La storiografia patria ce lo ha consegnato come il Re Bomba,
torturatore di patrioti e di liberali.
Da qualche parte si vendono ancora storielle ufficialmente smentite
- come documenta Carlo Alianello - dallo stesso autore
dell'affermazione (in un sito leggiamo "il suo regno divenne un governo
di mera polizia e giunse a sollevare lo sdegno anche dello statista
inglese William Gladstone che lo definì negazione di Dio.").
Sotto Ferdinando II, al contrario delle innumerevoli falsità
tramandateci, il Regno del Sud si era avviato sulla strada della
modernizzazione - e questo viene ampiamente spiegato ne "LA STORIA
PROIBITA" - e se non fosse giunta l'unificazione a interromperne il
cammino il Meridione sarebbe diventata una nazione moderna e prospera.
Per quanto riguarda più specificatamente Re Ferdinando, sono
stati compiuti interessante tentativi di ricostruirne la figura al di
fuori degli stereotipi risorgimentali, ma ancora molto resta da fare
soprattutto per quanto riguarda la vita economica nel trentennio che lo
vide alla guida del Regno Napoletano.
Interessante - al di là del titolo fuorviante - è l'ultima fatica di Campolieti, il quale cerca di restituirci una immagine lontana dalle infamie risorgimentaliste.
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