lasciato prendere il potere, lo hanno lasciato malversare e lo hanno lasciato plagiare il popolo con le sue emittenti. Mandare il fesso di turno ad imbonire i suoi programmi per poi scaricarli, vedi Sgarbi che giornalmente si presentava sugli schermi a dire peste e corna contro i magistrati, o altri personaggi del suo circuito mediatico. Ricordo Ambra e tutti i conduttori che dicevano di votare per lui. Una volta i colpi di Stato si facevano con gli eserciti, poi in Cile la cosa fu raffinata e Pinochet usò gli aerei a reazione, poi hanno scoperto un mezzo molto più convincente e pacifico: la televisione.


La tv entra nelle case e nella testa della gente, in ogni ora del giorno e della notte e ti fa mangiare e vestire come comandano gli spot.


Mi ricordo che nel 1860-61 i Savoia dovettero mandare 120mila soldati per domare i nostri patrioti chiamati briganti dal regime, i morti ammontarono a un milione e fecero emigrare 25 milioni di miei compatrioti in tutte le parti del mondo. Oggi, con la sua bomba atomica, la televisione, Berlusconi è sceso al Sud ed in Sicilia ha fatto “cappotto”, ha vinto 61 a 0 contro i siciliani che lo hanno votato in massa.


La tv convince la gente e così partimmo dallo scantinato, ma dopo 15 giorni trasferimmo gli impianti a casa mia in quanto dalla mia cameretta la sera potevo gestire i programmi fino alle 2 di notte. Non avevo avuto contatti con nessuno, non esistevano esperienze del genere in tutta Italia, ma conoscevo bene la legge Mammì che aveva delle falle macroscopiche perché fata in fretta e furia per il massone Berlusconi che doveva immettersi sul mercato e seguire la logica di Licio Gelli, di cui era un affiliato. Come saprai, nessuna televisione commerciale italiana è in possesso di concessione governativa, come prevede la legge, ma sono tutte in possesso di una semplice autorizzazione ministeriale (illegale) non prevista da nessun norma della stessa legge, e le frequenze non sono tutte assegnate. Dovevo soltanto trovare i tecnici che mi trovassero i coni d’ombra e li trovai. Il problema rimaneva, però, quello del trasmettitore. Ebbene, chi possiede un trasmettitore televisivo, lo dice il comma 195 della legge Mammì, e trasmette senza autorizzazione viene punito con un’ammenda fino a 40 milioni di vecchie lire e anche con 19 mesi di prigione. Bisognava quindi bypassare la legge, ma come? Semplice, con un trasmettitore non omologato di piccola potenza simile ad un walkie talkie. Infatti i walkie talkie non vengono nemmeno dichiarati alla polizia perché apparecchi di piccolissima potenza. Così nacque TMO e la notte di Natale mandammo in onda il primi segnale ossia una pernacchia, seguita da un filmato su Gaeta che possedevo. La sera seguente riprovammo e mandammo in onda uno spezzone del film “Tutti a casa” con Alberto Sordi e Serge Reggiani, girato nella mia città, sulle macerie della guerra. E poi continuammo. Solo prodotti fatti in casa, girati dal sottoscritto: mi vedevano sempre con la telecamera in mano e mai sullo schermo, parlavo soltanto. Molti si chiedevano chi ci fosse dietro la mini telecamera digitale.


Verso gennaio 2002 vidi su Internet un avviso del sito www.telestreet.it e li contattai. Al telefono mi rispose Giancarlo Vitali di Bologna, che è uno degli ideatori di Orfeo Tv. Gli dissi che noi già trasmettevamo e lui rimase sorpreso e contento allo stesso tempo. Ero e sono convinto che solo essendo in tanti possiamo spuntarla contro il potere costituito. Quindi non è più un brigante del Sud che difende il suo spazio vitale e la sua libertà di espressione ma un patriota della libertà che in Italia non c’è più. Il fatto che avessero mandato a casa Santoro, Biagi e Luttazzi mi ha fatto arrabbiare, avevamo e abbiamo al potere un energumeno, un pazzo anche se non se ne rende conto, nè lui né i suoi aficionados.


Orfeo Tv ha avuto le sue relazioni, con i mass media, TMO ha fatto da cavia. Mi fecero contattare da giornalisti e testate nazionali, arrivò a Gaeta anche Canale5 con un programma sulle tv, mi intervistarono e andai in onda alle 23,20 di un sabato. “Terra” è il programma che ha lanciato le tv di strada sui mezzi televisivi. Io in video proprio su una rete del boss dell’etere. Incredibile! E da allora sono nate altre 140 tv di strada!

 

Come definirebbe TMO?

