I briganti, quando non sono minacciati da vicino dalla truppa, dormono normalmente all'ombra di fronzute querele, sdraiati a terra alla rinfusa; per guanciale hanno un sasso od una zolla, per coperta il cappotto od il mantello; i fucili sono appoggiati alle piante colle cartucciere appese ai calci.
Sul fronte, ai lati, a tergo, tutto all'ingiro della posizione,
vedette avanzate vegliano attente, mentre le spie segrete stanno presso
le truppe.
I capi riposano in luogo appartato sotto capanne costruite con fronde
d'alberi con terra e paglia sopra giacigli abbastanza soffici,
accompagnati talvolta dalle loro amanti. A rinforzo delle vedette
appostate sul cocuzzolo di un monte, sulla cima di un albero, sull'alto
di qualche diroccato castello, vi sono i cani, feroci mastini che
fiutano la preda a distanza maggiore che l'occhio non giunge. I cavalli
pascolano liberi nel folto del bosco riuniti a diecine con cavezza e
filetto.
I feriti, gli ammalati del giorno, sono ricoverati nell'interno del bosco con abbondante paglia e qualche rara coperta. Sono curati con affetto, la pratica supplisce la scienza e l'arte: le ferite sono lavate con acqua ed aceto, i tarmaci normalmente usati sono: patate, filacce, fascie, bianco d'uovo, olio di olivo sbattuto e foglie d'erba chiamata stampa cavallo.
Può apparire ridicolo che la patata sia medicina utile, ma è proprio utilissima, almeno per noi briganti era riconosciuta tale. Le patate ben pestate danno un unguento latteo, che ha la potenza di trarre a sé il sangue guasto, la velenazione della polvere; esso ingranella la carne filacciosa, fa sparire il gonfiore e restringe lo squarcio. Per le ferite di punta e di taglio si usava olio sbattuto e foglie di pelosella, che si trovava abbondante nei luoghi aridi e montuosi.
Pel rancio la banda è ripartita in gruppi ognuno dei quali è presieduto da un caporanciere; sul pendio meno ripido della posizione in luogo possibilmente coperto, perché il fumo non ci tradisca, si accendono i fuochi; poco lontano i cucinieri sono intenti a scannare capretti, scuoiare maiali, spennare polli e tacchini, e mentre altri tagliano legna per avere brace abbondante, la carne è pronta per essere arrostita.
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nomi in elenco rappresentano i capiguerriglieri citati nel libro di Franco Molfese STORIA DEL BRIGANTAGGIO DOPO L'UNITA' Feltrinelli Editore come capibanda (tutti gli errori ovviamente sono nostri) |
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