Come il brigantaggio
ha segnato un’epoca
Le due rivoluzioni: nazione e controrivoluzione nel Mezzogiorno e nell’Europa Mediterranea» è stato il tema oggetto di un convegno tenuto a Rionero in Vulture e promosso dalla Provincia di Potenza , per il quarto anno consecutivo.
L’incontro è stato coordinato da Antonino De
Francesco dell’Università di Milano, il quale ha
evidenziato le motivazioni dell’incontro «che vuole
tornare sul tema del brigantaggio in termini storiografici,
puntuali, in qualche modo,originali. Non bisogna limitare
il brigantaggio alla dimensione meridionale soltanto ma
cercando di collocarlo in un quadro cronologico, che
è quello di tutto il secolo XIX e in un ambito
territoriale che è quello dell’Europa mediterranea.
Dimostrare è come il brigantaggio meridionale sia
fenomeno largamente condiviso nell’Europa del tempo e
costituisca una questione che non può essere
affrontata soltanto su basi localistiche ». Nel suo saluto
introduttivo, intanto, il sindaco di Rionero in Vulture,
Giuseppe Romaniello, ha voluto sottolineare, in
particolare, l’importanza dell’incontro «che non
poteva avere più naturale collocazione al di fuori del
palazzo di Giustino Fortunato, l’indiscusso e illuminato
assertore della Questione Meridionale, purtroppo ancora
di grande attualità».
Il presidente del Consiglio Provinciale, Cataldo Sabato, da parte sua , ha fermato l’attenzione sul federalismo e sulle questioni aperte e in certo qual modo rimaste tali, nel processo dell’industrializzazione post terremoto 1980 con insediamenti di ditte del Nord venute a far man bassa di finanziamenti dello Stato, però, senza risultati.
Non si può parlare in tali termini di federalismo se
non si mette in evidenza il concetto di solidarietà
nel senso più vasto del termine. Fra gli altri
interventi, quello di Eugenio Di Rienzo che ha inteso anche
precisare i termini del tema delle due rivoluzioni, ovvero
nazione e controrivoluzione.
«La prima - ha detto – la più nota è la
rivoluzione francese, la seconda, forse paradossalmente, ma
fino ad un certo punto, egli ha sostenuto, la resistenza a
questa rivoluzione francese, perché ambedue, nella
prospettiva storiografica aggiornata costituiva la crisi di
un antico regime europeo, in Italia, come nell’intera
Europa mediterranea, Francia, Spagna».
Le conclusioni infine del Presidente della Provinciali
Potenza, Vito Santarsiero, il quale ha voluto rimarcare
«la volontà della Provincia di proseguire
questi seminari nel tempo e la opportuna collocazione nel
meraviglioso ambiente storico architettonico del Fortunato».
«E’ ormai questo un appuntamento classico
giunto alla sua quarta edizione. Si voleva aprire una serie
di riflessioni annuali sui grandi temi del Mezzogiorno,
legati alle problematiche e ai percorsi che ha vissuto
questa nostra terra. Rionero – ha ribadito - con la
presenza di Fortunato, con la presenza di una classe
culturale e politica di grande livello ha sempre
rappresentato un riferimento ed un fermento su queste
tematiche , poi la sede di questo straordinario palazzo che
ancora profuma di quella storia di quelle riflessioni, di
quelle analisi, di quelle considerazioni rappresenta una
sede ideale, un riferimento certo”.
Circa poi il tema proposto quest’anno egli ha sostenuto che
«è di straordinaria attualità, per capire
questa nostra realtà da che cosa proviene come
è nata, attraverso quali percorsi, quali analisi;
quelle giuste e quelle reali si è concretizzata ».
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