 

A mente fredda la definirei come una cosa rivoluzionaria, l’unica cosa per cui vale la pena di vivere perché attraverso essa possiamo dare voce alla gente e alla storia, alla politica e alla poesia. Possiamo riscoprire luoghi nascosti della nostra città e le sue tradizioni, il mondo contadino e quello marinaro o cose che altrimenti mai vedremmo sulle tv commerciali.

 

Da dove trasmette TMO?

 

Ho trasmesso praticamente sempre da casa mia, ma ora abbiamo gli studi nella sede del Partito del Sud, in via Rimini 1 a Gaeta. Da lì possiamo anche fare delle dirette o registrare i programmi.

 

Le televisioni di strada riescono generalmente a trasmettere nel raggio di 3-400 metri. Quale è la situazione qui a Gaeta?

 

Noi trasmettiamo oltre i 500 metri, forse arriviamo anche a 4 chilometri di distanza perché la nostra fonte emissiva è riparata dalla fortezza di Gaeta, quella fortezza che ha dato lustro al Sud nel 1860-61 e che ancora ci protegge dall’invasione nordista. Infatti, il monte Orlando fa da scudo alle frequenze che provengono da Napoli che così passano per altri luoghi, e noi possiamo trasmettere indisturbati.

 

Secondo Lei, che legame c’è tra le tv di strada e l’esperienza delle radio libere della seconda metà degli anni ’70?

 

Secondo me, l’esperienza delle tv di strada è del tutto simile a quella delle radio libere degli anni ’70, cui io ho partecipato con Radio Città Futura. Quella fu un’esperienza molto utile ma che affondò per l’estremismo settario di alcuni soggetti della cooperativa che avevamo creato.

 

Quale è stata la vostra reazione alla chiusura di Telefabbrica e di Disco Volante?

 

La chiusura di Telefabbrica mi ha addolorato e rattristato ma la reazione fu una soltanto: per un mese trasmisi tutto il giorno, senza interruzioni di sorta, mi collegai persino a Telepace che trasmetteva sul satellite per non stare fermo. Anche per Disco Volante sono rimasto veramente addolorato perché è una tv che ho seguito di persona anche prima che nascesse. Una volta riuscii a collegarmi in diretta con il comune di Senigallia tramite webcam, c’era anche il senatore Calvi. Quando la chiusero andai con i ragazzi a protestare. Disco Volante è una tv terapeutica, la conducevano ragazzi disabili e quindi hanno commesso un vero delitto. La mia tv trasmette dalla sezione del Partito del Sud e se dovessero chiudermi dovrebbero giustificare davanti al mondo l’atto di repressione di tappare la bocca ad un partito.


Comunque, non mi farei chiudere da un ordine di Gasparri, non lo riconoscerei perché mio avversario politico. La briga se la dovrebbe prendere un magistrato di questa Repubblica e se dovessero decidere per la chiusura, la strada della secessione sarebbe cosa fatta e non riconosceremmo più il parlamento padano che oggi risiede a Roma.

 

Quali sono i programmi che mandate in onda?

 

Trasmettiamo tutto ciò che avviene sul nostro territorio: convegni, consigli comunali, interviste a personaggi noti o a cittadini comuni, a politici o ad artisti; mandiamo in onda programmi di storia, approfondimenti culturali e politici. Il Risorgimento, per esempio, viene da me bistrattato e Garibaldi e Cavour non sono più eroi ma criminali, assassini e ladri. Tutto è documentato da ricerche presenti negli archivi.


Abbiamo anche una redazione sportiva che trasmette tutto ciò che la Gaeta sportiva produce: andiamo nella palestre a vedere come lavorano gli istruttori e come rispondono i palestrati oppure andiamo nelle scuole di Gaeta o al teatro a riprendere gli stage dei ragazzi (canto, teatro, musica) oppure mandiamo in onda le performances dei teatranti amatoriali di Gaeta, che sono molto bravi.


Un mondo che non conoscevo e che non immaginavo esistesse. Andiamo a riprendere anche avvenimenti particolari, a volte ci è capitato di assistere ad un incidente stradale o a vendite al mercato rionale.

 

Lei ha dichiarato che TMO è ormai vista più della televisione tradizionale: secondo Lei, a cosa è dovuto questo successo?

 

La nostra emittente è vista ogni sera da più della metà dei cittadini di Gaeta ed il suo successo è dovuto al fatto che trasmettiamo quello che accade in città, le cose reali e non i sogni.


La gente è stufa di sognare per poi trovarsi senza soldi al supermercato. Ecco, andiamo a fondo sulle questioni relative ai soldi, alla produzione e alla vendita ai banchi. Si indaga sempre e si trasmette.


Insomma, la gente ha trovato in TMO ciò che voleva, facile facile.





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